Si mossero in cerchio, separati dall'albero maestro, come due bambini che giocano ad acchiapparella. Però mortale.
Yu pensò a che cosa le avrebbe detto Peng in una situazione come quella: — Non farti colpire.
Le sembrava un buon consiglio.
Montagna partì all'attacco con una mossa chiamata Fulmine Che Spazza i Campi di Riso: roteò la lancia sopra la testa per farle prendere velocità, poi le fece descrivere un arco in direzione di Yu.
Non avrebbe mai creduto che un uomo così grasso potesse muoversi tanto in fretta. Yu si rannicchiò e la punta aguzza tagliò l'aria nel punto in cui, un attimo prima, c'era stata la sua testa.
Montagna intuì comunque il movimento e cambiò la traiettoria, abbatté l'arma in verticale su lei. Yu saltò di lato. La lancia colpì il ponte con un urto tremendo, spaccando un'asse di legno e sollevando una ventata di schegge.
— Ehi ehi — gridò Drago d'Oro. — Non distruggermi la nave!
Montagna recuperò la lancia, la roteò di nuovo sulla testa, poi iniziò una sequenza di mosse d'attacco rapidissime. Yu le schivò saltando, abbassandosi, piegandosi da un lato e dall'altro.
— Sei un dannato moscerino — grugnì il guerriero.
Yu ricordò di quando Bai Bai la chiamava stupida piattola. Come odiava quell'espressione.
Balzò all'indietro per spostarsi fuori dalla portata della lancia e riprese fiato, ma il guerriero non aveva intenzione di farla riposare.
Impugnò l'arma al centro e ridusse le distanze usando tecniche di lotta con il bastone. La lancia aveva punte sui due lati e questo la rendeva doppiamente pericolosa. Yu fece del suo meglio per evitare i colpi, ma quando la velocità crebbe ancora cominciò ad andare nel panico. Saltò per evitare una spazzata rasoterra, indietreggiò, andò a sbattere con la schiena contro il legno dell'albero maestro.
— È in trappola! — gridarono tutti.
Montagna partì alla carica per darle il colpo di grazia.
Yu si voltò, spiccò due salti correndo sull'albero in verticale, fece una capriola e atterrò proprio alle spalle di Montagna.
Poi attaccò con un calcio circolare alle reni. Lo centrò in pieno, con tutta la sua forza, ma là in mezzo c'era tanto di quel grasso che il suo piede affondò senza incontrare resistenza.
Perse l'equilibrio e cadde a terra, Montagna si voltò e le rifilò una pedata allo stomaco che la colpì come una cannonata. Le uscì tutta l'aria dai polmoni, la folla strillò, Yu perse il contatto col pavimento e venne rispedita all'indietro, in volo, attraverso tutto il ponte, cadde per terra e sbatté la testa.
Un altro colpo così, pensò, e sono morta.
Era atterrata vicino a un rotolo di corda che serviva per le manovre delle vele. Intontita, Yu ne afferrò un'estremità. Aveva un vago piano in testa di correre incontro a Montagna e legarlo con quella, fargli perdere l'equilibrio, ma la corda era troppo pesante per lei e l'avrebbe rallentata, dovette lasciarla andare.
Vedendo che la sua avversaria era ancora in piedi, Montagna tornò all'attacco. Le si precipitò addosso, poi spiccò un salto, raccogliendo le gambe sotto di sé, e abbatté la lancia come un martello. L'urto dell'arma e quello, spaventoso, dell'uomo che tornava a posare i piedi a terra, fece beccheggiare tutta la nave. Yu rotolò di lato schivando il colpo, e il movimento improvviso del ponte la portò ancora più lontano, ne approfittò per rimettersi dritta in piedi. Ansimava. Faceva fatica a respirare. Montagna si fece sotto di nuovo e la tempestò di colpi, adesso la sua lancia turbinava dappertutto, Yu la sentiva bucare l'aria.

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La più grande
AdventureVerso la fine del 1700, la giovane Shi Yu lavora in una locanda vicino al porto di Canton, nel Sud della Cina. Non sa ancora che il suo destino è di diventare la più grande piratessa di tutti i tempi. (ATTENZIONE: "La più grande" è un romanzo pubbli...