PUNTO DI VISTA DI LAUREN
Erano passate ore da quando Demi mi aveva trovata di fronte al suo negozio e io stavo ancora vagando per la città senza una meta. Improvvisamente senza nemmeno accorgermene mi ritrovai sotto casa di Camila. Volevo prendere e scappare ma appena mi girai sentii la sua voce.
-Lauren.- mi girai ma non vidi niente.
-Lauren.- dovevo avere le allucinazioni ed essere ancora sotto l'effetto dell'alcol.
-Lauren quassù.- alzai la testa e vidi Camila sbucare dalla finestra.
-Oh sei li.- dissi semplicemente.
-Lauren vieni su dobbiamo parlare.- mi disse.
-No stavo andando a casa ho mal di testa e non mi sento bene. E non voglio parlare con te.- era la verità.
-Lauren ti prego.- nonostante I miei sforzi era impossibile resisterle.
-Ok.- dissi semplicemente e iniziai a salire le scale.
-Lauren- disse quando aprì la porta e mi salutò con un abbraccio...inutile dire che non rimasi indifferente a quel gesto ma ero molto arrabbiata con lei -Avevo bisogno di vederti e di parlare con te, dopo che te ne sei andata Demi..- la fermai.
-Non lo voglio sapere.- era cattivo da parte mia ma avevo bisogno di tutto tranne che dei suoi pianti sulla discussione con la sua migliore amica.
-Non sono venuta qui per consolarti. Non ne hai bisogno. Quando vuoi sai comportarti da stronza anche tu.- Si tirò subito indietro e capii che c'ero rimasta molto male ma era la verità la sera prima si era comportata da vera stronza.
-C...cosa vuoi dire?- mi chiese.
-Cosa voglio dire? Bah non lo so...lasciami ricordare...eravamo a letto...è arrivata Demi e mi hai sbattuto fuori di casa come se fossi una semplice puttana da comandare a tuo piacimento.- ero piena di rabbia e difficilmente mi avrebbe fermata.
-Non puoi dire una cosa del genere.- Camila stava male e si vedeva ma ero stata male anche io.
-Non posso dirlo? Mi hai sbattuta fuori di casa!- urlai.
-Dovevo parlare con Demi!- anche lei si stava innervosendo.
-E quindi si ferma tutto perché arriva lei. Dovrò chiedere a lei se posso portarti fuori a cena o portarti in vacanza? Devo chiedere a lei a che ora portarti a casa? Chi cazzo è Demi?- urlai ancora più forte.
-Demi è la mia famiglia. L'unica persona che mi è stata vicina.- ormai le lacrime le scendevano abbondantemente sulle guance.
-E quindi io non conto niente perché c'è Demi? Lei sarà sempre qui e finché lei sarà qui io non potrò fare niente.- avevo parlato troppo e ormai era troppo tardi.
-Fare niente?- non riusciva a capire a cosa mi riferivo e mi faceva ancora più male.
-Lascia perdere me ne vado.- feci per aprire la porta ma lei la chiuse immediatamente e si mise davanti a me.
-No tu adesso mi dici quello che stavi per dirmi.- ero fregata.
-No io non ti dirò proprio niente levati da quella porta.- sbuffai.
-Ma non ci pensare nemmeno.- protestò lei.
-Camila cazzo spostati.- stavo iniziando a piangere e non sapevo nemmeno il perché, il misto di sensazioni che stavo provando da un paio di giorni erano troppe da sopportare. Felicità, rabbia, dispiacere, rancore, dolore. Ero riuscita ad annegarle nell'alcol la sera prima ma evidentemente non era bastato. Sentii subito il corpo di Camila contro il mio, mi stava abbracciando e questo mi fece piangere ancora di più.
-Lauren.- disse solamente dopo parecchi minuti in cui era rimasta abbracciata a me senza dire niente.
-Sto......iniziando a provare qualcosa.... per te.- dissi tra i singhiozzi e sentii le labbra di Camila contro le mie. Ricambiai il bacio e in pochi secondi ci ritrovammo in camera da letto.
-Mi hai ferito.- le dissi, mentre le mie mani sbottonavano la sua camicetta.
