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Hoseok pov's

Suona l'ultima campanella della giornata, segnando così la fine delle lezioni.
Mi alzo dalla sedia stiracchiandomi come un gatto appena sveglio per poi abbassarmi e prendere in mano il mio zaino.
Lo posiziono in spalla ed esco dall'aula.
Torno a casa con ancora la testa tra le nuvole non prestando realmente attenzione a cosa stia facendo.
Come ho detto a jimin, questo pomeriggio devo aiutare mia madre con alcuni lavori.
Abbasso la testa guardando le punte delle mie scarpe concentrandomi su ogni passo ma senza realmente guardare dove sto andando.
Questo infatti, mi porta a non sentire il rumore del campanello di una bicicletta che voleva avvertirti di spostarmi, facendo così in modo che quest'ultima mi arrivi addosso.
Mi alzo cercando di capire meglio la situazione, il che richiede qualche minuto.
Vedo l'altra persona ancora a terra.
È un ragazzo parecchio minuto ma ha il viso rivolto verso il terreno.
Preoccupato si possa essere fatto male mi appresto ad andare velocemente in suo soccorso.
Mi avvicino toccandogli leggermente la spalla ossuta.
"Ehi, tutti bene? Si è fatto male?"
In risposta ricevo solo qualche mugolio indistinto.
Vedo il ragazzo fare forza sulle braccia per alzarsi.
Sento che continua a imprecare e fare piccoli versi di dolore sottovoce.
Si gira verso di me e finalmente riesco a scrutare il suo volto ancora contratto dal dolore che ancora non sono riuscito ad identificare da dove gli provenga.
"Yoongi?"
Con ancora gli occhi stretti in due piccole linee vedo il maggiore alzare la testa e aprirli di scatto.
"Hobi che- auch?"
La sua frase viene interrotta a metà per colpa di un verso di dolore.
"Yoongi, non sforzarti, scusami non stavo guardando, scusa, scusa"
Mi fermo un secondo con le mani unite a mo' di scuse e la testa bassa.
Torno in me rendendomi conto che deve essersi fatto male.
"Dove ti fa male yoon? Ti aiuto aspetta"
Lo prendo sottobraccio cercando di farlo alzare senza fargli male ma a quanto pare ha preso una botta molto forte alla caviglia.
Torno a farlo sedere a terra prendo la sua caviglia tra le mani.
Sembra abbia preso una bella botta.
"Riesci a camminare?"
"Si cert-"
Blocca nuovamente la frase a metà cercando di alzarsi fallendo così miseramente e tornando con il sedere per terra.
Noto subito che riesce a muoverla quindi fortunatamente non è rotta ma sembra gli faccia davvero molto male.
Fa un lungo sospiro e nega con la testa.
Penso qualche secondo per poi stabilire che posso fare un unica cosa.
Innanzitutto noto una catena attaccata alla bicicletta e prontamente gli chiedo la chiave che mi da titubante e confuso.
Sollevò la bicicletta e la lego al primo palo li vicino per poi tornare dal verde menta.
Sicuramente non posso lasciarlo qui.
Con sua enorme sorpresa mi alzo da terra mettendo il suo braccio attorno alle mie spalle e prendendolo in braccio completamente.
"Hobi che fai?"
Chiede diventando improvvisamente bordeaux.
"Di sicuro non ti lascio qui sofferente, andiamo a casa mia che tanto è qui vicino, così posso medicarti"
Sgrana gli occhi abbassando subito dopo la testa.
"Non ce ne é bisogno, davvero sto bene."
Mi blocco sul posto.
"Non stai bene, non riesci neanche a stare in piedi"
Lo guardo severo.
Nonostante sappia sia stato io la causa di tutto, averlo tra le mie braccia non riesce a farmene pentire.
"È va bene... ma non voglio disturbarti"
"Se mi avessi disturbato non pensi non ti starei portando in braccio?"
Lo vedo diventare, se possibile, ancora più rosso di prima e cercare di nasconderlo appoggiando la testa nell'incavo del mio collo.
Rido leggermente a quella visione cosi tenera.
Lo stringo di più a me è inizialmente lo sento irrigidirsi.
Pochi secondi dopo però sento i suoi muscoli rilassarsi tra le mie braccia.
Yoongi ovviamente non pesa niente.
Mi chiedo se mangi questo ragazzo.
Faccio la strada con calma e a passo lento.
Mi piace talmente tanto la sensazione della sua pelle fredda e pallida a contatto con la mia calda e ambrata che voglio godarmela il più possibile.
Purtroppo dopo pochi minuti ci ritroviamo davanti casa mia.
Sospiro leggermente a pensare che dopo averlo lasciato non potrò più averlo cosi vicino.
Entro in casa con qualche difficoltà e lascio sedere yoongi sul gradino che ce all'entrata per lasciarlo togliere le scarpe.
Non appena i nostri corpi sono nuovamente lontani sento subito freddo e ricomincio a respirare normalmente.
Non mi ero nenache reso conto di avere il respiro cosi pesante mentre ero con lui.
Si toglie le scarpe lentamente e gli offro u paio di ciabatte per sostituirle.
In questo lasso di tempo vedo le sue guance tornare al colore naturale finché
finisco di mettere anche le mie e senza chiedere il suo consenso torno a prenderlo in braccio portandolo fino al divano dove lo lascio andare delicatamente.
Guardo la visione che ho sotto di me non appena lo lascio andare e i nostri visi si incontrano per qualche secondo.
Scruto ogni minimo particolare del suo viso supponendo di non avere altre occasioni di averlo a questa minima distanza.
È davvero bellissimo.
Sembra un attore di un qualche drama.
Senza accorgermene il mio sguardo si punta insistentemente sulle sue labbra.
Sembrano così morbide.
Senza accorgermene comincio ad avvicinarmi a lui.
I nostri respiri si scontrano.
"Hobi sono a casa!"
La figura di mia madre fa capolino dalla porta del salotto facendoci scattare sul posto per tornare a delle posizioni consone e meno fraintendibili.
"E-eomma...sei tornata a casa presto..."
Il viso della donna leggermente sorpreso della situazione in cui ha trovato il figlio muta in un piccolo sorrisino malizioso pochi istanti dopo.
"Già, non vorrei aver interrotto qualcosa... non sapevo avessi ospiti oggi"
Mi volto verso il maggiore ancora paralizzato sul divano con il busto leggermente alzato reggendosi sui gomiti.
"No tranquillo non hai imterrotto nulla e Beh, ecco, in realtà non era previsto"
Metto una mano dietro alla nuca ridendo nervosamente cercando in un qualche modo di risultare credibile.
"Mhmh di questo parleremo dopo ma ora fammi slautare il nostro ospite inaspettato a questo punto.
Il suo sorriso di ingigantisce mentre si avvia verso di noi.
"Molto piacere io sono jung eun-jae .a puoi chiamarmi semplicemente eun.
Noto che porti anche tu la divisa, siete a scuola insieme?"
Si sporge leggermente sul divano allungando la mano verso yoongi che imbarazzato, dopo vari secondi gliela stringe con fare autorevole.
È incredibile che sbalzi di umore abbia questo ragazzo.
"Piacere signora, sono min yoongi, e si ha dedotto bene, io e suo figlio siamo compagni di corso.
Scusi il disturbo e l'intrusione in casa sua, stavamo solo parlando e hoseok mi ha aiutato dato che mi sono fatto male."
Termina la sua frase offendo a mia madre un sorriso cordiale.
"Oh, ti sei fatto male? Posso aiutarti in un qualche modo?"
A questo punto sono io a intervenire.
"No eomma, ci penso io, grazie mille"
Le sorrido.
sembra intendere qualcosa che ha capito solo lei e con il sorriso malizioso con cui è entrata annuncia che sarebbe andata a preparare il pranzo.
"Bene ragazzi, allora io vado a preparare il pranzo, hoseok pre diti cura di questo ragazzo, sai dove sono le medicine? Bene perfetto"
Si alza e si avvia verso la porta per poi voltarsi nuovamente sulla soglia.
"Yoongi, rimani a pranzo? Faccio il mio leggendario bulgogi"
"Oh, non vorrei disturba-"
La voce squillante di mia madre interrompe le parole di yoongi ancor prima che possa finire.
"Non ti azzardare nenache a dirlo, non disturbi affatto, gli amici di hoseok sono sempre i benvenuti qui."
"In questo caso, accetto volentieri, grazie mille signora jung"
"Ti ho gia detto che puoi chiamarmi eun, non sono così vecchia"
Ride dolcemente alla fine della frase.
"Ok, allora grazie mille eun."
"Allora eomma io porto yoongi di sopra cosi lo aiuto con la caviglia."
"Va bene tesoro, a ricordatevi che sono qui anche io"
Detto questo lascia la stanza con non-chalance, come se quello che avesse apoena detto fosse la cosa più normale del mondo.
"Dio, ti prego yoongi scusala, è proprio fatta così, a volte sembra più ragazzina lei di me"
"Tranquillo non ce problema"
Mi sorride e oenso di svenire.
Non avevo mai visto un vero e proprio sorriso da parte di questo ragazzo che sembra cosi freddo e riservato ed esserne testimone per la prima volta mi provoca sensazioni mai sentite prima.
Perché mi comporto così?
Che mi succede?
Decido di smorzare la tensione creatasi nell'aria
"Yoon, andiamo in camera mia così posso medicarti"
Annuisce e torna ad arrossire.
È così carino.
Lo prendo nuovamente in braccio e sento come se avessi ripreso una parte di me.
È una sensazione cosi strana.
Decido di non dargli troppo peso e salgo quei pochi scalini che separano la sala dalle camere.
Cerco di non farmi vedere da mia madre per non accrescere ancora di più il suo spirito da fangirl sfrenata e entro in stanza chiudendo la porta.



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