Il terminal dell'aeroporto pullulava di viaggiatori pronti a salire sul proprio volo.
Io ero seduta vicino a Jungkook, in attesa di ricevere l'autorizzazione per l'imbarco. Il mio ragazzo posò la sua mano sulla mia, inducendomi a guardarlo.
«Stai tranquilla, andrà tutto bene»
Feci un sorriso forzato, non vedevo come sarebbe potuto andare tutto bene...
Il volo fu tranquillo, io amavo la sensazione di volare tra le nuvole e osservare le città dall'alto. Jungkook mi teneva la mano accarezzandola e si appisolò persino per un momento.
Era la creatura più bella innocente della Terra, soprattutto quando dormiva. Gli feci appoggiare la testa sulla mia spalla e ne approfittai per coccolarlo un po'.
Al momento dell'atterraggio sentii quell'usuale vuoto allo stomaco che, però, questa volta mi scosse più del dovuto. La mia nausea tornò improvvisamente a farmi visita e non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo per trovare il bagno dell'aeroporto.
Jungkook notò subito il mio malessere e mi accarezzò dolcemente la pancia sussurrando parole dolci.
«Stai facendo stare male la tua mamma, non si fa così»
Non riuscivo nemmeno ad aprir bocca per parlare, avrei aumentato solo di più l'istinto di rimettere, quindi mi limitai a sorridergli e a dirgli esattamente due parole.
«Ora vomito»
Si, molto romantico devo dire.
Jungkook non perse tempo e mentre lasciavamo l'aereo chiese all'hostess dove si trovasse il bagno più vicino, non avevo intenzione di usare quello dell'aereo, il momento dello sbarco mi metteva sempre ansia senza un motivo preciso.
Ottenute le indicazioni necessarie mi diressi alla velocità della luce al luogo della mia disfatta e finalmente mi liberai di quel peso. Osservai il mio riflesso allo specchio e per poco non presi un colpo, ero terrificante e avevo delle occhiaie esorbitanti. Merda, come avrei potuto presentarmi ai suoi genitori in quello stato? Decisi di bagnarmi il viso con dell'acqua ghiacciata, ma non servì a un granché e senza un minimo di pudore mi lavai velocemente i denti.
Jungkook mi aspettava impaziente e la sua espressione preoccupata mi fece venire voglia di abbracciarlo.
«Ehi - mi cullò tra le sue braccia - è tutto ok?»
«Solite nausee... e ho una faccia orribile, non voglio presentarmi alla tua famiglia in questo stato»
«Non lo dire neanche per scherzo, sei bellissima come sempre. Ora stai tranquilla, andiamo prima in hotel a sistemarci e quando di sentirai pronta ti porterò nella mia cara e vecchia casa.» mi sembrava un programma ragionevole.
La nostra camera era a dir poco spettacolare, con vista sul mare e una fantastica vasca a idromassaggio.
I grattacieli non erano esattamente come quelli di Seoul, ma la vera particolarità erano tutte le case colorate che donavano a quelle colline un tocco magico. Jungkook mi aveva raccontato che casa sua era proprio così, come le tipiche e tradizionali case coreane.
«Amore avviso i miei che siamo arrivati, tu riposati se ne hai bisogno»
«D'accordo»
Il mio dolce e premuroso ragazzo... come avrei fatto senza di lui.
Ero a dir poco agitata, se la sua famiglia fosse stata tanto tradizionalista sarei stata spacciata per il resto dei miei giorni.
Quando Jungkook mi raggiunse sul letto, ne approfittai per fargli qualche domanda.
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Double Life - Jeon Jungkook
Fanfiction[IN REVISIONE] Jeon Jungkook non è solamente un idol di successo sud coreano, ma è un semplice ragazzo di 21 anni che desidera una vita normale. Cosa accadrebbe se iniziasse a nascondere la sua vera identità, spinto dal desiderio di instaurare dei r...