10

2K 78 32
                                    

Yu andò a fare la spesa al mercato. Comprò fagioli rossi e zenzero, costine di maiale e cosce di rana, un mazzo di erba cipollina che la vecchia Jia metteva dappertutto.

Tornò alla locanda verso l'ora della lepre e trovò la sala ancora vuota eccetto che per un tavolo proprio in fondo.

Loto Danzante chiacchierava amabilmente con un uomo anziano, i lunghi baffi grigi che scendevano a spioventi ben sotto il mento.

— Yu! — la salutò la ballerina non appena la vide.

— Loto Danzante — rispose lei. — È molto che non passavi... Vedo che le vostre tazze sono vuote, posso offrirvi qualcos'altro da bere?

— Anche dei piattini, se a quest'ora hai già qualcosa di pronto per colazione.

— Poggio le borse e arrivo — promise Yu.

Attraversò la stanza per raggiungere le cucine senonché, quando passò accanto a Loto Danzante, l'uomo coi baffi tirò fuori un piede da sotto il tavolo per farle lo sgambetto.

Yu intuì il suo movimento e saltò, un po' impacciata dal peso delle borse, e atterrò sul bordo di un tavolo in equilibrio con un piede solo.

Grazie Peng per gli esercizi sulla barca, pensò.

— Che succede? — le domandò Loto Danzante allarmata.

— Niente, niente — rispose Yu. — Ho visto qualcosa sul pavimento... Forse un topo, e mi sono spaventata. Ho fatto un salto.

Fece una risatina sperando che sembrasse il suono trillante di una bimba un po' stupida. Poi con un altro saltello tornò a terra.

— È una fortuna che non abbia rovesciato niente...

Loto Danzante annuì, l'uomo coi baffi invece urtò con il dito medio la tazza vuota che riposava sul tavolo e la fece volar via in orizzontale con la forza di un proiettile.

Yu di nuovo agì d'istinto, alzò una gamba e fermò la ciotola agganciandola con le dita del piede, più o meno come aveva fatto Wei la sera in cui si erano conosciuti.

— Oh — disse l'uomo. — Mi scuso moltissimo, sono davvero goffo. Per fortuna questa giovinetta ha i riflessi pronti.

— È stata solo fortuna — si difese Yu.

— Davvero? — le domandò l'uomo con gli occhi socchiusi.

Yu arrossì, si affrettò a riporre la ciotola sul tavolo e corse in cucina.

— Hai fatto tardi — la salutò la vecchia Jia. — Cosa c'era di buono al mercato?

Yu le rispose meccanicamente, intanto però rifletteva. Quell'uomo l'aveva messa alla prova. Le aveva fatto lo sgambetto e aveva lanciato la ciotola apposta, per studiare le sue reazioni.

Chi era, e perché aveva fatto una cosa simile?

— Ci sono dei clienti che vogliono tè e piattini — disse Yu.

— Chi sono? Ancora quella Loto Danzante? Non mi piace, è una poco di buono...

— È mia amica — rispose Yu.

— Non dovresti frequentare gente simile, bambina, ma d'altronde, d'altronde...

Le preparò un vassoio, Yu lo portò di là. Vide che la ballerina se n'era andata e al tavolo era rimasto l'uomo coi baffi da solo.

— Cos'è successo?

— Loto Danzante si è ricordata di un impegno improvviso ed è fuggita via... Mi ha detto di salutarti.

La più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora