Capitolo 15

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"Occorre far capire che finché l'arte resta estranea ai problemi della vita, interessa solo a poche persone. Quando tutto è arte niente è arte."

-Bruno Munari


L'eco delle persone rimombava per la stanza. Tutta questa gente oggi era qui, chi per un motivo, chi per un altro. Io ero qui per lui.

«Papà... sono arrivato» Dissi irriggidendo il corpo, come se da un momento all'altro la pelle d'oca dovesse arrivarmi sino al cervello.

Ero contento che lei, Christina, fosse qui.

"Ma dov'è andato tipo strambo?" Si chiese lei tutto ad un tratto.

Ci guardammo intorno, ma effettivamente non c'era nessuno accanto a noi, oltre vari visitatori che stavano osservando con me l'opera di Picasso, e quelli per le altre opere esposte qui. Continuammo a cercarlo in giro, ma nulla. Sembrava come scomparso nel nulla dell'enorme museo di Madrid.

Come un battito di ciglia, tutte le luci si spensero. Le voci delle persone si sparpagliarono ovunque, non riuscivo più a vedere nulla.

«WAAAAAAAHHH» Urlò una ragazza. Christina, ovviamente. Non riusicivo a vederla, nonostante gli occhi si stessero abituando pian piano al buio. Ma sentii che lei si aggrappò sul mio braccio, probabilmente per non perdersi.

Quando le luci si riaccesero, sembrava tutto normale. I turisti e non ripresero a rifare quello che stavano facendo prima. Se non che...

«Mi sono davvero spaventata... fiuu..» Disse Christina, tirando un sospiro di sollievo.

«Queste cose succedono raramente in posti simili...ciò è davvero strano» Dissi mentre Christina si allontanò a visitare altri posti del museo. Osservai attentamente le guardie, e non mi sembrarono poi troppe rispetto a quelle che dovrebbero esserci.

Da lontano, dall'altra parte della stanza, vidi una donna vestita palesemente da nobile, parlare con una delle guardie accanto ad un quadro. La donna era molto agitata, sembrava indicare con le mani l'altra parte della stanza.

Subito dopo, vidi una folla di persone, tutte attorno ad un quadro dall'altro lato. Ma cosa avrà di tanto speciale?

«Satoru! Vieni a vedere, presto!» Urlò Christina a squarciagola, cercando di farsi sentire tra la folla.

Corsi subito a vedere...

Era a dir poco assurdo...

«No... non di nuovo...»

Improvvisamente vidi tutto offuscato... come se una enorme nebbia stesse ricoprendo i miei occhi...

SATORU'S DREAM

Mi risvegliai in una stanza senza luce, con un leggero dolore alla testa.

«Oh fantastico, e sta volta dove mi hai portato?» Chiesi con tono ironico a chi già sapevo che sarebbe stato qui.

«Buonasera Satoru, ti stai divertendo a girare per l'Europa?» Chiese la famosa sagoma nera, di cui ovviamente sentivo solo la voce.

«Diciamo che mi divertirei di più se tu non ci fossi» Affermai schietto mentre sentivo che continuava a fissarmi.

«Satoru, forse non ti è chiaro» Disse come se dovesse iniziare un discorso importante

Improvvisamente, sentii una sensazione strana dal mio petto. Come se...

«Io sono te, tu sei me. E' ovvio che se ti esprimi così con me, è come se ti esprimessi così con te stesso»

Le sue parole avevano perfettamente senso con il mio stato d'animo. Mi feci forza, e andai a cercare l'interruttore della luce, facendo attenzione a non urtare contro nulla.

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