Capitolo 8

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PUNTO DI VISTA DI DEMI 

-Dan Dan Dan, chi diavolo era questo Dan.- non facevo altro che pensarci nonostante mi fossi imposta di non pensare più a lei e a tutti i suoi misteri. Sentii la porta aprirsi e vidi Camila venire verso di me. 

-Dove sei stata?- le chiesi e lei sembrò un pò titubante.

-Al pub a bere qualcosa.- rispose dopo un pò. 

-No per favore dimmi che non sei ubriaca perché ho bisogno di parlare con te.- mi alzai in piedi e l'annusai. Quello era l'unico modo per sapere se davvero aveva bevuto troppo. 

-No, solo un bicchiere, ma sono molto stanca.- diceva la verità perché non sentivo nessun odore strano. 

-Okay se vuoi andare a dormire vai a dormire.- abbassai lo sguardo e feci una voce così dolce che sapevo che lei non avrebbe resistito. 

-Va bene, hai vinto tu, cosa è successo questa volta?- mi chiese, rassegnata. Sorrisi leggermente per non far vedere tutta la mia soddisfazione. 

-Dan.- risposi io. 

-Dan? Non conosco nessun Dan.- disse lei, con sguardo confuso.

-Neanche io ma a quanto pare Marissa si.- risposi.

-Non credi che questa storia ti sta ossessionando un pò troppo? magari è suo fratello.- io non riuscivo a pensarla così. 

-Ma sembrava che non volesse farmi ascoltare la conversazione.- aggiunsi. 

-Sarà una tipa riservata.- stanotte aveva una risposta per tutto, solo che non era quella che volevo io. 

-Si ma...- provai a dire ma Camilla mi interruppe. 

-Demi smettila di fare il detective, non è quello il tuo mestiere. Se vuoi sapere di più chiediglielo e se vuoi provarci invitala a cena, fai qualcosa. Non puoi passare la vita ad interpretare ogni sua singola mossa. Se non ti muovi arriverà un Dan o una qualsiasi altra persona che te la porterà via per sempre e non potrai più fare nulla. Fai qualcosa invece di parlare solamente.- non l'avevo mai vista in questo stato. Non era arrabbiata ma si vedeva che c'era qualcos'altro sotto. 

-Tutto bene?- le chiesi, preoccupata. 

-Sono solo stanca.- rispose lei. 

-Scusa, vai a dormire.- ora mi sentivo così dispiaciuta. 

-Scusami tu non volevo urlare ma quello che ho detto lo penso davvero. Devi fare qualcosa perché altrimenti tutti i tuoi dubbi finiranno per l'ucciderti.- in quel momento capii che aveva ragione. Dovevo fare qualcosa, ora restava da capire solo cosa. 

PUNTO DI VISTA DI LAUREN

Mi svegliai improvvisamente con un gran mal di testa, dannazione, non avrei dovuto bere così tanto ieri sera. A stento riuscivo a ricordare come ero arrivata nel mio letto e sicuramente il dolore non aiutava. Feci per alzarmi ma tutto continuava a girare cosi mi misi a sedere nel letto sperando che prima o poi il mondo si fermasse. Improvvisamente mi accorsi di un biglietto e una bottiglia d'acqua sopra il mio comodino. Quando vidi chi l'aveva scritto mi venne subito da ridere. Quella ragazza era divertente e poi era stata carina, avrebbe potuto lasciarmi nel bar ma invece mi aveva portata a casa. Perchè poi? Infondo io e lei non eravamo ne amiche ne niente, le avevo parlato un paio di volte, la maggior parte delle quali di prima mattina dopo aver dormito con Demi. Presi la pastiglia andai a fare colazione e subito dopo decisi di farmi una doccia. 

Dopo poco uscii di casa, non sapevo esattamente dove volevo andare ma volevo prendere un po' d'aria fresca. Decisi di andare in libreria, era tanto che non ci andavo e sicuramente comprare qualche libro nuovo non mi avrebbe fatto male. 

-Hei ciao Lauren- mi disse il proprietario, ci conoscevamo da vario tempo e all'inizio ci provò anche con me ma gli feci capire subito che ero lesbica e così siamo rimasti amici. 

-Ciao Steve come stai?- gli risposi 

-Bene grazie, é bello rivederti dopo tanto tempo, ascolta il libro che mi avevi chiesto è arrivato proprio ieri te lo prendo subito- mi disse -Libro? Quale libro?- pensai tra me e me ma quando lo vidi arrivare con il libro in mano mi ricordai subito. Avevo chiesto a Steve di avvisarmi quando sarebbe arrivato il libro di Ed Sheeran in modo da fare una sorpresa a Demi e farglielo avere prima che uscisse in commercio. 

-Hei Lauren, svegliaaaa, lo vuoi ancora vero?- Mi disse lui agitando il libro davanti a me 

-Sisi certo.- gli risposi con un sorriso. Dopo aver comprato vari libri tra cui uno di Freud e una biografia sui Nirvana uscii dal negozio. Avevo fatto impacchettare il libro e sapevo esattamente a chi darlo. Solo che non sapevo come contattare quella persona. Andai fuori dall'università e sapevo che avrei dovuto aspettare un po', erano le 12,00 e difficilmente qualcuno esce dall'università a quell'ora. Faceva freddo ma decisi di sedermi sui gradini e aspettare. Dopo circa due ore sentii qualcuno che mi chiamava

-Lauren, sei tu?- mi girai riconoscendo la voce 

-Hei ciao Camila.- le sorrisi. 

-Cosa ci fai qui?- mi chiese sorpresa. 

-Be io ecco...aspettavo te in realtà- la vidi spalancare gli occhi 

-Me?- Mi chiese lei titubante 

-Si, in realtà volevo ringraziarti per ieri sera..sei stata gentile ad accompagnarmi a casa- dissi con un po' di imbarazzo 

-Figurati, nessun problema- mi sorrise lei 

-Ecco vedi..per ringraziarti ho pensato di prenderti questo- le dissi porgendole il pacchetto, ci fu un breve contatto tra le nostre mani e la vidi sussultare

-Oddio ma sei congelata, da quanto tempo sei qui?- mi chiese, e sembrava davvero che le importasse.

-Io in realtà non sapevo a che ora saresti uscita e quindi ho deciso di aspettarti...era mezzogiorno credo o qualcosa del genere- lei fece un sorriso imbarazzato e iniziò a scartare il regalo 

-Ecco da quanto mi ricordo sei una sua fan e cred..- lei mi interruppe.

-Oddio grazie- mi disse abbracciandomi 

-Come hai fatto ad averlo esce la prossima settimana, nessuno lo ha.- continuò lei 

-Mai sottovalutare le capacità di Lauren Jauregui ragazza, se decido qualcosa è difficile che non riesca a farla.- le dissi con un'aria di sfida 

-Sisi come no Lauren, dici sempre così alle ragazze che tenti di abbordare?- non sapevo se era seria o stava scherzando ma poi la vidi sorridere e capii. 

-Senti Lauren ascolta, ti va di andare in un bar? Insomma stai congelando e poi...- questa volta la interruppi io.

-Oh Allora tu usi la tecnica della gentilezza.- le dissi 

-Scusa?- Mi guardò confusa 

-Ho detto che usi la tecnica della gentilezza- ripetei

 -Continuo a non capire.- mi disse lei con una faccia buffissima tanto che scoppiai a ridere 

-Io abbordo le ragazze con le mie frasi ad effetto, tu le attiri con la gentilezza a quanto pare- lei mi guardò imbarazzata 

-No, ecco be veramente io non abbordo le ragazze...- mi disse lei guardando per terra 

-A preferisci essere corteggiata? Sono una professionista anche in quello posso insegnarti- le dissi sorridendo 

-No, io intendevo che io non faccio questo genere di cose, ecco in realtà io non sono mai stata fidanzata- mi disse Camila. Io per un momento pensai che scherzasse ma quando vidi che continuava a guardare per terra capii che non stava mentendo. Come faceva una ragazza tanto bella a non essere mai stata fidanzata? 

-Beh evidentemente non avevi mai incontrato me- le dissi sorridendo -Dai si andiamo al bar che sto morendo di fame e se sto ancora cinque minuti qua fuori mi trasformo in un cubetto di ghiaccio- le dissi e ci incamminammo verso il bar.

I prossimi capitoli saranno molto interessanti ;)

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