18° Capitolo

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Come ogni giorno la sveglia suonò con il solito suono orrendo e allo stesso orario, ed io, come sempre, mi svegliai di mal umore. Ero ancora giù di morale quando oltrepassai il cancello della scuola, nonostante mi fossi ingozzata come un maiale a colazione e di solito il cibo mi desse sollievo e allegria. Ma la cosa che mi fece quasi del tutto crollare fu trovarmi difronte Giovanni mentre scherzava con i suoi amici e le sue amiche, non perché ero invidiosa di loro, anzi, preferivo non scambiare una singola parola con essi, specialmente con l'imbecille con cui avevo accettato di incontrarci al di fuori della scuola e che adesso mi guardava con il solito sorrisetto derisorio, ma perché avrei semplicemente preferito evitare i soliti insulti e prese per il culo giornalieri. Nonostante li guardai tutti in cagnesco intimandoli di stare zitti, indovinate chi veniva proprio in questo momento verso di me?
Giovanni! Esatto, quel maledetto ragazzo. "Ehiii" mi disse allungando di proposito la 'i' e muovendo la mano davanti la mia faccia come se fossi una bambina. "Mmh" ringhiai e lo fulminai con lo sguardo mentre gli passavo di lato. Stupido bambino imbecille! Pensai, ma glielo avrei detto in classe ben presto. "Lascia stare la piccola agnellina che di piccolo ha qualcos'altro" sentii una voce stridula dietro di me e un boato di risate seguirne la frase. Oh certo le mie tette. "Almeno ho un cervello" borbottai continuando a camminare e raggiungendo la mia classe prima che la campanella suonasse. Incominciamo bene! "Buongiorno" salutai il professore che era già seduto sulla sedia sgangherata dietro la scrivania. "'Giorno signorina Sparks" ricambiò il saluto, mentre continuava a leggere un avviso sul registro. Raggiunsi il solito posto infondo all'aula e posizionai i quaderni e i libri sul banco. Stranamente oggi ero in anticipo e la classe era quasi del tutto vuota, quindi feci con comodo, sfogliai il diario, appuntai gli esercizi da fare sul quaderno e mi ripresi mentalmente sul fatto di essere un idiota e di aver accettato una cosa a cui non avrei mai partecipato. Passare del tempo con Giovanni. "Buongiorno" sentii una voce roca, che, seppur affascinante, non avrei mai voluto sentire, infatti non alzai neanche la testa, mi girai dall'altro lato appoggiando il capo sulla mano e coprendomi con la chioma di capelli che mi ritrovavo. "Stupido imbecille" mormorai mentre mi passava di fianco. "Come scusa?" Domandò, mentre si sedeva sul suo banco. Non risposi, continuai ad ignorarlo. "Rosalin parlo con te" continuò. Niente. "Cos'hai oggi? Il ciclo?" Chiese e rise della sua stessa battuta di merda sperando, forse, di farmi ridere. "Mamma mia che rottura di palle che sei!" Esclamò quando vide la mia espressione seria ed indifferente e si voltò dalla parte opposta. Sospirai di sollievo e scarabocchiai piccoli cerchi sul diario sperando di non essere disturbata per tutta la giornata. Finalmente la campanella suonò e con essa entrarono tutti i miei compagni di classe, compresa Erminia che mi salutò con un sorriso smagliante. "Come mai già in classe oggi?" Mi chiese, aggiustando la sua roba. "Non mi andava di stare fuori" le risposi sinceramente. "C'era Giangi" mi disse sorridendo. "Interessante!" Le dissi e sorrisi anche io, guardandola con un sopracciglio alzato. Lei scoppiò a ridere e fu costretta a tapparsi la bocca per celare le risate. "Non è successo niente, stupida!" Mi ammonì. "Non ci credo, sei troppo felice" constatai, oppure io sono troppo triste, pensai. "Okay, okay. Mi ha chiesto se un giorno di questi usciamo insieme." Sussurrò mentre il professore cominciava a spiegare la nuova lezione. "Era ora!" Le dissi emozionata anch'io per lei. "E tu che mi dici?" Mi chiese senza farsi scoprire dal professore. Apparte aver accettato di incontrare Giovanni fuori la scuola? "Niente" risposi e mi concentrai sulla lezione.
Stranamente tutto filava liscio, nessun professore mi aveva ancora interrogato, Ermi mi aveva pian piano risollevato l'umore e Giovanni non mi stava dando minimamente fastidio, in più, avevo pensato che non parlandogli avrei risolto anche il problema che avevo combinato la scorsa sera e che se non ci mettavamo d'accordo tutto sarebbe rimasto come prima. La campanella della ricreazione suonò e subito scartai l'involucro dal mio panino. Rimasi seduta ad osservare la classe lentamente svuotarsi e rifiutai l'invito di Ermi di uscire dalla classe con lei. Guardai attentamente ogni angolo della classe, la polvere sul pavimento, i banchi pieni di sporcizia e poi mi girai, attratta da una strana sensazione. E.. "Ehi" mi disse Giovanni continuando a guardarmi...e che brutta sensazione! "Non esci oggi?" Mi chiese e raddrizzò la schiena. Scossi la testa leggermente e mi girai nuovamente verso la lavagna. Dannazione, dovevo accettare ed uscire di qui! "Rosalin" mi sentii chiamare nuovamente e sapevo chi era, eravamo solo noi qui dentro. "Non so cosa io ti abbia fatto" dichiarò e sentii la sedia stridere sul pavimento. Finalmente va via! Pensai, ma mi sbagliavo. Si appoggiò al mio banco, le mani di fronte a me poggiate sul legno e lo sguardo severo. "Non mi hai fatto niente solo non ho voglia di scherzare oggi" gli spiegai guardandolo finalmente negli occhi. "L'avevo capito, ma almeno rispondimi, so quando scherzare e quando no" mi disse seccato. "Okay" risposi. "Oggi a che ora, quindi?" Mi chiese e sapevo esattamente di cosa stesse parlando. "Cosa? " gli domandai, fingendo di non capire. "Oggi pomeriggio a che ora ci incontriamo? " mi chiese nuovamente. "Oggi!?" Squittii io. "Esatto, non dirmi che te ne sei già dimenticata" mi derise. "Certo che no, non pensavo proprio oggi" dichiarai. "Allora quando? Oggi è perfetto. Ci sono solo pochi compiti e il tempo sembra buono" affermò. "Vedremo" risposi vaga pur di non accettare. "Mmh" mormorò e uscì dalla classe. Finalmente in pace. Mi rilassai e mi appoggiai sulla spalliera della sedia. Addirittura sorrisi pensando a quanto fosse idiota Giovanni e domandandomi come faremo ad incontrarci se non ci siamo messi d'accordo(?) Oh, semplicemente non ci saremmo visti, ero così entusiasta che ghignai come una stupida da sola. Una vibrazione mi fece distogliere dai miei pensieri e afferrai il cellulare per vedere chi mi aveva scritta. Numero sconosciuto. 'Perché sghignazzi? Comunque oggi pomeriggio a che ora sotto casa tua?' Spalancai gli occhi ed incominciai a digitare sulla tastiera, premendo un po' troppo forte dopo aver capito chi fosse il mittente.
'Perché immaginavo la tua faccia schiacciata sul pavimento dal mio piede. E fammici pensare..'
Scrissi ed aspettai qualche secondo '..Mai!' Conclusi.
La risposta arrivò immediata. 'Quanto sei dolce, mi pensi sempre. Ma non preoccuparti oggi alle 16.00 ci vedremo, mi raccomando fatti trovare pronta sotto casa o sarò costretto a citofonare.:)' Strizzai gli occhi più volte e digrignai i denti. 'Brutto strozo oggi pomeriggio ti faccio vedere io quanto ti penso! A botta di sberle!' Risposi e gettai il cellulare sul banco.
Quando tornai a casa, esausta e ancora più arrabbiata del solito, non salutai neanche mia madre mentre passavo dalla cucina, mi diressi direttamente in camera e cominciai a tartassare il mio povero cuscino dandogli pugni ovunque, forse era un'abitudine ma quando finalmente ero sfinita mi sentivo bene, quasi le avesse ricevute realmente. Per quanto ero sudata mi costrinsi a fare una doccia veloce e a cambiarmi,anche se avrei preferito presentarmi così da Giovanni e farlo scappare per quanto puzzavo. Misi robe inguardabili e decisi che in caso sarei uscita non mi sarei cambiata. Fortunatamente, qualcosa di buono c'era, mamma aveva cucinato le lasagne che divorai in pochi minuti. Lei, d'altro canto non mi chiese niente sul mio comportamento stralunato e quando le chiesi il permesso di uscire verso le 16, rispose di sì.
Ottimo mamma! Sei molto d'aiuto!




#SpazioAutrice
Ciao a tutti.
Mi sembra strano ritornare a scrivere, sinceramente. Mi fa molto piacere che molte di voi hanno apprezzato lo scorso capitolo e ovviamente vorrei sapere se anche questo sia di vostro gradimento. Vi dico nuovamente grazie ee..
A presto.
-Boston♡


Ps. Volevo pubblicizzare alcune storie, passate a leggerle. :)
1.'Riportami in vita' di Pigeonpidge
2.'Teach me to love' di mdreader98

Pps. Come sempre, se ci sono errori -ce ne saranno, sicuramente- segnalatemeli qui o preferibilmente in chat.
Un bacio. ♡

Ti odio, ma ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora