Sedici anni - 24

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L'isola di Wailingding spuntava dal mare come un dente di balena.

Era montagnosa, tutta rocce e alberi, ma c'era una baia riparata per le navi e i pescatori del villaggio erano abituati ai pirati, che spesso si fermavano durante la stagione dei tifoni, quando navigare era troppo pericoloso.

La Morte Rossa era in riparazione, ma non per un tifone: da quando Drago d'Oro aveva rubato il pugnale di Osso Spezzato, tra i due pirati era guerra aperta, e l'ultimo scontro aveva aperto una fila di buchi proprio sotto la linea di galleggiamento della giunca.

— Poco male — mormorò Yu.

Stava seduta sui ciottoli della spiaggia e guardava Bocciato agli Esami e gli altri maestri d'ascia. Si affannavano intorno allo scafo tirato in secco, intanto un gruppo di bambini giocava a rincorrersi, ridendo e scalciando l'acqua con alti strilli.

— Dove ti eri cacciata, Ranocchietta?

Abbondanza caracollò verso di lei, attento ad appoggiare bene i piedi sui sassi umidi. Come molti pirati, sulla terraferma era goffo e un po' lento.

— Solo tu mi chiami Ranocchietta, ormai — rise Yu.

— Certo, certo. Volevo dire: Lama Volante. Non ti starai montando la testa, ragazzina? — il cuoco sputò a terra, poi le si sedette accanto. — Senti qua.

In un lembo della maglia Abbondanza aveva raccolto un bel mucchio di cozze dal guscio striato di verde brillante.

Col coltello ne aprì una e la passò a Yu, poi fece la stessa cosa per sé.

— Che ne dici?

— Deliziosa.

— Cozze verdi... Davvero molto buone. Peccato che siano velenose. Molti pirati sono morti tra i tormenti dopo essersi fatti una scorpacciata di queste.

Yu lo guardò. — Dici sul serio?

— Credo che dipenda dal mare... A volte è cattivo, e diventano cattive anche le cozze. Queste però mi sembrano a posto. Se io e te sopravviviamo, preparerò una zuppa per tutti. Ne vuoi un'altra?

Yu scrollò le spalle. — Perché no.

Il cuoco le passò il coltello, continuarono a mangiare in silenzio. Poi Yu indicò la lorcha: — Quanto ci vorrà per riprendere il mare, secondo te?

— Dicono, altri dieci giorni. Non ti piace stare in vacanza?

A Yu, in effetti, piaceva. L'isola era graziosa come i suoi abitanti, e aveva un sacco di tempo libero per allenarsi e pensare ai fatti suoi.

Che, in pratica, significava pensare a Tigre Blu. Ogni volta che girava la testa, le sembrava di trovarsi davanti il pirata tatuato. E ogni volta che lui la guardava, si scioglieva come un cucchiaio di pastella messa a friggere.

Avrebbe voluto dirgli qualcosa, per esempio: — Vuoi sposarmi?

A sedici anni, era ormai abbastanza grande per prendere marito, e Tigre Blu non aveva una moglie né una concubina. Solo che Yu non riusciva proprio a parlargli, quando c'era lui sentiva un gran calore in faccia, e nella pancia, e la lingua le diventava una bistecca flaccida.

— Mi piace la vacanza — disse ad Abbondanza. — Ma mi manca l'eccitazione del mare, gli arrembaggi... Guarda quella, per esempio. La vedi?

Indicò un puntolino in mare.

— Cos'è? — domandò il cuoco. — Una giunca?

— Peschereccio di Hong Kong.

— Sei sicura?

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