19. Oca giuliva.

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Sono passati tre giorni e non mi sono ancora ripresa del tutto. Nonostante gli altri mi vedano sempre sorridente, appena sono da qualche parte senza occhi addosso, penso di crollare. È davvero pesante tornare in quell'aula e addirittura Jake mi aveva consigliato di non andare a scuola.

Ho chiamato Alice ogni giorno, mentre ieri si sono fatti sentire anche Luca e Riccardo.
Mia mamma ieri non ha chiamato, ma non la biasimo: probabilmente avrà da fare con tutti quei conti e d'altro canto è meglio così, non mi piace mentirle.

Adesso sto guardando impazientemente l'orologio nella classe di storia, sperando che vada più veloce. Madison verrà a mangiare dai ragazzi e non vedo l'ora, soprattutto perchè è un buon modo per distrarsi.

Distolgo per un attimo lo sguardo dall'orologio iniziando a preparare lo zaino e, mentre la prof è nel bel mezzo di un discorso, la campanella suona. Si sentono vari sospiri di sollievo e appena mi alzo, Madison mi raggiunge.

"Pronta ad avermi come coinquilina per un pomeriggio?" dice uscendo assieme a me dalla classe. "Davvero non vedo l'ora, a proposito cosa mangiamo? Prima che tu me lo chieda, io non sono allergica a niente, perciò-"

A interrompere il discorso della mia amica sono io che vado addosso ad un ragazzo uscito di corsa dalla classe. Cadiamo per terra e l'unica cosa che mi permette di non morire per trauma cranico, è il suo petto.

"Oddio scusami tanto, non ti avevo visto!" dico tenendomi la testa. Siamo sicuri che io abbia sbattuto su un petto e non un un pezzo di marmo?

"Colpa mia, scus- Jones?" appena parla alzo velocemente la testa: ma non è possibile.
"Ma ci può essere un giorno e dico uno in cui il mondo non è contro di me?" dico per poi guardare verso l'altro "Con tutti i ragazzi che ci sono in questa scuola, dovevo andare addosso a Robinson?"

Sento quest'ultimo ridacchiare "Disturbo se chiedo con chi stai parlando?"
"Sto parlando con il mondo intero, non vedi?" dico con fare ovvio.
Cerco di trattenere un sorriso quando vedo che appena si alza in piedi, mi porge una mano.

"COME OSI STRUSCIARTI ADDOSSO AL MIO RAGAZZO?!" una ragazza che più che una studentessa sembra una modella, si avvicina a noi e nidifica letteralmente a fianco ad Alec, tenendogli il braccio.

"Scusa, il tuo ragazzo?" chiedo per sicurezza guardando Alec.
"Hai sentito bene, Cheryl." dice assottigliando gli occhi. Oddio sa il mio nome, ma chi è questa.
"Scusa, come sai il mio nome?" chiedo per cambiare argomento.
"Lo sanno tutti, sei quella nuova e sei europea.. pff Jonès." dice utilizzando una pronuncia che sembra francese per dire il mio nome.

"Comunque non cambiare discorso, cosa facevi con il mio ragazzo? Ti io vista mentre cercavi di rubarmelo eh!" la sua voce si alza di un'ottava e devo usare tutta la forza di volontà che è in me per non tapparmi le orecchie.

"Frena razza di oca giuliva! Prima di tutto, non mi interessa assolutamente niente del tuo ragazzo, sono solo caduta perchè lui correva come un forsennato, e secondo, anche se vengo dall'Italia, sono nata qui in America, idiota." dico per lasciarla a bocca aperta.

"Tu come ti permetti-"
"Ah e si pronuncia Jones, non Jonès, non siamo in Francia." la interrompo e prendo a braccetto Madison per poi avviarci verso l'entrata.
E anche oggi, muoio in una rissa domani.

"Oh mio Dio, è stata la risposta più appagante che qualcuno avesse detto ad Elena!" mi dice lei appena ci sediamo per aspettare l'autobus.
"E italiana? Dovrebbero ricordarle di tenere i piedi per terra. E poi non può fare l'ape regina, è ridicolo che i professori non abbiano detto nulla, ne saranno passati almeno tre!" dico voltandomi verso di lei.

"Beh, c'è un motivo se fanno così.."
"Quale sarebbe?" chiedo incuriosita.
"È la figlia del preside della scuola e nessuno vuole cacciarsi nei guai." risponde lei.
Ecco, sono morta.
"Scusa ma non potevi dirmelo prima che la chiamassi oca giuliva? E se adesso va dal preside a dire qualcosa di negati-"

I MIEI NUOVI COINQUILINIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora