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Hoseok pov's

Entriamo in stanza e chiudo la porta alle mie spalle.
Appoggio delicatamente il corpo minuto di yoongi sul letto e gli sorrido dolcemente.
Gli faccio segno di aspettare un attimo e mi avvio verso il bagno.
Prendo una busta di ghiaccio e un antidolorifico con un bicchiere d'acqua per poi tornare dal verde menta ancora seduto sul mio letto.
Mi siedo affianco a lui con tutto il materiale in mano.
Con cura prendo la sua caviglia appoggiandola sulle mie ginocchia
per poi metterci sopra il ghiaccio.
Apro la busta dell'antidolorifico e
Lo faccio sciogliere nell'acqua passandogli il bicchiere.
Lo beve senza esitazione.
"Potevo benissimo farlo da solo"
Dice guardandomi negli occhi.
"Lo so, ma ho preferito farlo io."
Lo sento sussultare leggermente.
Ridacchio a quella scena.
A un certo punto lo vedo alzare lo sguardo di scatto come se volesse chiedermi qualcosa ma non si attentasse.
"Hobi...ma, tua madre..sa?"
Rimango leggermente confuso da quella domanda improvvisa.
Infine annuisco.
Non so perché ma sento di potermi fidare di lui.
Decido quindi di raccontargli la mia storia.
"Mia madre conosce il mio orientamento sessuale da quando avevo 15 anni.
Ho fatto il mio comingout perché non riuscivo più a sopportare  di nasconderlo agli occhi di tutti.
Prima eravamo una famiglia.
Io, mio padre, mio fratello e mia madre.
Quella sera, quella fatidica sera, quando parlai, i miei genitori ebbero una lite pesantissima.
Mio padre era uno degli uomini più omofobi che avessi mai conosciuto e per questo motivo tentò di buttarmi fuori di casa.
Mia madre si oppose ovviamente, a lei devo tutto.
Litigarono per giorni.
Finché una mattina, sentii dei rumori che mi svegliarono.
Uscendo dalla mia stanza vidi 0mio padre che urlava con una valigia in una mano e mio fratello affianco a lui.
Urlava come se non esistesse un domani e mia madre urlava di rimando.
Andarono avanti parecchi minuti finché il suono di uno schiaffo non silenziò tutto.
La casa cadde in un silenzio tombale e mia madre a terra dolorante.
Con la stessa mano con la quale l'aveva colpita prese quella di mio fratello e se ne andò.
Quella di l'ultima volta che lo vidi,
che li vidi.
Non so nenache che aspetto abbia ora mio fratello.
Non so se stiano bene, non ho idea di dove siano.
Da quel momento ho promesso che mi sarei preso cura di mia madre qualunque cosa succedesse.
Le sarei stato vicino sempre e l'avrei resa orgogliosa di me.
Lei è sempre stato il mio angelo, non ho mai avuto nessun altro.
La amo con tutto me stesso.
Mi ha sempre accettato e mi ha voluto bene lo stesso.
Quindi si"
Faccio un piccolo sorriso
"Mia madre sa"
Yoongi è stato zitto per tutto il tempo ascoltandomi con interesse.
Ero talmente assorto che non mi sono nenache accorto mi avesse preso la mano.
Arrossisco rendendomi finalmente conto di quel piccolo contatto.
Nonostante tutto mi piace.
Fa per togliere la sua mano dalla mia forse pensando mi desse fastidio è per tutta risposta la stringo ancora di più.
In quel momento è il suo turno di arrossire.
" non lo avevo mai detto a nessuno..."
Sorrido malinconico.
"Mi dispiace tanto hobi, non posso capire cosa hai passato ma voglio tu sappia che anche io ho perso i miei genitori."
Alzo il viso sul suo.
I nostri occhi si incrociano.
"Già, un incidente, me li ha portati via troppo presto, da quel momento ho sempre dovuto arrangiarmi da solo, nonostante avessi solo 18 anni quando successe.
È stata davvero dura, non avevo nessuno al mio fianco.
Ma ora sono qui no? Quindi si, è andato tutto bene"
Vedo i suoi occhi lucidi e il nasino leggermente rosso.
Sta trattenendo le lacrime.
Penso di essere più o meno nello stesso stato.
Quasi d'istinto mi viene da portare la mano libera contro la sua guancia.
Lo accarezzo dolcemente e lui chiude gli occhi godendosi quel piccolo contatto.
"Ora hai me."
Sorrido.
Perché effettivamente sono felice quando sono con lui.
Il tempo passa in fretta, tanto che, la porta si spalanca rivelando la figura di mia madre con un grembiule rosa.
"Ragazzi è pronto il pran-"
Sbarra gli occhi dopo averci trovato in quella posizione
"Dovrei imparare a bussare..."
Lo sussurra più a se stessa che a noi.
