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Sono passati giorni, e mi sono ambientata per la quinta volta. Perché si, sono andata via molte volte da qui, ma resterò. C'è qualcosa, che mi blocca a restare qui, e io voglio scoprire cos'è.

Come ogni 23/03 di ogni anno, Polo fa una specie di "pigiama party" con i suoi due unici e fidati amici, Guzmán e Ander. Non so bene di cosa parlino o cosa facciano, ma non oso immaginare. Insomma, tre ragazzi adolescenti in preda agli ormoni chiusi in una camera,hanno le mani e le useranno. Okay, scaccio subito via questo pensiero dalla mia testa e torno a svolgere i compiti.

Qualcuno bussa alla mia porta, se non è Polo chi? Polo,proprio lui.
"La settimana prossima ci sarà il ballo di scuola, se vuoi posso prenderti io un bel vestito" mi dice con tono innocente, ma non mi frega, non casco ai suoi trabocchetti.
"Non indosserò un sacco dell'immondizia,quindi puoi andare" gli rispondo facendogli un sorriso falso
"Okay ciao" scappa ridendo, e fa ridere anche me.
Polo è unico, è il fratello che tutte vorrebbero, è gentile, dolce , a volte un po' geloso e giusto un po' protettivo ma so che lo fa perché mi vuole bene,quindi è okay.

Il suono del campanello mi fa sobbalzare e mi sono resa conto che sono stata due ore in doccia, senza fare nulla.
Mi sbrigo veloce e mi affaccio alle scale che portano alla porta d'entrata, e noto subito Guzmán e Ander con 4 cartoni di pizza.
Corro in bagno, asciugo velocemente i capelli lisci, mi vesto con un semplicemente pantaloncino abbastanza corto, e un top.

Dopo aver mangiato la pizza, abbiamo scelto di vedere un film, ovviamente hanno dovuto sceglierne uno horror. Sono tra Guzmán e Ander, e non so quante volte sia saltata addosso a questi poverelli, per lo spavento.

Sono le 2.00 di notte, i ragazzi dormono nella stanza accanto, mentre io di dormire non ne voglio sapere.
Scendo giù a prendere un bicchiere quando sento un respiro sul mio collo.
Provo a dargli una ginocchiata ma subito vengo fermata,e spiaccicata al muro.

"Ander,che ci fai qui?" gli chiedo sollevata del fatto che sia lui
"Avevo bisogno di un bicchiere d'acqua,ma vedo che qui non sono l'unico" ed indica il mio bicchiere ancora pieno
"Potresti spostarti,grazie?" gli chiedo imbarazzata dalla situazione
"Si,bambina" mi risponde con tono perverso.
Si sposta e mi fa un occhiolino, e io lo guardo in modo accigliato.

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