3° Capitolo

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Sono le 7.00, la sveglia è già suonata, sto facendo una colazione grandiosa: cioccolato, latte, muffin,..

Mi sono già vestita, non ho dormito molto ieri sera, ma oggi mi sento attiva, non so perché, ma meglio così.

Saluto mamma con un bacio sulla guancia ed esco di casa, metto gli auricolari e mi incammino verso scuola. Dopo dieci minuti sono già arrivata, c'è qualche ragazzo fuori che fuma, ma a me non interessa, mi dirigo direttamente in classe, dove ci sono già parecchi miei compagni.

Mi siedo e aspetto che il prof ed Ermi arrivino, sono sempre in ritardo io, strano! Però mi scoccio senza far niente.

Si apre la porta ed entrano il prof Magni e altri miei compagni. Di Ermi non c'è traccia, così decido di chiamarla e chiederle il perché ancora non è in classe, prima che incominci la lezione. Compongo il suo numero e dopo due squilli la voce di Ermi fa capolino:"ei Ross, scusami per non averti avvisata, ma ho la febbre e sto veramente male.. " io sbuffo e le rispondo:" dai, rimettiti presto, che non voglio stare sola, ci sentiamo oggi pomeriggio, ciaoo", Ermi mi saluta e io riattacco.

Il prof urla :"aprite il libro di inglese a pagina 43" e tutti noi come muli eseguiamo gli ordini.

Giovanni perfortuna non c'è, un peso in meno.

Di inglese, sinceramente, io non capisco niente. È la seconda materia in cui sono pessina, so solo come si dice il mio nome e cognome o cane, gatto,bianco, nero.. Ma una frase non la so formulare. Oggi sono stata tutta l'ora attenta, e qualcosa l'ho capita.

Adesso però l'ora è finita e io sono ancora da sola, yee! Però siamo solo alla seconda ora.

Infattiiii, dalla porta entra.. Indovinate un po'?! Giovanni!
Oh, ma che palle! Un giorno non si può stare tranquilli!

Appena lo vedo alzo gli occhi al cielo, ma non gli do importanza, mentre lui continua a  'litigare' con il prof per i suoi continui ritardi.
Vabbe, c'era da aspettarselo, non è la prima volta che entra alla seconda, sta sempre con le ragazze nell'atrio, pff.
Non che mi interessi, chiariamo. Se non venisse nella mia stessa classe, sicuro non gli avrei mai parlato. E MAGARI veniva bocciato!
Però ormai ho perso le speranza su questo. È bravo a scuola stranamente, è strano ammetterlo e crederci, ma sicuramente si farà dare ripetizioni dalle sue 'ragazze' in cambio di altro. Ma questi sono dettaglii.

A distogliermi dai miei pensieri è un rumore che proviene proprio dal banco affianco al mio. Giro la testa lentamente e trovo sul banco di Ermi un giubbotto e uno zaino, ah che sciocca! Sono di quel disgustoso essere!

Provate a immaginare la mia faccia in questo momento, è tra il confuso e il disgustato, però subito mi riprendo vedendo che Giovanni come se non ci fossi si stava sedendo accanto a me, in quel banco.

Subito presi parola e dissi:"Che fai! Vai al tuo posto! ", non ricevetti risposta, ormai ero incazzata, ma non potevo fare scenate davanti al prof, o meglio l'ennesima scenata, perché spesso litigo con Giovanni, credo l'abbiate capito.

Quindi decido di girare la testa e mi allontano di poco, anche perché il banco è vicino il muro. Il prof di inglese ormai era uscito e lo aveva sostituito la prof di arte.

Credo che l'arte fosse la mia materia preferita! Amo disegnare!

Così la lezione incomincia.

La prof ci assegna in classe un lavoro, ovvero riprodurre un'immagine che ci ha assegnato, così prendo tutto l'occorrente che mi serve e incomincio a lavorare.

Sarebbe stato un gioco da ragazzi, ma mi serviva molta concentrazione.

Ero a buon punto del disegno, avevo già riprodotto le due ragazze stese sulla spiaggia, ma una voce mi interruppe:"hai i colori? " mi chiese, e sapevo perfettamente chi era, infatti di proposito non risposi.

Ti odio, ma ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora