Capitolo 1

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"Ho anche sentito dei tuoi dipinti, molto bene; Dio ti ha dato un volto, e tu ne fai a te stessa un altro."

-William Shakespeare

2 anni dopo

Quest'oggi mi trovo in una sala d'attesa, aspettando e sperando che il mio ennesimo lavoro venga valutato quantomeno sufficiente.

Vidi arrivare la mia manager, Naomi, una donna dai capelli rossi e occhi marroni, che lentamente mi si avvicinò, e mi guardò con un'espressione da me ben familiare.

Si fermò, e mi spiegò senza troppi giri di parole che, nonostante l'impegno, non le sembrava innovativa come storia, probabilmente scritta in maniera troppo superficiale, come tutti i miei altri lavori.

Mi alzai dalla sedia ed uscii dalla struttura, riuscendo anche ad osservare la mia espressione mal curata, con una barba da sedicenne e due occhiaie grosse come un cratere, davanti ad uno specchio.

Mentre stavo camminando mi voltai, e notai quanto sia relativamente grande rispetto a me l'ufficio. Peccato che io me ne accorga solo ora, nonostante le tante volte in cui ci ero entrato ed uscito, sempre con la stessa espressione... Diversamente da come accadde la prima volta.

SATORU'S FLASHBACK

«Oh giusto! Lasciate che mi presenti... Emh... I-io sono Satoru e ho 16 anni. A scuola non sono molto popolare, ma uno dei miei ritratti è finito tra i migliori della scuola, finendo addirittura archivato sul sito di quest'ultima.» Esclamai, mentre la mia migliore amica, Kaede, continuava ad ascoltarmi.

«I miei hobby sono principalmente scrivere e disegnare» Continuai.

«ma se qualcuno mi sfida nei videogiochi, non mi tiro certo indietr-»

Prima che riuscissi a concludere la frase, lei si alzò di scatto ed iniziò a ridere.

«Perché stai ridendo?» Le chiesi confuso «non andava bene?»

«Certo, certo che andava bene.» affermò mentre smise di ridere

«ma credo tu possa fare molto meglio di così.» Disse continuando.

«Sicuramente posso fare meglio... Puoi dirlo forte!» Le risposi, mentre cercavo di capire se fosse ironica o meno...

FINE FLASHBACK

Tornato a casa, la prima cosa che mi venne in mente di fare fu frugare in cucina per trovare qualcosa da mangiare, ma notai già una merenda, rinchiusa in un telo da picnic a tavola, con un biglietto su scritto "ottimo lavoro, tesoro", probabilmente scritto da mia madre prima di andare a lavoro.

Già, mia madre, Chiharu: una donna di mezza età,ma all'apparenza giovane, che non apprezzava molto l'arte, ma rimaneva sempre sbalordita ad ogni quadro che mio padre dipingeva.

Non riuscii mai a capire se lo facesse solo per soldi, per spronarlo a dipingere, o se semplicemente lo amasse davvero, fatto sta che ho sempre odiato quel suo modo di fare, molto simile ad una recita scolastica.

Guardai il mio telefono per vedere l'orario, e nel mentre risposi sul gruppo dei miei amici, per avvertirli che a breve li avrei raggiunti, intanto infilai velocemente il pranzo e l'acqua nel mio zaino, e mi fiondai subito all'uscita.

Nel momento in cui misi piede fuori di casa, mi accorsi che ero ancora incosapevole dell'orario, nonostante io abbia guardato il telefono 5 minuti fa.

Era ancora giorno, ma a quanto pare ero comunque in ritardo in base all'orario stabilito per l'incontro, quindi accellerai subito il passo.

Sembrava che io fossi ancora avvolto nei miei pensieri, infatti non mi accorsi che mi scontrai con un mio compagno di scuola; Purtroppo ammetto di avere una pessima memoria, quindi spero di non trovarmi costretto a dover nominare il suo nome... perché in realtà ricordo i nomi di davvero poche persone, o per meglio dire, quelle che mi interessa ricordare (I personaggi dei fumetti rientravano tra questi).

«Hey, mi stai ascoltando?» Mi chiese con espressione apparentemente preoccupata.

«Non mi sembri in ottima forma.» Continuò.

E come dargli torto...

«Già, sono abbastanza stanco...» Gli risposi, mentre iniziai già a sentire la noia di parlare con qualcuno di cui a stento ricordavo il volto.

In questo momento capii che se effettivamente cadesse un Death Note dal cielo, per me sarebbe inutilizzabile.

«Quindi non verrai neanche dopodomani a scuola?» Mi richiese, quasi con tono entusiasta, o almeno così mi sembrava all'apparenza.

«Probabilmente no.» Gli risposi franco.

«Capisco.. Beh, ci si vede in giro, Satoru.» Mi salutò mentre svoltava a sinistra.

Intanto continuai dritto verso il bosco.

Mentre pensavo tra me e me, arrivai al bosco prima del previsto (del mio... ovviamente) ed iniziai a chiamare i miei amici, sperando di non essere troppo in ritardo.

Girai attorno al bosco un po', quasi facendolo di proposito per godermi un po'di aria fresca, e magari cercare l'illuminazione per una storia da scrivere e disegnare, possibilmente non come le precedenti.

Alla fine mi spiegarono il punto preciso, così li raggiunsi e ci salutammo con un abbraccio, forse troppo esagerato, come se non ci vedessimo da una vita.

Loro sono i miei due migliori amici, Christina ed Izumi, rispettivamente di 16 e 17 anni, non molto lontani dalla mia età.

Christina è una ragazza coi capelli rossi e gli occhi blu. Molto vivace, talvolta anche bipolare e apparentemente fredda, ma conoscendola meglio si capisce subito il suo lato dolce e affettuoso, pressochè simile allo stereotipo termine giapponese "tsundere", ed inoltre frequenta la mia stessa classe.

Izumi invece è un ragazzo dai capelli neri, come i suoi occhi. Caratterialmente è molto simile a me, ed anche lui ha una passione per i fumetti e l'arte, anche se preferisce i supereroi americani.

Dopo esserci salutati, ci sedemmo ed iniziammo a stendere la tovaglia per il picnic, organizzato da noi giorni fa.

Probabilmente anche loro avranno pensato che io stia troppo tempo chiuso in casa, e che, continuando così, non troverò mai la giusta ispirazione.

«Sai se verrà qualcun'altro?» Mi domandò Izumi, mentre tiravo fuori il pranzo.

«No, non credo.» Gli risposi, mentre alzavo lo sguardo e continuavo a respirare l'aria rinfrescante del bosco, mentre un venticello mi alzava i capelli, pressochè già disordinati di loro.

«Hey Satoru, com'è andato il lavoro che stavi progettando?» Mi domandò Christina, mentre cercava di non sembrare ansiosa.

«Non molto bene, ora vi racconto...» Le risposi, mentre iniziavo a sentire un dolore alla testa, e sapevo già che non mi sarebbe passato molto presto.


-SALVE RAGAZZI! Chiamerò questo luogo oscuro il mio "angolo autore", dove cercherò di esprimere alcuni pareri auto-personali sui vari capitoli che usciranno, ed informazioni in merito alla data di uscita per i vari capitoli, per qualasiasi evenienza.

Bene, comincio col dire che i capitoli usciranno una volta per SETTIMANA ad ORARIO INDEFINITO, ma principalmente cercherò di postarli il pomeriggio, di Giovedì.

Purtroppo i primi capitoli, come già detto, potrebbero risultare un po'noiosi dato che la vera trama ci mette un po' per ingranare. Ma vi prometto che, per gli amanti del genere, farò il possibile per renderla una buona storia!

Detto ciò, avete colto le varie citazioni? Cercherò di aggiungerne il più possibile, come già detto nelle premesse, su pittori, mangaka, e artisti di quasi ogni tipo.

Ce la farà il nostro aspirante mangaka a raggiungere il suo sogno? Scopritelo continuando a leggere la storia di Satoru e dei suoi compagni!



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