-Lo so, mi dispiace, non volevo.- mi rispose lei un pò affannata. -Ultimamente ferire le persone a cui tengo è la cosa che mi viene meglio.- aggiunse ed io le stampai un bacio sulla pancia appena scoperta.
-Non farlo mai più.- le dissi mentre le mie mani armeggiavano con la chiusura dei suoi pantaloni. La volevo vedere nuda, sotto di me.
-Ci proverò.- sussurrò lei. Le abbassai i pantaloni lentamente e poi li gettai a terra. -Lauren.- un gemito sfuggì dalla sua bocca ed io mi meravigliai perché non l'avevo ancora toccata, avevo così tanto potere su di lei e ne avrei approfittato. Le tolsi il reggiseno con estrema lentezza e quei seni erano così invitanti. Tracciai una scia di baci nell'incavo e poi soffiai sulla scia umida. Lei iniziò a contorcersi ed io sapevo che era così sensibile da poter venire anche subito ma non sarebbe stato così facile. Feci la stesa cosa sul suo ventre e lei dovette aggrapparsi alla spalliera del letto anche se comunque non riusciva a stare ferma.
-Lauren.- adoravo il suono che aveva il mio nome mischiato ai suoi gemiti. Presi il bordo delle mutandine e con estrema lentezza le abbassai. Risalii baciando tutta la lunghezza di una delle sue gambe ma quando mi avvicinai alla sua intimità mi staccai.
-È una tortura.- disse lei ed io le sorrisi. Era proprio quello che volevo. Le mie labbra si avvicinarono alle sue e le diedi un bacio, dalla sua faccia capii che non si aspettava così tanta passione ma quando mi staccai e mi alzai dal letto rimase letteralmente scioccata.
-Non andartene, ho bisogno di te.- sapevo che non si riferiva solo al sesso e questo mi rendeva stranamente felice.
-Non vado da nessuna parte.- le dissi e mi tolsi la maglia.
-Oh.- esclamò lei ed ad ogni indumento che toglievo i suoi occhi diventavano sempre più infuocati. Le sue gambe si sfregavano l'una con l'altra, segno che era eccitata ed anche molto.
-Fai veloce?- mi chiese ed io feci di no con la testa. Ormai mancava solo l'intimo e già pensavo a quello che l'avrei fatto una volta spogliata. Salii di nuovo sul suo corpo ed appena i miei seni sfiorarono i suoi rabbrividii. Le sue mani accarezzavano la mia schiena mentre io mi strusciavo su di lei. Era un'agonia per lei e questo era evidente.
-Per favore Lauren entra dentro.- disse ed io la guardai maliziosamente.
-Oh si finalmente.- esclamò quando le mie labbra baciarono la sua intimità ma non sapeva che la mia tortura non era ancora finita. La mia lingua invase la sua intimità e la sentii gemere forte ma subito mi tirai indietro. Lei alzò la testa e mi guardò con uno sguardo indecifrabile. Senza calcolarla minimamente feci entrare di nuovo la mia lingua e dopo poco la feci uscire. Feci la stessa cosa per un paio di volte ma quando alzai lo sguardo vidi che stava piangendo.
-Che hai?- le chiesi preoccupata.
-Per favore Lauren non c'è la faccio più, non negarmelo ancora.- era così sopraffatta da quello che le stava accadendo. Io intrecciai una mano con la sua mentre la mia lingua finalmente invase la sua intimità e non la ritirai. Le sue urla di piacere erano musica per le mie orecchie ed era così eccitata che ci volle poco prima che esplose sotto di me. Mi alzai per guardarla e sembrava davvero devastata, forse avevo un pò esagerato.
-Mi dispiace.- le dissi, distendendomi al suo fianco.
-È stato così intenso.- rispose lei ma dal suo tono non sembrava arrabbiata. -Se ora ti caccio di casa di nuovo lo rifai?- sorrise ed io le diedi un leggero schiaffo sul ventre. Per fortuna le era piaciuto, ed a me era servito per sfogare la mia rabbia.
-@lovatoismyfaith
-@demiistheonly
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Can you be my nightingale?
FanfictionLa musica salva. Basta mettersi le cuffie, chiudere gli occhi e alzare la musica al massimo e poi magari è proprio grazie alla musica che incontri la persona che ti cambia la vita. DARISSA ~ CAMREN in collaborazione con @lovatoismyfaith