11. Ci vediamo presto

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"Hey dormigliona." apro lentamente gli occhi e muovo leggermente il cuscino.
"Uhm Jones, non mi sembra il caso." la voce che mi parla si fa sempre più riconoscibile.
"Alec?" mi alzo di scatto e realizzo la situazione: mi sono addormentata con la testa sulle gambe del moro e lui aveva messo un cuscino sotto la mia testa, ma quando l'ho spostato gli ho toccato.. ecco uhm.. le sue parti intime.
Mi sta bene il color pomodoro?

"Scusa." dico quasi sussurrando "Quanto ho dormito?" chiedo un po' frastornata.
"Praticamente tutto il viaggio.. manca poco meno di un'ora all'arrivo a Washington."
Beh questa è una buona notizia.
Anzi non lo è, perchè significa dover salutare mia madre.

"Oh ok.." tutto d'un tratto mi viene in mente un dettaglio ancora più imbarazzante. "Ho russato?" chiedo con non so quale coraggio.

Alec mi guarda con un sorrisetto, poi ride.
Con una risata che come al solito uccide

"Non hai russato principessa, hai solo sbavato un po'."
"Io non sbavo!" esclamo.
"Tu sbavi eccome." dice lui ridendo.
Lo guardo fingendomi offesa e portando teatralmente la mano al petto.

"Forse hai russato quando Alec è andato in bagno." mi giro verso Jake che è diventato partecipe del discorso.
"Scusa ma tu da che parte stai?" gli chiedo ridendo.
Si, rido per non svenire dall'imbarazzo.
Mi mette il nervoso sapere che ho dormito addosso ad Alec, figuriamoci sapere che sbavo e russo.

"Ok, possiamo smettere di parlare di me e di cosa faccio mentre dormo?" chiedo tornando leggermente seria.
"In realtà è divertente.." constata Alec.
"Robinson, se non la smetti, ti taglio la lingua" dico e Jake sembra divertito da questa affermazione.
"Mh interessante." dice come se avesse scelta.

"Da quando sei masochista, amico?" Jake glielo dice tra una risata e un'altra e tutto ad un tratto il moro diventa cupo.
"Tutto bene?" chiedo tremando un po'.

Quando ride sembra un normalissimo ragazzo, cioè, anche più bello del normale perchè, ammettiamolo, Alec Robinson è proprio un bel ragazzo, ma quando si arrabbia, fa paura anche se lo guardi di spalle.

Jake sembra capire tutto d'un tratto e lo sento con il fiato corto. Mi giro per chiedergli cosa c'è che non va scuotendo leggermente la testa e lui mima un 'lascia stare'.
Sono ancora più confusa.

"Alec mi dispiace, sai che non intendev-"
"Ok, non importa." lo interrompe senza guardarlo.

Continuo a non capire di cosa parlano, ma proprio nel momento meno opportuno, sento il bisogno di camminare un po'.
Se dicessi ad Alec che devo camminare, ora probabilmente non mi degnerebbe neanche di uno sguardo, così decido di dirgli che devo andare in bagno.

"Uhm Alec, io d-devo passare."
"Ah si, certo." dice senza emozione.
Con mia grande sorpresa, non mi chiede il motivo, si sposta e si alza in piedi, sovrastandomi con la sua altezza mentre lo sorpasso. Tiene lo sguardo abbassato e lo alza solo per un istante quando gli calpesto per sbaglio il piede.
Ma perchè oltre che a scema sono anche maldestra?

"Oddio scusa non v-"
"Tranquilla." lo dice con lo stesso tono con cui ha detto le ultime due frasi e capisco che non è il caso di continuare.
Lo ringrazio con lo sguardo, senza sapere se mi abbia visto o meno e mi dirigo verso il bagno.

Mi assicuro che la porta sia chiusa e mi lavo la faccia con acqua congelata: ho bisogno di svegliarmi completamente.

Mentre mi asciugo, ripenso un po' a quello che è successo: tutto sommato non è andata male, ho dormito la maggior parte del tempo come avevo previsto. La cosa che non avevo previsto era dormire sulle gambe di Alec, quello è stato imbarazzante.

I MIEI NUOVI COINQUILINIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora