La biblioteca era il luogo perfetto per ritagliarsi qualche ora di pace e silenzio. Era poco frequentata a causa dell'irritante bibliotecaria, una vecchia volgare.
Tuttavia, quel pomeriggio a rendere la biblioteca un luogo inospitale non era stata la sua custode, bensì Abigail Collins.
La ragazza aveva monopolizzato il luogo da oramai qualche giorno, e nessuno riusciva a comprendere cosa stesse facendo.
Vi si precipitava alla fine delle lezioni, e la si vedeva uscirne appena in tarda serata, spesso cacciata in malo modo dalla bibliotecaria.
Se ne stava lì, avvolta da decine e decine di tomi polverosi, con il volto corrucciato. Sbuffava, imprecava, e sfogliava freneticamente quelle pagine ingiallite, facendo scorrere il proprio sguardo impaziente su di esse.
Non era chiaro che cosa stesse cercando, ma qualunque cosa fosse non l'aveva ancora trovata, ed a confermare ciò era l'impressionante pila di libri che aveva già letto, che la superava ormai in altezza, rendendo quasi impossibile scorgerne la figura."Ehi straniera, fai una pausa?"
Abigail sollevò lo sguardo, trovando la propria vista sbarrata da...libri.
Sbuffò stancamente, rimuovendone strategicamente uno, in modo da creare una piccola fessura che le permettesse di capire di chi si trattasse."Ehi ragazze!"
Betty si piegò per poter vedere Abigail.
"Vieni fuori da lì, ti abbiamo portato la cena."
"Si beh, ora vengo fuori, devo solo capire...come" concluse, guardandosi attorno spaesata. Aveva il passaggio bloccato da qualunque lato si girasse. Era circondata.
Ma come diamine aveva fatto?
Usò il dono per sollevare una pila di libri, provando ad infilarsi lentamente nel varco da lei aperto.
Quando fu finalmente in piedi dall'altra parte del tavolo sospirò soddisfatta.
"Ecco fatto!" esclamò contenta.
"Abigail, non dimenticarti di..."
La frase di Aja venne interrotta da un assordante rumore, che si protrasse per qualche secondo.
"...rimetterli giù piano" concluse Aja, con il volto ancora contorto per il frastuono.
La mora non volle nemmeno voltarsi, sapeva che alle sue spalle c'era un disastro.
Prese il panino dalle mani di Betty e lo scartò rapidamente, per poi prenderne un gran morso.
"O questo è il miglior panino che abbia mai assaggiato o la fame gioca brutti scherzi" commentò assaporando ad occhi chiusi quella delizia.
"Viste le doti culinarie di Aja è più probabile che sia la seconda."
"Betty!" fece lei offesa.
"Che c'è?" chiese la rossa in tono piatto, "Mi hai chiesto se la ricotta fosse una salsa."
"Se non è una salsa cos'è?"
"Un formaggio!"
"Beh, qualunque cosa fosse, questo panino è appena diventato il mio sesto cibo preferito" commentò Abigail soddisfatta, dopo averne preso l'ultimo morso.
"Hai una lista di cibi preferiti?"
Betty sembrava attonita per l'assurdità della cosa.
"Certo. Chili piccante, pizza, i biscotti allo zenzero di Albert, Ramen, ghiacciolo al limone, ed ora questo panino" elencò sotto lo sguardo corrucciato delle due ragazze, "Perché? Voi non ne avete una?"
"No, ma ho una lista di ragazzi con cui vorrei andare a letto" commentò la riccia con un alzata di spalle.
"Aja!"
"Non guardarmi così Betty, non tutte qui abbiamo messo la cintura di castità e gettato la chiave!" rispose lei ridacchiando.
Abigail spalancò la bocca.
"La nostra rossa ha fatto voto di castità?" chiese scioccata.
"Oh, finitela!" borbottò lei, incrociando le braccia al petto.
Le risate delle tre ragazze riempirono il silenzio della biblioteca.
"Dovresti vederlo Abby, le muoiono dietro almeno sette ragazzi che conosco, perfino Flamel ha un occhio di riguardo per lei. Flamel, ci rendiamo conto? Ma lei nulla, un pezzo di pietra" disse Aja con fare teatrale, gesticolando come una pazza.
Betty alzò gli occhi al cielo, come se fosse poco convinta delle parole della sua amica.
"Flamel?" chiese Abigail incuriosita.
"Si, Icarus Flamel, un pallone gonfiato" spiegò la rossa, con un alzata di spalle.
"Non è un pallone gonfiato!" protestò Aja, "È intelligente, gentile, premuroso, e bello da morire!"
"È un bel po' popolare questo tipo, non è vero?"
La riccia annuì freneticamente.
"È un punto di riferimento per tutti noi Argent. Un po' come...beh si, penso si possa paragonare a Blake in un certo senso."
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Abigail e l'ombra del dono
Roman pour AdolescentsLa natura non compie errori. È meticolosa, cauta, calcolatrice, non lascia nulla al caso. Com'è possibile che abbia commesso un errore nell'infondere il dono della magia? Abigail è l'errore, colei che era stata nascosta. Dopo il suo ennesimo misfat...