10. Guardiamo un film?

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Avete presente quella famosa frase "Fidati, non può andare peggio di così."? Ecco, voi fidatevi, non vi fidate, perchè può sempre andare peggio.

Si dice anche che il karma gira, probabilmente da me si è fermato. Saranno tutte quelle catene che mi mandavano i miei compagni dove dicevano che avrei avuto vent'anni di sfiga se non le avessi inviate?

Catene o non catene, la situazione peggiora, eccome se lo fa, perchè quell'idota di Alec Robinson, con il suo sorriso più smagliante, mi si siede di fianco.
Cosa ho fatto per meritarmi questo?

Cerco subito di ignorarlo tirando fuori uno dei dieci libri che mi sono portata, ma appena si mette comodo, l'energumeno apre bocca.

"Allora principessa, siamo vicini, non sei contenta?" mi dice soddisfatto.
Fatemi capire, è soddisfatto perchè mi da fastidio? Oh cielo.

"Non aspettavo altro." dico sarcastica tornando al mio libro.
"Ah e non chiamarmi più principes-"
"Oh andiamo, è un'occasione per conoscerci meglio." mi interrompe lui.
"E chi ha detto che voglio conoscerti meglio?" chiedo voltandomi verso di lui.

"Non lo so, vuoi conoscermi meglio?"
È inutile: ogni volta che sono a tanto così da avere la meglio, lui risponde a una domanda con una domanda e mi fissa. Mi mette in soggezione ok? Alla fine chi non si sentirebbe in soggezione quando uno come lui ti fissa?

Non voglio cedere, ma lui riesce davvero a guardarmi attraverso gli occhi e mi sento troppo.. come dire, vulnerabile.

Poi mi viene un'idea: faccio una di quelle sue risatine soppresse e torno a leggere il mio libro, notando con la coda dell'occhio che è rimasto leggermente spiazzato.
Batti cinque Cheryl.

Mentre cerco di concentrarmi per aspettare che questo dannato aereo parta, sento qualcuno toccarmi la spalla destre da dietro il sedile. Mi giro e trovo il ragazzo con i capelli rossi. Come si chiamava? Peter mi sembra.

"Ehi Lyl." sento un vuoto dentro quando mi chiama in quel modo: mi ricorda Alice e i ragazzi.
Come farò a sopravvivere senza di loro se già mi mancano?

Scaccio via i brutti pensieri e decido di rispondere. "Ciao."
"Jake ti ha già detto tutto riguardo la villa?" mi chiede estasiato.
"Quale villa?" chiedo più a Jake che a lui.
"Oh, fattelo spiegare." dice con una risatina nervosa.

"Che c'è?" mi chiede Jake.
"Uhm Peter parlava di una villa.. cosa..?"
"Ah giusto, dovrebbe parlartene tua madre, ma te lo dirò io: praticamente quando arriveremo in America, a Washington, lei non prenderà l'altro aereo per arrivare a Los Angeles, perchè starà sei mesi da tuo padre. Non so il motivo per cui farà ciò, probabilmente deve sistemare alcune faccende, perciò in questi mesi, se per te va bene ovviamente, verrai a vivere da me e i ragazzi."

Ho mille domande da fargli, ma la prima che mi viene in mente è forse la cosa più inutile al momento. "Tu e chi?"
"Io, Peter, Trevor, Cole, Jason, il fratello di Alec e.. Alec." dice esitando sull'ultimo nome.

Alec. Io dovrò convivere per i prossimi sei mesi con Alec Robinson. Io, Cheryl Jones, dovrò convivere con il mio migliore amico d'infanzia e sei ragazzi mai conosciuti prima d'ora tra cui Alec Robinson, per i prossimi sei fottutissimi mesi.

"Devo parlare con mia madre." faccio per alzarmi, ma in quell'istante parte la lucina che avvisa di allacciarsi le cinture e sono costretta a sedermi. Penso talmente tanto al fatto della convivenza che tutto d'un tratto mi ricordo che io ho paura degli aerei. Come ho fatto a non pensarci fino ad ora?

"Jake?" dico tremando leggermente.
"Dimmi." risponde lui.
"So che è stupido, ma mi daresti la mano? Ho paura dell'aereo e la volta scorsa c'era mia mamma, ma ora.." gli dico sperando di non sembrare una bambina.
Probabilmente mi prenderà per scema.

I MIEI NUOVI COINQUILINIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora