XX

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Erano le quattro del mattino, Jungkook mi stava aspettando nella sua auto. Stavo ancora finendo di prepararmi, non volevo dimenticare nulla. Mi aveva detto di voler partire così presto per vedere l'alba. Era tanto romantico e neanche se ne rendeva conto.

Mi aveva proposto di stare direttamente da lui la sera prima, ma avevo preferito passare del tempo con Lynda... era preoccupata per me e non era assolutamente d'accordo nel lasciarmi andare via con Jungkook per più giorni.

«Promettimi che mi chiamerai per qualsiasi ragione. Io e mio padre ti verremo a prendere ovunque tu sia» mi disse Lynda.

«Non so se avrò sempre la connessione, ma prometto di chiamarti. Non ti preoccupare, mi fido di lui» la rassicurai.

Si fece sfuggire una lacrima. «Sin dall'inizio ho pensato fosse un bravo ragazzo, ma non voglio che ti ricapiti-»

«Non succederà» la bloccai immediatamente. Non avevo assolutamente voglia di riportare alla mente certi ricordi.

«Forse non avrei dovuto incoraggiarti a frequentarlo»

«Lynda, ascoltami. Devi stare tranquilla. Jungkook è il ragazzo più buono e gentile che io abbia mai conosciuto, non succederà nulla di male.»

Le diedi un ultimo abbraccio e uscii di casa. Mi dispiaceva lasciarla così, era solo preoccupata per me. Ma io ero assolutamente sicura di ciò che stavo facendo.

Arrivammo al piccolo porto sul fiume, Jungkook iniziò a sistemare le vele, mentre io entrai nella cabina per appoggiare le nostre borse. Apparentemente sembrava una piccola barca, ma lì sotto lo spazio era sfruttato davvero bene. C'era un letto matrimoniale, una piccola cucina e un bagno. Per i successivi tre giorni avrei dovuto condividere quei pochi metri quadri con Jungkook, quel pensiero mi elettrizzava.

Lo raggiunsi sul ponte e lo vidi prepararsi al timone. Più lo guardavo e più mi convincevo che non esistesse niente che non sapesse fare. Presi posto accanto a lui, osservando ogni suo movimento.

«Sei pronta?» mi chiese.

«Prontissima.»

Accese il motore e iniziò a portare la barca a largo, procedendo in direzione del mare.

«Vieni qui» mi disse, accogliendomi in un abbraccio.

Procedevamo controvento, la brezza mattutina ci accarezzava il viso e l'acqua del fiume era così piatta che la sensazione era quella di sciare su una pista completamente sgombra. Potevamo vedere tutta la città ancora illuminata, in attesa che sorgesse il sole. Si stava benissimo.

«Vorrei essere in grado di fermare il tempo» dissi, chiudendo gli occhi e cercando di memorizzare ogni sensazione che stavo provando in quel momento, per fare in modo di non scordarmela mai più.

Jungkook mi diede un bacio sulla testa e strinse ancora di più il suo braccio intorno a me.

«Per quando sorgerà il sole saremo già in mare aperto. Sarà una vista incredibile.»

Come promesso, quasi un'ora dopo raggiungemmo la foce del fiume, immettendoci nel mare. Guardando l'immensa vastità di quella massa d'acqua, era quasi impossibile non pensare alla libertà, ma allo stesso tempo l'idea dell'infinito, dell'incerto, faceva emergere tutte le mie paure e le mie angosce.

Double Life - Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora