Capitolo 12

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PUNTO DI VISTA DI LAUREN


Ero nel mio letto sotto le coperte a deprimermi per quanto era successo con Camila quando improvvisamente sentii suonare il campanello. Non avevo nessuna voglia di alzarmi e quindi decisi di ignorarlo. Pochi secondi dopo però tornarono a suonare con più insistenza, decisi quindi di alzarmi e andare a vedere chi fosse dato che aveva iniziato a piovere già da un po' e chiunque fosse doveva essere davvero qualcosa di urgente. Dopo qualche secondo raggiunsi la porta, non avevo nemmeno fatto in tempo ad aprire che avevano già tornato a suonare 
-Un momento, sto arrivando- dissi con impazienza. Quando aprii la porta mi trovai davanti l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere: Camila, era sotto la pioggia, bagnata dalla testa ai piedi senza fiato.
-Cosa ci fai qui?- le dissi sgarbatamente e mi uscì peggio di quanto mi aspettassi.
-Avevo bisogno di parlarti- mi rispose senza fiato -Posso entrare? Si gela qua fuori.- aggiunse, accarezzandosi un braccio con l'altra mano molto probabilmente per riscaldarsi. 
-Se proprio devi- mi spostai in modo da aprire la porta.
-Grazie- rispose lei semplicemente sorridendomi e il mio cuore iniziò a battere velocemente. Come faceva ad aver corso sotto la pioggia, essere grondante e zuppa di acqua dalla testa ai piedi eppure ad essere così dannatamente bella? 
-Aspetta- le dissi -Vado a prenderti dei vestiti puliti- feci per andare nell'altra stanza.
-No, non c'è bisogno, ascolta- disse.
-No, ascolta tu- la interruppi. -Non ho intenzione di asciugare per terra per colpa tua quindi taci e aspettami.- le dissi e senza lasciarla parlare andai in camera mia e tirai fuori i vestiti più pesanti che avevo, tornai in salotto e glili lanciai
-Il bagno è in fondo al corridoio a destra- l'avvertii.
-Non credo ci sia molto da vedere che tu non abbia già visto- mi disse lei sorridendomi e io mi sentii tremendamente in imbarazzo. Non ero mai in imbarazzo, non mi era mai successo, perché con lei si? Iniziò a spogliarsi lentamente e io andai in cucina con la scusa di prepararle un thè caldo. Non sarei riuscita a rimanere in quella stanza con lei che si spogliava di fronte a me senza fare niente. Dopo pochi minuti tornai in salotto e le porsi il the prendendo da terra i vestiti che aveva tolto e portandoli in lavanderia. Anche i vestiti avevano il suo stesso profumo. Improvvisamente sentii dei passi dietro di me
-Vuoi per favore venire di la? Sono dieci minuti che sei qua dentro, smettila di evitarmi e vieni a parlare. Ho bisogno di parlarti- sembrava davvero disperata quindi tornai in salotto con Camila che mi seguiva e ci sedemmo entrambe sul divano
-Allora...- iniziò a dire lei 
-No, ascoltami tu. È stato un errore. Un grosso, grossissimo errore. Tra di noi non ci potrà mai essere niente. Sei la coinquilina della mia ex, che cazzo. Non ti conosco, non so praticamente niente di te. Ho sbagliato anche io e mi prendo le mie responsabilità ma finisce qui. Non sei il mio tipo, e anche se lo fossi non ho nessuna intenzione di passare le notti a casa tua e di svegliarmi trovando Demi li. Non ci potrà mai essere niente tra di noi, siamo troppo diverse e..- non feci in tempo a finire di parlare che sentii camila tirarmi per il polso. Senza nemmeno accorgermene mi ritrovai contro le sue labbra. Un brivido mi percorse la schiena. Quelle labbra morbide che avevo desiderato da tanto e che sebbene avessi baciato solo poche volte mi erano già mancate, adesso erano dinuovo sulle mie. La mano di Camila finì dietro il mio collo e la sentii intensificare il bacio. Dopo poco ci staccammo ma avevo ancora il sapore delle sue labbra sulle mie e non avrei potuto chiedere niente di meglio. Ma non potevo stare con lei. Mi piaceva ma c'erano troppe cose contro di noi, dopo la relazione con Demi avevo bisogno di ritrovare me stessa, non ero pronta per una relazione. 
-Che cazzo stai facendo?- mi staccai. 
-Ascolta- mi disse -Tu mi piaci. Mi piaci quando fai la stronza, mi piaci quando fai la persona gentile, quando ridi, quando fai i tuoi discorsi intelligenti, quando mi guardi come se fossi la cosa più bella al mondo. Non ti ho fermata perchè non ho voluto. Perchè anche io volevo sentire il sapore delle tue labbra e perchè volevo sentire il tuo corpo sul mio.- era ancora a pochi centimetri dalle mie labbra tanto che potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle. La baciai, la baciai dinuovo e poi ancora. Era riuscita a dirmi tutto quello che provava con una semplicità assurda eppure erano le parole che volevo sentire da lei. Erano le parole che avevo bisogno di sentire per convincermi che non era colpa mia, che in fondo lo aveva voluto anche lei, ma facevano male. Volevo davvero provare a non farmela piacere, tentare di prendermi cura di me e di ritrovarmi, ma quella ragazza aveva qualcosa di diverso da tutte le altre. 
-Bene, adesso che mi hai detto quello che volevi puoi andare. Io ti ho già espresso il mio parere e per quanto mi riguarda finisce qui. Ho bisogno di tempo. Tempo per me.-  quelle parole mi fecero male nello stesso momento in cui le pronunciai ma quello che mi fece più male fu il suo sguardo. Le avevo spezzato il cuore ed era l'ultima cosa che volevo fare ma non avevo altra soluzione. La vidi alzarsi dal divano e andare verso la porta ma dopo poco la vidi cadere per terra. Corsi da lei con il cuore in gola, tentai di scuoterla ma non rispondeva, la presi in braccio e la portai immediatamente in camera mia, la distesi sul letto e mi resi conto che purtroppo avevo ragione, Camila era corsa fino a casa mia sotto la pioggia e le era salita la febbre. Perchè non poteva fare come tutte le persone sensate e prendersi un benedetto ombrello? Perchè? In fondo però era stata carina, in realtà penso di non aver mai trovato una persona tanto carina quanto Camila. Metteva sempre il bisogno degli altri davanti al suo ed era probabilmente la persona più spontanea e altruista al mondo. Forse era questo che la rendeva diversa. La coprii e io mi distesi vicino a lei in modo da riscaldarla con il mio corpo. Era così bella, i lineamenti perfetti e i capelli scuri che le incorniciavano il viso la facevano sembrare una principessa, poco dopo finii per addormentarmi anche io, lo stress accumulato e tutta la tensione prevalsero su di me ma niente batteva la sensazione di benessere del dormire vicino a quella meraviglia. 


PUNTO DI VISTA DI CAMILA


Improvvisamente mi svegliai in un letto che non era mio con qualcuno accanto a me. Ripensai a tutto quello che era accaduto, Lauren che era venuta nel mio appartamento e che poi era scappata quando aveva saputo che era la mia prima volta, io che correvo sotto la pioggia per raggiungere casa sua e dirle che mi piaceva che fosse successo con lei e non con qualcuno di cui mi sarei pentito ma i miei pensieri vennero interrotti quando il corpo vicino al mio si mosse. Mi voltai e vidi Lauren appoggiata al mio corpo, un suo braccio intorno alla mia vita e la sua testa appoggiata contro la mia spalla. Era la ragazza più bella che avessi mai visto, non pensavo nemmeno ci fosse qualcuno di tanto bello e perfetto prima di incontrarla. Ma era stata abbastanza chiara prima, non voleva provarci, la prima persona per cui sentii qualcosa non voleva saperne di iniziare a frequentarci. La mia vita amorosa era iniziata alla grande. Decisi che era giunto il momento di andarmene da casa di Lauren, ormai dovevo mettermi il cuore in pace, non mi voleva. Feci per andarmene quando la sua stretta fu ancora più forte contro la mia vita, tentai ancora di spostarmi ma questa volta sentii Lauren pronunciare il mio nome. Stava sognando me. Perché una persona che non voleva avere niente a che fare con me avrebbe dovuto sognarmi? I sogni non si comandano è vero, quindi probabilmente era solo uno stupido gioco del destino, lo stesso destino che ci aveva fatte incontrare quella notte al bar e che si divertiva a giocare con i miei sentimenti. Decisi di svegliarla, almeno le avrei detto addio come si deve e non scappando, iniziai a chiamarla e dopo poco finalmente si svegliò.
-Ascolta io vado- le dissi tristemente. -Grazie per tutto quello che hai fatto per me, non era necessario, mi dispiace di averti disturbata, non era mia intenzione, credimi, volevo solo dirti come la pensavo io e....basta questo é tutto.- delle piccole lacrime iniziarono a scorrermi sulle guance. -Mi dispiace che sia finita così ma si vede che non era destino, io non ce la faccio a rimanerti amica, non sarebbe giusto quindi penso questo sia un addio, è stato bello conoscerti.- continuai mentre le lacrime scorrevano abbondantemente. -Spero solo che tu sia felice, hai già i tuoi metodi per abbordare le ragazze.- dissi quasi ridendo. -Quindi non ti sarà difficile conoscerne altre migliori di me.- terminai il mio discorso in lacrime. Feci per andarmene quando vidi Lauren avvicinarsi e baciarmi, avrei giurato avesse gli occhi lucidi ma forse era solo la mia vista annebbiata dalle lacrime. Quel bacio era tutto tranne che innocente, c'era passione dentro, desiderio, affetto, amore. Non volevo staccarmi da quelle labbra, probabilmente sarebbe stato il mio ultimo bacio con Lauren e per quanto sapessi che tutto ciò mi avrebbe fatto solo più male intensificai il bacio. Mi appoggiai contro il suo corpo e la feci stendere sul materasso, subito le mie mani andarono contro i bottoni della camicia di Lauren che provò a staccarsi dal bacio 
-Ti prego- le dissi semplicemente tornando a baciarla e lei non oppose resistenza. Dopo pochi secondi la camicia di Lauren era ai piedi del letto, tentai di sbottonarle i pantaloni ma non ne fui capace, fortunatamente ci pensò lei e così dopo poco rimase solamente in intimo. Rapidamente capovolse la situazione, era sicuramente molto più esperta di me e infatti ci mise poco a levarmi gli abiti di dosso. Questa volta però volevo che fosse lei a godere, iniziai a baciarle leggermente il collo appena sotto il lobo e sentii un gemito uscire dalla sua bocca, continuai fino a raggiungere la clavicola mentre con le mani riuscii a slacciarle il reggiseno. Feci distendere Lauren sotto di me e un brivido mi percorse la schiena quando vidi i suoi occhi, mi avevano sempre fatto effetto, ma questa volta aveva uno sguardo diverso, uno sguardo eccitato. Continuai a scendere e in pochi secondi la mia bocca era sul suo seno. La sentii divincolarsi sotto di me dal piacere e quindi continuai ancora più forte. Vederla sempre più eccitata mi diede la forza per continuare, lasciai piccoli baci lungo tutta la sua pancia fino ad arrivare all'orlo della biancheria, mi staccai per un momento e sentii un lamento provenire dalla sua bocca, ma avevo bisogno di imprimere quell'immagine nella mia mente, Lauren distesa sotto di me e completamente eccitata era uno spettacolo troppo bello per lasciarselo sfuggire. Ritornai su di lei e le abbassai l'orlo dell'intimo con la bocca. Sentii Lauren gemere e decisi di non farla attendere ancora, abbassai l'intimo fino alle ginocchia ed entrai dentro di lei, mi spostai in modo da riuscire a baciarla e continuai a spingere le dita dentro di lei, dopo poco sentii Lauren gemere forte e le dita umide, le tirai fuori e la vidi tentare di muoversi verso di me ma la baciai dolcemente.
-Va bene così, non ti preoccupare, riposati.- dissi e si distese di fianco a me tirandomi in un abbraccio. Per quanto fossi contenta di aver fatto ancora sesso con Lauren ero profondamente triste e riscoppiai a piangere, non volevo che se ne andasse, avevo bisogno di lei e volevo seriamente provarci ma non avrei mai potuto tradire la fiducia di Demi. Questi sentimenti contrastanti mi facevano sentire così male. 



Fateci sapere cosa ne pensate...nel prossimo capitolo scopriremo finalmente la verità su Marissa ;)

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