Ci stacchiamo immediatamente bloccando ogni contatto tra la nostra pelle.
Sento freddo di nuovo.
"Scusate per avervi interrotto ragazzi ma è pronto il pranzo"
"O-ok, arriviamo"
Dato il mio stato ancora confusionario, è yoongi a risponderle.
"Va bene,
muotevi che sennò si fredda"
Annuiamo contemporaneamente e lei si dilegua chiudendo la porta.
"Dovremmo andare a mangiare."
Asserisce.
Concordo con un gesto del capo e faccio per riprenderlo in braccio.
"No tranquillo ce la faccio."
Lo aiuto comunque a mettersi in piedi e a scendere le scale.
Zoppica un Po ma va molto meglio di prima.
Arriviamo in cucina e lo faccio sedere in una delle sedie mogano, sedendomi subito accanto a lui.
I piatti fumanti arrivano sotto i nostri visi facendo in modo arrivi un profumo delizioso.
"Sembra davvero buonissimo eun"
Dice yoon con un sorriso.
"Oh grazie caro, ma ora mangiate dai."
Si siede con noi e, come di consueto a tutti i pasti con i genitori cominciano le domande.
"Allora ragazzi, andate in classe insieme?"
Annuiamo.
"È vi siete conosciuti a scuola?"
Annuiamo dinuovo.
"nonostante andassimo nella stessa classe abbiamo iniziato a parlare da poco"
Dico io.
"Oh bene, e dimmi yoongi, hai la ragazza?"
Per poco non sputiamo entrambi il cibo.
Infatti io comincio a tossire rumorosamente subito dopo.
Yoongi mi versa dell'acqua cosi che possa riprendermi.
"No signora"
Afferma con un sorriso imbarazzato.
"Ah bene, ma ditemi una cosa, voi due..."
Non ha bisogno di finire la frase poiché entrambi abbiamo già intuito dove voglia arrivare.
"No eomma te l'ho già detto, siamo solo amici. Ma ora puoi gentilmente finirla con queste domande? Non penso yoon di trovi a proprio agio"
"Si certo, scusatemi ma sapete, sono curiosa per natura, e yoongi, scusami se sono stata invadente, non volevo metterti a disagio"
Ride alla fine della frase e anche il ragazzo al mio fianco sorride dolcemente.
"Stia tranquilla, non sono a disagio."
Detto questo tutti e tre appoggiamo le bacchette sul tavolo dopo aver finito di mangiare.
"Grazie mille per l'ospitalità, il pranzo era buonissimo e mi sono sentito davvero accolto.
È il momento che vada, scusate ancora per il disturbo"
Ecco come se ne esce il verde menta affianco a me alla fine del pranzo.
"Figurati yoongi, è stato un piacere averti qui, torna presto."
Si alza con qualche difficoltà e si avvia alla porta con me al suo seguito.
Sembra che la botta stia passando, ora si regge in piedi abbastanza bene.
"Grazie mille hobi, sei stato davvero gentilissimo, vorrei poterti ringraziare in un qualche modo."
Sbarro gli occhi
"Non ci pensare nemmeno hyung, sono stato io a farti far male, è il minimo che potessi fare."
Ci zittiamo entrambi per qualche secondo dopo aver realizzato il nomignolo che gli ho affibiato involontariamnete.
"Aigoo, voglio lo stesso ringraziarti della tua ospitalità, vieni con me al cinema sabato"
Nuovamente rimango sorpreso dalle sue parole.
Non so più cosa dire, le parole mi si sono bloccate in gola.
"C-cinema?"
Annuisce.
"Ok allora, se questo ti rende felice"
Sorride, un sorriso vero, un piccolo gummy smile, come li chiamo io.
Li chiamo così perché sono cosi carini e così rari allo stesso tempo.
Mi sciolgo davanti a quella visione.
"Allora passo a prenderti io sabato alle 19."
Questa volta sono io ad annuire.
Detto questo, si rimette le scarpe.
Torna ad alzarsi.
"Allora Io vado"
"Sicuro che non ti serva un passaggio?"
"No grazie, hai già fatto fin troppo"
Sorride dinuovo.
"Ciao hobi"
Dopo avermi salutato fa un gesto totalmente inaspettato.
Lo vedo avvicinarsi a me, esattamente come quella volta al parco, e come quella volta, quando mi è fin troppo vicino, devia la sua traiettoria, ma questa volta, invece di sussurrare qualcosa al mio orecchio, mi lascia un leggero, quasi inesistente, bacio sulla guancia.
Dopo aver fatto ciò, si dilegua come se nulla fosse appena successo.
Ahh Min Yoongi, mi farai impazzire.
Sento che sto andando a fuoco.
La porta si chiude dietro l'esile corpicino del mio hyung lasciandomi cosi da solo con tutti i dubbi che quel piccolo gesto mi ha scatenato.

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