"MAMMA MI ACCOMPAGNI A SCUOLAA?" Urlo dalla mia camera da letto per farmi sentire, è tardissimo e non ce la farò mai ad arrivare a piedi in tempo. Ieri notte non ho dormito quasi per niente, ero arrabbiata, delusa e sconfitta. Sì, ero stata sconfitta dal mio nemico. Mi aveva rovinato, per sempre. Ero già pronta con l'inventarmi una scusa e tornare a letto, ma io dovevo affrontarlo, guardarlo e rifiutarlo, magari schiacciarlo e farlo soffrire.
Scesi di corsa le scale e raggiunsi mamma sulla soglia della porta, avanzammo verso la macchina e una volta partite, gli domando :"ma perché ieri hai fatto entrare in casa Giovanni? " "Non dovevi prendere ripetizioni di matematica? " mi domanda lei a sua volta. "Non più, ho finito con le lezioni, quindi se viene non lo fare entrare! "Gli rispondo freddamente. "Ho notato che non andate molto d'accordo" mi dice lei "Esatto! "Gli rispondo ed esco dalla macchina incamminandomi verso l'entrata di scuola. Ovviamente lui è lì, sull'ultimo gradino della rampa di scale per raggiungere l'entrata; che fuma. Non lo guardo mentre salgo le scale dalla parte opposta, "Ehi" sento alle mie spalle, trattengo il respiro e continuo a camminare adesso nel corridoio che porta alla mia classe. Sento dei passi dietro di me, ma non mi giro perché so già chi è, anzi, accellero il passo ed entro in classe, chiudendomi la porta alle spalle. "Buongiono" saluto la prof e il resto della classe, per poi sedermi vicino Ermi,"ciao cogliona" le sussurro, mi sorride e guarda verso la porta, Giovanni è appena entrato in classe, distolgo lo sguardo e mi giro per prendere i libri, poi mi rigiro con lo sguardo fisso sulle mie mani, Ermi si avvicina al mio orecchio e mi sussurra:" ti sta guardando! Devi spiegarmi che cosa è successo sta volta" annuisco e mi concentro sulla lavagna e la prof.
La lezione è andata benissimo, un po' noiosa, ma non ho avuto alcun fastidio da parte del coglione. Le altre ore, passano veloci con i miei vari spostamenti verso il banco di Gianluca per evitare Giovanni. Ermi aspetta una mia spiegazione, infatti appena usciamo dalla classe mi incomincia a tartassare di domande del tipo 'Cosa succede? Che ti ha fatto? Lo devo uccidere?' Mi volto verso di lei e le indico con la mano tutti i gruppetti davanti a noi che mi guardano e ridono, poi incomincio:" vedi tutti? Sai perché ridono? Sai di chi ridono? Di me! Quel bastardo giuro che lo odio! Ha finito con me! Ha detto in giro per la scuola che il giorno che sono andata a casa sua per ripetizione mi sono strusciata su di lui perché volevo scoparlo, ma lui ha declinato l'offerta. " Vedo Ermi guardarmi incredula, eh cara mia, sapessi quando l'ho saputo io! "Ma..che figlio di buona donna!" Alza il tono della voce, stringe le mani in due pugni e incomincia a diventare rossa in volto. "Cosa è successo veramente?" Mi chiede. "Ero a casa sua e io stavo finendo un'espressione che mi aveva indicato mentre lui era sul letto, siccome non ci stavo capendo più niente lui mi si è avvicinato e mi ha tolto il foglio dalle mani, mi ha fatto alzare dalla sedia ed io gli ho chiesto se ne aveva un'altra per sedermi io, ma lui mi ha tirata con tutta la forza sulle sue gambe e mi ha mantenuto anche se mi opponevo. Mi ha spiegato i miei errori ed io ho incominciato a rifare l'espressione, non ci avevo neanche pensato che gli ero ancora seduta sulle gambe, quando ad un tratto, siccome mi faceva male la schiena mi sono stiracchiata ed ho sentito una pressione giù dov'ero seduta. Mi sono girata di scatto e mi sono alzata dalle sue gambe e in un baleno ero fuori da casa sua. Non immagini che imbarazzo!" Gli spiego tutto l'accaduto, ma noto che è ancora scioccata. Continuo e dico:" Ah, ieri sono venuta a scuola, ma quando ho saputo questo fatto sono andata a cercarlo e ovviamente era con un'altra ragazza, così l'ho fermato, ma come fa sempre mi stava evitando, ho insistito di più e quando si è girato gli ho tirato uno schiaffo sulla guancia; il più forte che abbia mai dato. Ah, e vuoi sapere la parte migliore?" Mi fermo ed Ermi sta sorridendo, la vedo annuire e continuo:" È venuto a casa o meglio, me lo sono trovato in camera perché stavo dormendo, l'ho cercato di allontanare, ma lui voleva la spiegazione del mio schiaffo così ho incominciato ad incazzarmi, mi ha fermato e mi ha detto che quel giorno della ripetizione dopo che me ne sono andata l'aveva raggiunto Roberta per scopare, ma lei, vedendo già un rigonfiamento e sapendo che ero andata a casa di lui si è insospettita, così quel bastardo gli ha detto ciò che adesso tutta la scuola sa." Finisco il lungo racconto, ormai siamo arrivate di fronte casa mia, Ermi ha una faccia strana, sinceramente non so decifrarla. Mi guarda e mi fa un piccolo sorriso, poi mi dice:" non ti preoccupare Ross, si risolverà tutto. Gliela faremo pagare cara e ti aiuterò ad evitarlo. Sei anche libera di sederti vicino a Gianluca, non preoccuparti di me, sopporterò anche quella vipera di Roberta." Queste sono le vere amiche! Sopportano il loro dolore pur di non far soffrire l'altra. Sorrido e l'abbraccio, credo che sia uno dei nostri pochi momenti di dolcezza. Ma non ne abbiamo bisogno. Lei sa che le voglio un mondo di bene e viceversa. Le sussurro un 'grazie' ed entro in casa, dritta in camera.
Sono nervosa, guardo il cuscino che ieri mi ha aiutato a sfogarmi e l'idea di strapparlo in due e incenerirlo mi passa dalla mente. Mi stendo sul letto e fisso il muro. I miei pensieri vanno dritti a Giovanni. Non capisco come il nostro rapporto sia mutato così in questi tre anni. In prima media,quando eravamo ancora bimbetti non ricordo come incominciammo a parlare, ma lui era talmente scemo che mi faceva morir dal ridere qualunque cosa facesse. Ricordo che io ed Ermi facevamo finta di schifarci del suo tocco o di tutti i suoi oggetti e lui incominciava a toccarci o a lanciarci i suoi oggetti apposta. Ricordo che un giorno mi confessò l'amore che provava suo cugino per me, ma io ero così piccola che le uniche cose a cui pensavo erano mangiare e giocare a palla. Il nostro rapporto non era poi così tanto brutto. Ci vedevamo solo in classe, scambiavamo qualche parola e basta. In seconda già eravamo cresciuti entrambi, scherzavamo sempre, ma il nostro rapporto era a tratti, alcune volte andavamo d'accordo su tutto, altre volte c'erano dei conflitti. Credo che già in questo periodo abbiamo incominciato a farci dispetti, tipo nascondere i borsellini, addirittura gli zaini; lanciarci palline di carta, pezzi di gomma..ma solo con il semplice scopo di ridere. In terza, ovvero adesso è cambiato tutto. Lui ha il suo cerchio di amici, i 'popolari', io ho sempre voluto estraniarmi, sono rimasta fedele ad Ermi e non mi dispiace affatto. Lui ha incominciato ad uscire con miliardi di ragazze, a portarsele a casa, ha costruito una sua reputazione, 'il ragazzo più bello e popolare della scuola'. Io non so neanche se ho una reputazione, anzi, avevo. Adesso la mia attuale è 'la sfigata rifiutata dal più bello della scuola'. Ho sempre avuto e continuo ad avere insulti, anzi, nomignoli da parte dei ragazzi della mia classe, gli altri della scuola neanche li conosco. Non ho il seno ed infatti sono partiti una marea di insulti per questo, credo il peggior nomignolo è stato 'cosina', ma sinceramente non soffrivo molto. Inizialmente piangevo anche, ma Ermi mi tranquillizzò dicendomi che loro lo facevano solo per attirare la mia attenzione. Non ci credevo prima, ma adesso me ne rendo conto. È da un po' che non mi chiamano con quel nomignolo, forse perché la scuola è iniziata solo da pochi mesi ed io non sto parlando con nessuno, se non con Ermi, Gianluca e ahimè Giovanni.
Un rumore proveniente dalla porta mi distoglie da questi pensieri. "Chi è? " chiedo. "Ross, scendi a mangiare" mi ordina mamma. Scendo dal letto e trascinandomi fino al tavolo mi butto a peso morto sulla sedia e incomincio a mangiare. L'unica cosa buona che so fare.
#SpazioAutrice
Scusate l'enorme attesa, non volevo farvi aspettare, ma i prof hanno incominciato a bombardarmi di compiti e cose da studiare, poi ho avuto molti impegni e non ho potuto aggiornare.
Prometto che la prossima volta aggiornerò prima. Spero che il capitolo vi piaccia.
Grazie di tutto.
Un bacio.♡
-Boston.