15° Capitolo

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"Siete pronti?" Ci urla la professoressa per farsi ascoltare. Oggi si ritorna a casa. Si ricomincia la solita vita: dormo, mangio, vado a scuola, torno a casa, faccio i compiti, e replay. Sbuffo e trascino la mia piccola valigia dietro di me, controllando di tanto in tanto se è ancora intatta. La passo all'autista , mentre mi affretto a tener d'occhio Ermi che sta entrando nel pullman. La seguo velocemente e ci sediamo al solito posto, io vicino al finestrino, lei al mio fianco, con le gambe sull'asta di plastica che porta alle scale di uscita. Giovanni è dietro di noi, ovviamente, la sfiga è sempre con me; al suo fianco c'è un altro ragazzo, stanno giocando a non so quale gioco e ridono come deficenti mentre guardano il cellulare. Il ragazzo biondo al fianco di Giovanni sposta lo sguardo su di me ed io mi giro come un fulmine, che imbarazzo. Decido di non voltarmi più, così infilo gli auricolari alle orecchie e ascolto la mia amata musica. Una pallina di carta mi piomba sulle gambe, seguita da un'altra sul naso e un'altra sul braccio. Si comincia di nuovo! Sbuffo e butto per terra le tre palline, ma altri piccoli pezzetti di carta mi piombano addosso. Ermi sta già russando, così la lascio stare tranquilla, togliendole un po' di palline sparse sulla felpa. Tolgo una cuffia e rimango in silenzio, ma dei pezzetti di pane mi sporcano i capelli. Afferro la levetta che si trova alla mia sinistra e con uno scatto abbasso lo schienale del mio sediolino bloccando il cretino tra il suo ed il mio sedile. Un lamento proviene da dietro ed io sorrido trionfante. Ma neanche due secondi dopo una mano afferra il mio cellulare tirandolo, riesco a riprenderlo e lo infilo in tasca, schiaffeggiando la mano che spunta da destra e afferrandola con forza per poi tirarla. Sento un ringhio proprio da sopra la mia testa, ma continuo a tirarlo. "Mi darai ancora fastidio?" Domando all'essere,minacciandolo. "Sì" risponde, tiro ancora di più, "sicuro?" Chiedo ancora. "No, no. Non ti darò più fastidio!" Afferma supplicandomi di lasciare il suo braccio. Lascio la presa e rialzo il sedile, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa al finestrino.

Non riesco a riposarmi, il pullman è un miscuglio di risate e chiacchiere, mi chiedo come Ermi sia riuscita ad addormentarsi. Osservo attentamente gli altri ragazzi attraverso la luce fioca che trasmette la lampadina al di sopra delle nostre teste, ai sedili davanti c'è un silenzio tombale, non riesco a capire se stanno dormendo o se ci sono i professori che li intimoriscono. Nei sedili che ci affiancano due ragazze stanno ascoltando musica, mentre dietro è un totale caos, le oche urlano e ridono, i coglioni scherzano e cantano. Alzo gli occhi al cielo quando individuo il re dei coglioni, Giovanni, che ha cambiato posto e sta cantando a squarciagola una canzone di Rihanna, battendo le mani sul sedile come un idiota. "Anche tu non riesci a dormire?" Una voce mi fa sobbalzare, il ragazzo biondo che affiancava Giovanni è ormai solo nel sedile, è sdraiato e mi osserva tranquillamente. "Già" rispondo, sbuffando. "Come mai?" Mi domanda ancora, "le urla di quegli idioti sono troppo forti e i miei timpani stanno chiedendo pietà" rispondo facendo una smorfia con la bocca e indicando il gruppo di ragazzi alla fine del pullman. "Vieni qui, ti presto le mie cuffie isolanti" afferma e sorride, indicandomi il posto vuoto al suo fianco,quello di Giovanni. "Non-" inizio a parlare,ma un urlo ancora più forte mi fa chiudere gli occhi, così mi alzo dal mio sedile,attentamente scavalco Ermi e mi infilo nel sedile affianco a..a..non so il suo nome? Capelli biondi, lo chiamerò così. Mi porge delle cuffie nere ed io le afferro. "Io sono Vincenzo" dice, mentre sposto i capelli dal viso e infilo le cuffie, lasciandole penzolare sul mio collo. "Rosalin" rispondo, accennando ad un sorriso. La nostra conversazione finisce qui, così posiziono i due cuscinetti delle cuffie sulle orecchie e finalmente un silenzio tranquillante mi fa rilassare. Appoggio la testa al sedile e chiudo gli occhi, beandomi della magnifica atmosfera creatasi.

POV's Giovanni

'Ooh na na, what's my name
Ooh na na, what's my name

Ooh na na, what's my name
Ooh na na, what's my name
Ooh na na, what's my name
whats my name, whats my name' canto a squarciagola, battendo la mano sul sedile davanti, stando a ritmo. "Aspettate ragazzi, vado a prendere il cappello da cowboy! " affermo e mi alzo, dirigendomi verso il mio sedile, dove ho lasciato solo Vincenzo. Nel buio individuo la chioma bionda e la raggiungo, ma una ragazza è appoggiata al suo braccio ed occupa il mio posto. Chi è? Mi allungo per cercare di capire e quando è difronte al mio viso, indietreggio e colpisco con il capo il sedile davanti, quello di Rosalin. Ma che ci fa lei qui? Dorme? Con Vincenzo? "Amico, cosa ci fa lei qui?" Domando al coglione che si gode il momento. "Dorme" mi risponde e sorride. Oh ma tu guarda! Non l'avevo capito! "È il mio posto!" Affermo e indico il posto occupato da Rosalin. "Lo so, ma non c'eri" risponde ovvio il biondino. "Adesso devo sedermi, quindi vedi di svegliarla o spostati tu" alzo il tono della voce, facendo girare qualche capo verso la nostra direzione. "Non posso svegliarla amico! Sta dormendo" afferma osservandola.  "Allora alzati tu! Io devo sedermi!" Affermo e socchiudo gli occhi. Come fa a conoscere Rosalin? Nessuno la conosce, cosa diavolo è successo?! "E dove mi siedo io?" Mi domanda, "Dove vuoi tu! Dietro è tutto libero, basta che ti alzi" rispondo, tirando il suo braccio e sedendomi affianco a Rosalin. "Sì certo!" Sbuffa e va via. Oh ma tu guarda, la piccola Rosalin adesso è sulla mia spalla! Un ghigno appare sul mio viso, mentre la osservo. Mi avvicino di più a lei e le metto un braccio sopra le spalle, appoggiando meglio la sua testa, si muove un po' nel sonno, ma dopo poco si rilassa di nuovo e si accoccola meglio sulla mia spalla. Chissà cosa farà quando si sveglierà. Il suo viso è vicino al mio, il suo naso quasi mi sfiora il collo e il respiro caldo e regolare che fuoriesce dalle sue labbra mi arriva dritto al collo facendomi rabbrividire per un secondo. Al diavolo il cappello da cowboy e al diavolo la canzone di Rihanna!  Io sto bene qui, con la mia nemica che mi solletica il collo e mi ucciderà al suo risveglio.

Ti odio, ma ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora