Capitolo 8✅

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Lui mi strinse a se più forte, non riuscivo a respirare.

<Chase...>, sussurrai in preda improvvisamente al panico.

<Dov'è la mia lametta?>, chiesi io mentre lui continuava a baciarmi.

<Quale lametta, piccola?>, cercai di farlo allontanare ma lui oppose più resistenza.

<Dove l'hai messa??>, lui mi guardò con gli occhi offuscati, come se mi vedesse ma non per davvero, ero davvero terrorizzata ora.

<L'hai presa tu.... Tu... >, lo spinsi via e lui barcollò all'indietro inciampando sui suoi stessi passi.

<Ti avevo detto di non prenderla>, gli dissi io, <Te l'avevo detto...>

Facciamogliela pagare... lui non sa come ci si sente eppure si permette di avanzare pretese sulla mia vita e su quello che faccio come se ne sapesse qualcosa di tutto quello che ho passato io!

Tutto d'un tratto avevo la lametta tra le mie mani, non sapevo come ma sapevo cosa dovevo farci, lo sapevo fin troppo bene ma una voce nella mia testa mi urlava di non cedere.

E' Chase, lo stupido e arrogante ragazzo che ti fa sempre arrabbiare ma non vorresti mai lui soffrisse.

Non è vero, lui ti odia e tu lo odi, ora fallo.

Che si fa in queste situazioni?

Un lampo di lucidità mi scosse profondamente, era strana quella sensazione, come riaffiorare in superficie dopo aver tenuto la testa sott'acqua per troppo. Stavo tornando a respirare.

...Si aprono gli occhi.

Ero senza fiato, la testa mi girava come una trottola ed ero fastidiosamente sudaticcia. Cercavo di regolarizzare il respiro ma un conato mi salì dritto in gola ed io corsi fuori dalla porta e andai in bagno a rigettare nella tavoletta tutta la cena di ieri sera e forse anche il pranzo con Zayn.

<Hey...tutto ok Cindy?>, la calda voce di Josh mi prese di sorpresa ma era un tocca sana contro i brividi che mi scuotevano dal profondo.

<Scusami... ho mangiato troppo male negli ultimi giorni, d'ora in poi solo insalata!>, ridacchiai cercando di rimettermi in piedi ma barcollai e Josh si premurò di sorreggermi.

<Magari dovresti saltare scuola oggi...>, disse lui sentendomi la fronte imperlata di sudore, scostai la sua mano velocemente e mi allontanai da lui.

<Tranquillo, sto bene, te l'ho detto: cibo spazzatura>, ridacchiai cercando di essere convincente, Josh annuì ma non sembrava convintissimo, mi aspettavo già le sue continue premure per tutto il resto della giornata.

Vidi la sagoma di Josh svanire giù dalle scale e sospirai di sollievo.

<Non dovresti mentire, piccola>, disse Chase, sobbalzai per lo spavento e mi girai arrabbiata verso di lui.

<Io non mento Chase, non parlarmi più per oggi, non credo di poterti sopportare>, avevo già il mal di testa.

<Va bene, tanto sei solo una psicopatica, codarda e bugiarda che  non sa nemmeno affrontare quello che ha di fronte. Non hai abbastanza palle da farti aiutare, il tuo orgoglio smisurato ti porterà a morire da sola un giorno>, disse lui freddo, quasi scocciato, facendo spallucce.

<Me ne vado>, concluse per poi scendere dalle scale.

Si, lo sono.

Lo sapevo già da tempo, da tutta la vita...

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