1° Capitolo

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È già arrivato settembre, come sono passati questi mesi.. e non sono ancora pronta per affrontare la scuola. Oddio, non mi ci far pensare, rivedere quegli insopportabili compagni dopo tre mesi che non calcolavo minimamente, per non parlare dei professori, che sicuramente saranno diventati più impazienti e schizzofrenici.

Non ho fatto neanche un compito, come mio solito mi riduco all'ultimo giorno per svolgerli, vorrà dire che me ne starò tutto il giorno a casa per recuperare il tempo perso.

Sono l'01.00 di notte e ho appena finito i compiti, maledetti, com'è possibile dare così tanti compiti d' estate. Deve ancora incominciare la scuola e già desidero che finisca tutto.

Perlopiù domattina dovrò svegliarmi presto per rendermi accettabile agli occhi altrui.

Ah, dimenticavo, io sono Rosalin, tutti mi chiamano Ross o Rose, ho 14 anni e sono tremendamente timida con gli estranei, però, se prendo confidenza con gli altri risulto essere anche simpatica e allegra. So essere anche molto stronza e cattiva, ma solo con chi mi sta antipatico. Il mio fisico a me non piace molto, ma da quanto dicono gli altri è da invidia, sono alta, parecchio, e non sono né magra né grossa.

***
Drin, Drin, Drin, Drin....

AH, MALEDETTA SVEGLIA.

Allungo un braccio per spegnere quell' insopportabile suoneria, che da circa 20 minuti tormenta le mie orecchie, e per concludere in meglio mia madre incomincia ad urlare :"Sveglia dormigliona, oggi finalmente inizia la scuola!", spalanca la porta della camera e mi scuote senza sosta. Con gli occhi ancora chiusi riesco a bofonchiare:"Adesso mi alzo, solo altri dieci minuti.." ma lei, come suo solito mi tira le coperte di dosso e spalanca le finestre. A mio malgrado mi alzo dal letto e come uno zombie entro nel bagno, mi sciacquo ripetute volte la faccia con l'acqua congelata del primo mattino, che mi fa svegliare all'istante. Prendo il cellulare dal comodino vicino il letto e sul display si illumina l'orario 06.50, devo lavarmi, vestirmi, truccarmi e finire gli ultimi due esercizi incompleti di ieri sera, ce la posso fare!

Con comodo, entro di nuovo nel bagno, mi chiudo la porta dietro e incomincio ad accendere l'acqua calda, dopo poco sono già immersa nel getto bollente della doccia.

Riesce proprio a rilassarmi l'acqua,bensì devo sbrigarmi, esco dalla doccia, mi infilo un accappatoio e incomincio ad estrarre dalla trousse quei pochi trucchi che mi aiutano a coprire le occhiaie del primo mattino e quei piccoli brufoletti, che da un bel po' non si fanno vedere, perfortuna .

Mi spalmo un po' di fondotinta e correttore per rianimare il colorito cadaverico che mi ritrovo, poi applico un filo di matita e un po' di mascara, e per concludere un lucidalabbra.

Accendo la piastra e nel frattempo, apro l'armadio per affrontare la grande questione che oggi anno, prima di incominciare mi chiedo.. Cosa mi metto oggi?.

È stato sempre un mio debole decidere cosa indossare, così incomincio ad estrarre magliette di ogni genere, dopo poco decido di indossare un jeans a vita alta e un maglioncino bordeaux, perfetto anche quest'anno è andata.

Ritorno in bagno e incomincio a piastrare i capelli che ormai sono diventati un cespuglio, dopo aver finito infilo le mie adorate All Star e finisco i due esercizietti.

Merda, mi sono scordata di lavarmi i denti, corro in bagno, impugno lo spazzolino e in due minuti eccomi pronta, un'ultima occhiata e via per la solita strada che mi spetta per un altro anno.

Scendo le scale, apro la porta e urlo per farmi sentire da mia madre: "io vado!", sento un in bocca al lupo ed esco fuori.

L'aria questa mattina è leggera e un po' freddina, ma si sta bene.

Infilo i miei adorati auricolari e parto..

.. Sono a due centimetri da scuola e il cortile è tutto pieno di studenti addormentati, varco il cancello e subito trovo Ermi ,la mia migliore amica, che non vedevo da più di due mesi, corro verso di lei e mi affretto ad abbracciarla, quanto mi è mancata.

Incominciamo a raccontarci di questi tre mesi, delle sue vacanze ai Caraibi e delle mie in Australia, ebbene si, siamo state parecchio lontane, ma non ci siamo mai perse di vista.

Devo dire che la scuola mi 'mancava' solo perché trascorrevo tutto il tempo a ridere e a spettegolare con Ermi, per altro odio questo posto, i professori e i compagni della classe.

Insieme a lei ci sono delle mie compagne di classe che saluto con un cenno del capo, beh avete capito che non vado molto d'accordo con loro.

Continuo a raccontare ad Ermi di tutti i ragazzi belli che ho incontrato e del posto in generale, là è tutto più bello. Ci risveglia dal nostro scambio di informazioni, se così si può chiamare , la preside che annuncia e invita gli studenti ad entrare.

Ci incamminiamo verso la classe e posso assicurarvi che è rimasta com'era, un bugigattolo cosparso di polvere.

Io e Ermi ci affrerttiamo a prendere posto negli ultimi banchi, mentre la prof. inizia salutandoci e sorridendoci, poi incomincia a fare l'appello e io già sono stanca di stare in questo posto.

Dopo poco bussano alla porta, è Giovanni, il solito ritardatario e pieno di sé, si siede dietro di noi e dice:" mi ero dimenticato di frequentare una classe con certa gente " e con il capo indica me ed Ermi, la classe scoppia in una risata sonora ed io girandomi gli lancio un'occhiataccia.

Ah, povera me, chi se lo sopporta un altro anno. Ogni volta che parla mi viene da tirargli un cazzotto in faccia, come fanno le altre oche a sbavargli dietro?! .

Poi io ed Ermi ci diamo uno sguardo d'intesa e scoppiamo a ridere, e già, anche lei lo odia con tutto il cuore, questa è una delle tante cose che ci accomuna.

Sento un piede che mi calcia la cartella, ovviamente è lui che a bassa voce dice:"cosa ridete?" e io con aria indifferente e con ancora il sorriso in faccia, faccio spallucce, so che gli da molto fastidio, ma se lo merita, quest'anno non la passerà liscia, ho in mente molti dispetti da fargli.

Mi guarda con un'aria minacciosa, ma io faccio finta di niente e lo ignoro.

Il tempo stranamente è passato veloce, la lezione è già finita e mi sto incamminando verso casa, saluto Ermi ed entro in casa, "mamma! Sono tornata! " mi siedo sul divano aspettando che il pranzo sia pronto.

Mentre mangio mamma mi bombarda di domande ma subito mi libero di lei dicendo :"mamma devo andare a casa di Ermi , torno più tardi, verso le cinque. Ciaoo."

Prendo una borsa, ed esco di casa.

***

Dopo il continuo della lunga chiacchierata con Ermi sono stanchissima, torno a casa giusto per l'ora di cena, così mangio e subito vado a dormire. Sono troppo esausta.

Domani mi spetta un'altra giornata monotona e odiosa delle tante.

#spazioAutrice
Scusatemi se questo capitolo è breve o ha problemi ortografici, ma è solo il primo capitolo e non ho preso ancora la mano. Spero vi piaccia, se volete potete commentare o votare, potete darmi anche consigli.
Vi saluto.. ❤

Ti odio, ma ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora