Un profumo di vaniglia invade le mie narici mentre sento di svegliarmi. All'inizio è piacevole, ma presto inizio a sentire un forte dolore alla testa e pian piano sento pulsare tutto il corpo, particolarmente vicino alla gamba destra.
Provo ad aprire gli occhi e, diversamente da quello che mi aspettavo, vedo l'immenso cielo di Los Angeles appannato dallo smog e gli alti palazzi pieni di finestre con le luci ancora accese.
Cerco di portare una mano alla testa, ma mentre provo a farlo, sento un peso che non mi permette di sollevarla. Giro la testa e vedo Alec appoggiato al letto mentre mi tiene la mano, dietro di lui mia madre, Alice, Jake e.. mio padre seduti su delle sedie che dormono.
Mio padre è qui, davanti a me. Dopo tutto questo tempo, lo ritrovo davanti mentre dorme. Richiudo gli occhi e faccio un respiro profondo prima di riaprirli. Mi guardo intorno e mi rendo conto di essere in una stanza d'ospedale con una gamba ingessata.
Inizio a respirare irregolarmente cercando di ricordare come sono finita qui, ma più ci penso, più non riesco a capire. Provo a calmarmi guardando fuori dalla finestra, finchè non sento Alec mugugnare, segno che si sta svegliando.
"Alec." dico aspettando una sua risposta. "Hey." sussurra lui per poi aprire gli occhi, guardarmi e in pochi secondi realizzare che io gli abbia parlato. "Cheryl."
Non fa in tempo a finire di parlare che si avvicina e dolcemente mi bacia. Mentre lo fa, sento la mia guancia bagnarsi, così gli prendo il viso tra le mani e lo guardo notando una lacrima che asciuga velocemente.
"Cheryl, mi dispiace sono un coglione, non dovevo fare la scenata che ho fatto. Mi sono reso conto che mi importa di te più di quanto mi sia mai importato di chiunque altro e non posso perderti. Quando ho saputo quello che era successo-"
"Che cosa è successo?" lo interrompo sentendo la gola secca. Non so perchè, ma vedere quella lacrima mi ha immediatamente fatto cambiare umore.
"Non ricordi?" mi chiede. Io faccio cenno di no con la testa e lui fa un respiro profondo. "Adesso non importa, ti dirà poi tutto Alice quando si sveglierà." sussurra stringendo la mia mano.
"Perchè sono tutti qui?" chiedo poi curiosa. Lui abbassa lo sguardo prima di parlare. "Sei stata in coma per sei giorni Lyl. I tuoi genitori hanno preso il primo aereo per venire qui dopo che hanno saputo dell'incidente." dice per poi trattenere il respiro e guardarmi allarmato.
"Un incidente.. ora ricordo. Stavamo tornando dal centro commerciale ed ero in chiamata con mia madre poi.. il rumore. Aspetta, Alice è qui, ma c'erano anche Luca e Ricc- Alec loro dove sono? Stanno bene? Perchè non sono qui?" dico tutto velocemente iniziando a preoccuparmi per i miei amici, mentre alcune lacrime iniziano a scendere, un po' per l'ansia, un po' per il dolore costante.
"Hey flash, frena. Stanno tutti bene, semplicemente non potevamo rimanere qui tutti in una notte. Durante questi sei giorni hanno sempre fatto il cambio: sia i tuoi genitori, che Alice, Jake e gli altri." appena finisce di parlare tiro un sospiro di sollievo.
"Ti sei comportato da bambino Alec." dico poi.
"Lo so e mi dispiace, per tutto. Mi dispiace di aver urlato, di averti lasciata nel mezzo della città alle cinque del mattino e di essermi arrabbiato per una cazzata." risponde pentito.Lo guardo negli occhi e, per la prima volta, riesco a capire esattamente cosa sta sentendo: dolore. Gli dispiace davvero e glielo si legge in faccia.
Vedo però che manca qualcosa, c'è un particolare che sta tralasciando e ho intenzione di provare a scoprire di cosa si tratta.
"Che ore sono?" chiedo poi. Lui prende il telefono e me lo mostra: le tre e sedici del mattino.
"Vuoi fare un giro?" mi chiede Alec dopo qualche attimo di silenzio.
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I MIEI NUOVI COINQUILINI
RomanceCheryl Jones è una ragazza semplice e apparentemente timida, ma basta poco per conoscerla e per scoprire il caratterino che ha. Nacque in America, ma, a causa del divorzio dei suoi genitori, si trasferì in Italia assieme a sua madre quando aveva so...