XXVI

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JUNGKOOK'S P.O.V.

Svegliai Hazel dolcemente, lasciandole dei piccoli baci sul collo.

«Ti prego, lo potresti fare tutte le mattine?» chiese ancora assonnata.

«Se me lo chiedi così, come faccio a dirti di no?» dissi, continuando a baciarla.

«Ora vado a preparare la colazione, alzati prima che fai tardi»

«Per me niente colazione, grazie. Prima degli esami non mangio mai»

Anche se lo negava, un pizzico d'ansia ce l'aveva. E come me non riusciva a mangiare prima di una prova importante. Eravamo incredibilmente simili.

Era rischioso accompagnarla all'università, ma mi sarei camuffato bene. Mascherina, occhiali da sole e sguardo basso per non dare nell'occhio.

Quando arrivammo all'entrata iniziò a parlare e a gesticolare in modo insolito, era davvero buffa quando era agitata.

«Sono sicuro che darai il massimo, come sempre» la tranquillizzai.

Lei mi sorrise, dandomi un bacio sulla guancia.

«Grazie di avermi accompagnata e mi raccomando, non guardarti troppo intorno.» mi fece l'occhiolino e scomparve tra la folla di studenti che si avviavano all'interno del campus.

Ne approfittai per perlustrare l'area, era una bella università.

Osservai il via vai di studenti per qualche minuto cercando di non dare nell'occhio, fino a quando mi stufai e spostai la mia attenzione su alcune bacheche esposte sulle pareti. Riguardavano i progetti dell'università, tra cui l'Erasmus.

Mi si illuminarono gli occhi quando notai il nome di Hazel e una sua testimonianza. Era stata descritta dai professori come un'alunna modello, quella ragazza si impegnava davvero in tutto. Ero molto orgoglioso di lei.

Nell'attesa chiamai Tae.

«Tae hai fatto ciò che ti ho chiesto?»

«Si, io e Jimin abbiamo fatto piazza pulita»

«D'accordo, a tra poco»

Dopo circa due ore, la vidi comparire nuovamente. Mi corse in contro felice. Come pensavo, l'esame era andato bene.

La strinsi forte a me.

«Hai preso il massimo vero?»

«Può darsi... non c'è niente che mi appassioni di più della psicologia»

Era proprio la sua disciplina. Lei era un'osservatrice, studiava le persone da lontano e probabilmente si divertiva a formulare teorie pure su di me.

«Dato che ero sicuro sarebbe andata benissimo, ti ho preparato una sorpresa...»

«Una sorpresa?» si affrettò a chiedere contenta.

«Si, andiamo!»

Ero a dir poco agitato. La stavo portando alla Big Hit. Era la mossa più stupida che avrei potuto fare, ma dovevo iniziare a renderla partecipe del mio mondo per poterle raccontare tutto.

Avevo chiesto a Tae e Jimin di far scomparire tutti i trofei e i premi esposti, comprese foto e oggetti vari. Doveva sembrare un'agenzia normale.

Parcheggiai al mio posto privato e quando Hazel si accorse del luogo in cui eravamo, si portò immediatamente le mani alla bocca.

«Tu... Davvero siamo qui? Scusa non ci sto credendo» esclamò euforica.

«Sei importante per me, Hazel Foster.»

Double Life - Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora