6° Capitolo

39.7K 1.3K 157
                                    

"Smettila! " quasi urlo. Mi giro verso il banco di Giovanni, che è dietro il mio e gli lancio una pallina. Questa mattina mi sono svegliata già nervosa di mio, poi ci si mette anche lui! Mia madre oggi è entrata in camera mentre dormivo beatamente e mi ha urlato nelle orecchie fin quando non ho messo piede per terra. Quel deficiente non so cos'ha da ridere ma io so benissimo che facendo così aumenta la mia rabbia. Alzo la mano e chiedo alla professoressa di uscire per andare in bagno, dopo il suo consenso mi alzo e molto velocemente raggiungo la porta della classe uscendo senza girarmi.

POV's Giovanni

Quella ragazza insopportabile esce dalla classe e adesso non so che cazzo fare. Lì c'è Erminia, ma non è lo stesso disturbarla se non c'è Rosalin. Quella ragazza mi da un fastidio enorme, sono tre anni che frequentiamo la stessa classe, ma ho sempre avuto rabbia nei suoi confronti. Più che altro non è odio, ma fastidio. Fastidio perché non è come le altre ragazze che cadono ai miei piedi, fastidio perché sembra sfidarmi con ogni suo gesto, fastidio perché non mi calcola mai, fastidio perché sembra così innocente, fastidio perché è una delle poche che riesce a zittirmi e rispondermi a tono, fastidio perché ancora non me la sono scopata e non me la scoperò mai perché lei è diversa e tra noi c'è un rapporto di odio.

La porta si apre e mi risveglio dai miei pensieri. Rosalin ha preso posto davanti a me così comincio a disturbarla nuovamente. Le tiro i capelli, le scalcio la cartella e rido dei suoi sguardi fulminei che mi manda, perché è proprio buffa e so che gli danno fastidio le mie risate.

"Rosalin.." la chiamo dopo aver finito di ridere e aver assunto un atteggiamento serio. Le devo chiedere un'altra lezione di matematica, giuro che mi sono divertito tantissimo a vederla dormire, cadere per terra, scivolare sulla sedia e poi.. quando la sua faccia era a pochi millimetri dal mio amichetto, non proprio lì, ma dove si forma la V al di sotto della pancia, proprio il suo respiro mi solleticava e ho trattenuto l'istinto di metterle una mano sulla nuca e abbassarla quel poco da far combaciare le sue labbra lì. Invece ho solo riso, ero quasi morto, era la scena più divertente che abbia mai visto, ma anche più eccitante. Mi mordo il labbro inferiore per il desiderio e noto che il mio amichetto lì giù si è risvegliato, perfortuna che ho messo i jeans e una maglia lunga, così da poter coprire tutto.

Rosalin non si è girata quando l'ho chiamata, è questo che mi dà fastidio di lei, mi ignora come se niente fosse. "Sparks! " la richiamo col suo cognome perché so che gli dà fastidio.

Si gira guardandomi torva ed esclama:" non mi chiamare mai più per cognome!" Sul mio viso compare un ghigno e penso che il mio intento nel farla incazzare è riuscito, poi le domando con tutta tranquillità:" per le lezioni di matematica? " lei annuisce e dice:" solo un'altra, ne ho già abbastanza" so che ha accettato solo perché la mamma la rimprovererà se prende un'altra insufficienza. "perfetto, a che ora?" Le domando. "Le quattro, dove? "Mi chiede lei, anche se penso che vuole che vado a casa sua perché ha paura. "Casa mia" le rispondo con un ghigno, tanto per farle un dispetto. E lei subito scuote la testa in segno di negazione "no, no" mi dice. "Non avrai mica paura, Sparks?" la sfido, perché so che accetterà subito, se lo faccio. Infatti, dopo aver alzato entrambe le sopracciglia in segno di superiorità mi risponde:" di chi? Di te? Per me vabene!" Afferma, poi si volta e continua ad ignorarmi come sempre, mentre io do fastidio a lei e alla sua compagna di banco.

**

Sono le 15.50, sono sdraiato sul divano a guardare la TV, oggi sono solo, come quasi sempre, d'altronde.

I miei lavorano sempre e sono figlio unico, perfortuna. Oggi fa caldo rispetto agli altri giorni e non abbiamo compiti per domani, quindi non c'è nessun problema se dormo per un po', poi potrò invitare qualcuno a casa per giocare alla palystation. Mentre le mie palpebre si stanno per chiudere, il fastidioso rumore del campanello mi fa sobbalzare, chi cazzo è che viene a quest'ora,penso. Mi incammino alla porta e quando la spalanco, Rosalin è davanti ad essa. La guardo male, ma lei prende subito parola:" ti ricordi almeno quel che dici la mattina?" Penso a ciò che ho fatto sta mattina e la lezione di matematica mi rimbalza in testa, mi sposto di lato per farla entrare e dopo aver sbadigliato mi incammino nella camera, seguito da lei.

Ti odio, ma ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora