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"Ne vuoi una?""N-no, grazie

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"Ne vuoi una?"
"N-no, grazie."
Abigail si accese la sigaretta per poi sistemarsi più comodamente, appoggiando la schiena contro il tetto. Il trucco le era colato, ed i suoi capelli si erano aggrovigliati all'inverosimile.
Tutto sembrava incredibilmente silenzioso, forse perché in contrasto con l'assordante musica di poco prima.

Ora che si era calmata, ora che l'euforia l'aveva abbandonata, si sentiva nervosa.
Cosa aveva fatto? Ma soprattutto, come l'aveva fatto?
Albert le aveva insegnato il teletrasporto, la comunicazione mentale e altri trucchetti da fattucchiera, ma quello che aveva fatto poco prima era su tutto un altro livello.
E se il consiglio lo fosse venuto a sapere? E se per la sua stupida faida con Blake avesse messo in pericolo Albert?
Le stava venendo la nausea.

"T-ti senti bene Abigail?"

La ragazza dagli occhi discordi sussultò quando si sentì stringere il braccio dalla rossa, che si ritrasse in fretta.
"Non molto."
"V-vorrei dirti c-che andrà tutto bene, ma dubito che B-Blake te la farà passare liscia."
Abigail si mise le mani tra i capelli gemendo di frustrazione.
"Ma perché mi metto sempre nei guai?"
Betty sospirò e le diede qualche pacca sulla spalla. Restarono così per qualche istante, avvolte nel silenzio della notte.

"Devo fare una cosa!"

La rossa fece un saltò all'indietro e si posò una mano sul cuore.
"Abigail!"
"Scusa Bessy" rispose lei, porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi.
"Io mi chiamo... ah, n-non importa. Cosa devi fare?"
"Devo rintracciare una persona, e tu mi aiuterai!" concluse con un sorrisetto.
"R-rintracciare...ma, s-siamo rinchiusi qui e-e come? Cosa? Chi v-vuoi cercare?"
"Wo wo wo, calmati rossa. Ogni cosa a tempo debito, ti aspetto domani dopo le lezioni in biblioteca."
Così dicendo si alzò, incamminandosi verso la finestra da cui erano uscite.
"Ah e so che sei la spia di Wood" disse con un sorriso cattivo stampato in volto.
Betty sgranò gli occhi e boccheggiò per qualche istante.
"Decidi da che parte stare, e decidi in fretta. Non sono molto paziente. Se domani non ti vedrò arrivare trarrò le mie conclusioni" continuò sorridendo, per poi scavalcare il davanzale, e svanire nel buio del palazzo.

~•~

"Come lo sapevi?"

Abigail era seduta sul davanzale della finestra, in biblioteca. Teneva tra le mani un tomo gigantesco, tanto che era faticoso perfino sfogliarlo.
L'arrivo della rossa non parve avere effetti su di lei. Non alzò neanche gli occhi dal libro per guardarla.

"Buongiorno anche a te Bessy, devo dedurre che hai scelto di aiutarmi, dal momento che sei venuta. Non ne ero poi così certa sai?" rispose con tono piatto, ignorando la domanda.
"Come facevi a saperlo?" insistette ancora lei.
Abigail alzò gli occhi al cielo. Poi chiuse il tomo e si girò verso Betty, sedendosi con le gambe a penzoloni.

"Ti hanno mai detto che sei terribilmente insistente?" chiese ridacchiando.
La rossa continuò a fissarla con determinazione.

"Eh va bene! Lasciatelo dire, sei una pessima attrice. La recita della piccola, fragile, balbettante Bessy. Quanto sei ingenua!"
La rossa strinse i pugni, ma rimase in silenzio, aspettando che Abigail continuasse.
"La storia non stava in piedi. Quale preside manda l'alunna più timida ed impacciata come guida? Il tuo trovarti sempre nei paraggi, in quasi tutte le situazioni, era in totale contrasto con la paura che avevi di me, il tuo non voler essere invadente. Perché quest'ultime erano una farsa, servivano a far sembrare il tuo personaggio più innocuo, innocente.
Ma dimmi, chi continua a girare attorno alla persona di cui ha paura? Nessuno.
Era poi chiaro il tuo interesse nel scoprire tutto ciò che mi riguardava. Perfino i tuoi consigli inerenti a Blake erano improntati a facilitarti il compito. Non eri preoccupata per me, eri preoccupata per te stessa! Non potevi riferire nulla al preside se ci fosse stato lui di mezzo, perché lo temi, esattamente come gli altri. Durante il mio pestaggio sei svanita, dovervi esserci anche tu a quella lezione.
Poi il tuo balbettio, così forzato..."
Abigail si fermò per un istante, ridendo di gusto. La faccia della rossa dal canto suo era ancora più pallida del solito.
"Ho avuto la conferma ieri sera; Quando una persona assiste ad una scena del genere si chiede 'come ha fatto?' È quella la domanda: immediata, incredula. La tua era, viceversa, piuttosto ragionata. Mi hai chiesto come conoscevo l'incantesimo, un po' troppo specifico, non trovi?"

"Sono tutte supposizioni" esordii la rossa con rabbia.

"Può essere, ma quale studente sparisce tutti i giorni dopo le lezioni? In genere ci si fionda in mensa, o a prendere una boccata d'aria. Nei due mesi trascorsi qui non ti ho incrociata nemmeno una volta dopo le lezioni.
Inoltre, ora sei qui, a chiedermi come lo sapevo. Sono quindi abbastanza certa delle mie supposizioni" concluse felice, ammiccandole.
Betty boccheggiò per qualche secondo. Quando fece per parlare Abigail la interruppe bruscamente.

"Sono proprio curiosa, cosa ti ha offerto Wood per fingerti mia amica?"
"Lui non...io non...agh!"
La rossa sospirò profondamente, per poi continuare: "mi ha promesso un posto nel corpo insegnanti una volta finito il mio percorso, qui a Calien. Sono posti ambiti, raramente vi si accede senza esperienza sul campo. Così io..."
"Così tu hai ben pensato di inscenare questo teatrino."
"Abigail, mi disp..."
"Agh no! Non dirlo, so che non è così. Era una grande opportunità, non sei dispiaciuta, ma ti senti in colpa. Perciò mi aiuterai."
"Come sai che ti puoi fidare?"
"Non mi fido, ma se Wood ti ha offerto un posto come quello vuol dire che sei brava. Mi servi, tutto qui."
"Ma come sai che non andrò a riferirlo a Wood?"
"Lo avresti già fatto", rispose Abigail, "Ora passiamo alle cose serie: devo rintracciare Wright, è da due giorni che non si fa vivo. Dobbiamo fare un incantesimo di localizzazione, uno difficile, ho pochi elementi."

Betty parve destabilizza dalla piega che aveva preso il loro rapporto. Era sicura che non sospettasse nulla, eppure lei lo aveva capito. Non se ne erano accorte persone che la conoscevano dal suo primo anno lì a Calien, ma lei si.
Abigail raccolse le sue cose.

"Penso di conoscere un incantesimo del genere" disse infine sospirando.
"Ottimo, ci troviamo stanotte qui!" esclamò Abigail, scrivendo qualcosa su un frammento di pergamena.
"Aspetta! Come stanotte?"
"Si, stanotte alle due."
Betty provò a controbattere ma Abigail si era già trasmutata lontano da lì.
Fu solo quando Betty abbasso distrattamente lo sguardo che vide il pezzo di pergamena, abbandonato a terra.

'Se scoprirò che hai tramato contro di me (e credimi, lo scoprirò), non sarò clemente.
Non costringermi a diventare cattiva rossa, non lo vuoi, fidati. Ti auguro una piacevole giornata!
P.s. Si, è una minaccia!'

Betty accartocciò il foglio e deglutì rumorosamente. Chi diavolo era Abigail Eleonor Collins?

Abigail e l'ombra del donoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora