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Al sorgere del sole Yu ruppe la formazione e invertì la rotta per far vela verso Hong Kong.

La Ninfea Rossa invece si allontanò dalla parte opposta, e vedendola partire, sentì una stretta al cuore. Sperava che ai suoi figli non succedesse niente di pericoloso, e in effetti il compito che gli aveva affidato era forse il più sicuro...

Ma in guerra può accadere qualunque cosa. E da ammiraglio, ho il dovere di trattare Qi e Wen come tutti gli altri pirati. Se c'è da combattere, combatteranno.

La notte precedente Yu aveva chiesto a Piccola Furia e Farfalla Notturna di venire con lei sulla Vendetta, perché la aiutassero nei preparativi, e fece trasferire anche il capitano Yang e parecchi dei suoi uomini.

Poi chiamò Tigre Scarlatta.

— Il capitano mi sembra una persona degna di fiducia — esclamò. — Ma è meglio essere prudenti: tienilo d'occhio.

Sapeva che questo era il principale punto debole del suo piano: fino al ritorno di Orso Nero, avrebbe dovuto basarsi in gran parte sulle informazioni di Yang, che potevano essere imprecise o fasulle.

Forse avrebbe dovuto torturarlo... Ma Yu aveva provato la tortura sulla sua pelle, serviva a tirar fuori il peggio di una persona. Non certo la verità.

Basta, si disse. Controlla quel che puoi controllare, e affronta il resto quando sarà il momento.

Sulla via del ritorno trovarono cattivo tempo, vento contrario e pioggia forte, onde come rupi scoscese che sballottavano la Vendetta senza tregua.

— Quest'anno la stagione delle piogge comincia prima del previsto — commentò Annusa il Vento.

— È un bel problema — rispose Yu. — Non sarò tranquilla finché non sarò a Hong Kong: ogni ora di ritardo potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.

— Allora canterò al vento per convincerlo ad aiutarci.

Si diceva che i monaci taoisti conoscessero antiche magie per influire sul tempo atmosferico, ma in tutti quegli anni Yu non gliene aveva mai visto fare una.

— Perché giocare coi venti è pericoloso, il vantaggio di oggi può trasformarsi in sventura domani. Ma se è così importante, lo farò.

Con quelle parole il timoniere iniziò a cantare. Era poco più di un mormorio, un soffio tra le labbra fatto di note semplici che sembravano arrampicarsi le une sulle altre.

Yu restò a guardarlo dicendosi che era impossibile, che una canzone non poteva calmare il mare o far cambiare direzione alle correnti, poi si rese conto che davvero le acque avevano smesso di picchiare contro la lorcha, e la giunca filava sulla superficie scura, scivolando sulle onde invece di lottare contro di loro.

Nonostante l'aiuto di Annusa il Vento, impiegarono quasi quattro giorni per tornare a Hong Kong.

Nei sei anni trascorsi da quando Yu aveva ripreso la flotta, anche l'isola era molto cambiata. In apparenza, era più selvaggia: gli alberi che Mago degli Inganni aveva tagliato erano stati ripiantati, e la giungla aveva invaso le due penisole che delimitavano la baia.

Ma dietro quell'apparente incuria, si nascondeva una pianificazione attenta. Le postazioni di artiglieria lungo le coste erano state rinforzate, c'erano punti di osservazione armati di cannoni, razzi di segnalazione e cannocchiali, e il villaggio in fondo alla baia si era molto ingrandito. Adesso c'era un vero porto, nascosto dietro l'insenatura della Collina Rossa, con pontili e approdi.

Quando arrivarono, era ormeggiata una ventina di navi. Yu riconobbe la giunca di Pescecane d'Argento, quella di Serpente del Mare, Nuvola di Grandine e Onda Ruggente, inoltre alcuni dei comandanti più giovani come Medusa Dorata, Pugnale Affilato, Turbine Volante. C'era anche la Morte Rossa di Kang Tre Dita (e a bordo doveva esserci Tigre Blu con le sue nuove mogli: Yu si augurava che avesse il buon gusto di non presentarsi a palazzo).

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