"bedda isula d'amuri"

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"Ciò che è vero alla luce della lampada non è sempre vero dalla luce del sole."
Diceva un celebre filosofo ,e sembrava essere quello che  si era lasciato dietro ,sentiva come se quella cosa l'ha tralasciata ma in modo sbagliato?ma cos era?e a quando si riferiva?questo mistero rimase avvolto nell'ombra. Intanto il battello verso la  Sicilia era giunto al termine ,ad accoglierlo vi era un caloroso vento e....una folla,si perché da un po di giorni nel popoloso comune di Messina l'ambiente non era dei miglori,ciò è dovuto all'incapacità del presidente della regione nel gestire la regione senza mancare accuse verso anche il sindaco,Alfredo chiese informazioni a dei tipo con affare losco nel vicolo vista la "totale concetrazione " della folla, quello che a lontananza sembrava essere un signore era un ragazzo in piena maturità,
a quanto pare nella comunità ben noto come "Capobianco " meglio noto anche come "Il Capo" nonostante la sua giovane età era riuscito ad affermarsi dapprima come avvicinato e scalando le gerarchie: soldato ,capodecina,consigliere, vicecapo e infine capo.
Alfredo penso che quindi aveva a che fare con una persona con cui era meglio non  azzardare o avrebbe perso qualche dito che manco John Abruzzi. Il capo rispose che è per averle doveva sganciare ma lui non era disposto a pagare,ma quando Alfredo cercò di andarsene gli venne sbarrata la strada da un suo complice chiamato Onofrio Domenico che non sembrava avere belle intenzioni,《se vuoi vivere allora dovrai fare un lavoretto per me, devi fare da esca per una rapina e non sono ammessi rifiuti, tranquillo che se le cose  vanno male il tuo culo verrà salvato,il mio superiore ti vuole vivo 》. A quel punto Alfredo venne inondando di dubbi sul fatto che sapevano che sarebbe arrivato a loro e che lo conoscessero ed in oltre che il capo avesse qualcuno che stesse sopra di lui ma rimase zitto a meditare. Così arrivati davanti al negozio di articoli firmati venne attuato il piano; Alfredo  finge di rubare e di avere l'attenzione su di sé cosicché capobianco e la sua banda possano entrare indisturbati, ma suona l'allarme e la polizia non ci mette niente ad arrivare,una poliziotta sexy ammanetta Alfredo e lo sbatte sul cofano a cui  viene un durello non riuscendo a trettenersi tante che invita la ragazza a prendere un caffè insieme nonostante la situazione scomoda,la ragazza freddamente lo porta in macchina,il nostro protagonista fa in tempo a vedere i saccheggiatori uscire col malloppo tra cui il capo che lo manda beatamente a fanculo col dito.  Viene portato in un luogo sotto sorveglianza in attesa di sentenza che stranamente si  svolse quel giorno stesso. Come per legge gli venne affidato un avvocato d'ufficio, secondo il tribunale è colpevole di favoreggiamento. Non passarono 5 minuti li dentro che scoppiò il caos:un gruppo di persone con fucili e mascherati irruppe e lo aiutarono a fuggire ,entrarono in un furgone e scapparono verso sud con la confusione assoluta.

Alfredo: Una vita da gi(b)olòDove le storie prendono vita. Scoprilo ora