Capitolo 15

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PUNTO DI VISTA DI LAUREN

Camila posò la tazza vuota sul tavolo davanti a lei ed alzò lo sguardo verso di me. Voleva sicuramente riprendere la conversazione ma io non sapevo cosa dirle perché io in effetti non sapevo ancora cosa provavo. Era troppo presto per innamorarmi ma troppo tardi per non provare nulla. 

-Cosa vuoi che ti dica?- le chiesi e lei subito alzò le spalle.

-Non c'è nulla da dire, forse hai fatto capire già abbastanza.- rispose lei, abbassando lo sguardo. 

-Cosa ti ho fatto capire?- le chiesi, confusa. 

-Che tra noi non c'èassolutamente nulla.- la tristezza nella sua voce mi colpiva in un modo così inaspettato. 

-Mi dispiace se tu hai sprecato la tua prima...- provai a dire ma lei mi interruppe. 

-No è questo il problema. Io non ho sprecato proprio nulla. Per me è stato perfetto perché io volevo farlo e volevo farlo con te.- mi guardava così intensamente che non sapevo per quanto tempo sarei riuscita a trattenermi. 

-Meritavi di meglio...- sussurrai e lei mi guardò colpita. 

-Ti ricordi quando mi hai detto che quando stavi ancora con Demi io ti guardavo sempre?- mi chiese ed io annuii. 

-Beh era vero.- ammise ed io feci un leggero sorriso. -Ogni volta che venivi a casa io non facevo altro che aspettare di incontrarti. Eri così bella da togliere il fiato, sarei rimasta a guardarti per ore.- aggiunse e nei suoi occhi vidi tanta amarezza. 

-Perché mi stai dicendo queste cose?- le chiesi. 

-Per farti capire che per me quello che è successo tra di noi è stato come un sogno che si realizza.- il suo sorriso si allargò notevolmente. -Sai ho sempre pensato che tu e Demi eravate perfette insieme. Eravate entrambe così belle e intelligenti, fatte l'una per l'altra.- si fermò un attimo ed io la guardai in modo strano, non riuscivo a capire dove voleva arrivare con quel discorso. 

-Mentre guarda me, io sono un disastro, io non sono neanche minimamente all'altezza di Demi.- feci un passo in avanti verso di lei. -E tutto questo l'ho detto solo per farti sapere che io capisco perché non provi nulla per me, ti capisco davvero.- concluse ed io non sapevo se prenderla a schiaffi per l'enorme stronzata che aveva appena detto o baciarla per l'infinita tenerezza che emanava. 

-Tu non hai capito proprio nulla.- mi sbilanciai in avanti e premetti con forza le mie labbra contro le sue. Camila dovette appoggiarsi al muro per non cadere all'indietro e questo mi diede modo di approfondire il bacio ancora di più. 

-Forse...- provò a dire lei ma io la baciai di nuovo. -Forse dovremmo fermarci.- riuscì a dire ed io dovetti fermarmi per forza, non avrei fatto nulla contro il suo volere. 

-Perché?- le chiesi, mentre riprendevo fiato. 

-Perché in questo momento io sto tradendo una delle più importanti regole dell'amicizia e io non voglio farlo per nulla.- abbassò lo sguardo. Io mi avvicinai a lei e con un dito le alzai il mento in modo che potesse guardarmi negli occhi. 

-Non riesci proprio a capirlo? Io non sono questa. Io non sono così. Io mi comporto da stronza con tutti solo per divertimento, a me non importa di nessuno oltre che di me. Questa sono io. Eppure con te non ci riesco. Non riesco neanche a trattarti un pò male perché appena fai quello sguardo triste io vorrei solo abbracciarti. Tutto questo mi fa così paura. L'ultima volta che mi sono comportata in un modo simile è finita così male che semplicemente non volevo che riaccadesse più.- le confessai. 

-Perché non puoi semplicemente vivertela? Non è detto che vada a finire come l'ultima volta.- disse lei. 

-Non voglio farmi male di nuovo o addirittura farti del male.- risposi io. 

-Sai io sarei disposta a correre il rischio per te, perché per me ne vale la pena.- ora era lei a fare un passo verso di me. -Tutto quello che devi chiederti è: per te ne vale la pena?- fece un'altro passo verso di me ed io sentii il mio cuore battere all'impazzata. Sapevo qual era  la sua risposta alla domanda ma non andava d'accordo con quella del mio cervello. Camila sfiorò il mio collo con le sue labbra ed io mi stupii di come un semplice tocco mi facesse provare così tante cose. 

-Ad una condizione.- feci un passo indietro. La troppa vicinanza non mi faceva ragionare.

-Questa è solo una prova, noi non stiamo davvero insieme.- dissi e lei annuì. 

-Tutto quello che vuoi.- rispose ed io la guardai in modo malizioso. Le sue labbra mi attrassero come se fossero una calamita ed io non riuscii più a resistere. 

-Forse dovremmo andare a letto.- dissi mentre Camila continuava a baciare il mio collo. 

-È troppo lontano.- rispose lei ed io sorrisi leggermente. 

-Fermati.- urlai e lei si staccò bruscamente con uno sguardo evidentemente confuso. 


PUNTO DI VISTA DI CAMILA 

Non riuscivo a capire cosa avessi fatto di male. Lei prima sembrava che volesse farlo e poi si tirava indietro, non riuscivo a reggere tutta quella tensione. 

-Spogliati.- disse, sedendosi sul divano dietro di lei. -Spogliati per me.- disse di nuovo con il suo tono di voce tremendamente eccitante. In quel momento capii che lei avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa ed io l'avrei fatta senza battere ciglio, anche se mi vergognavo da morire. Sentii gli occhi di Lauren che mi fissavano e quindi decisi di fare quello che voleva. Iniziai a spogliarmi molto lentamente e provando ad essere più seducente possibile senza sapere neanche se lo stavo facendo nel modo giusto. Mentre mi slacciavo il reggiseno alzai lo sguardo e trovai i suoi occhi che mi stavano venerando.  Quegli occhi mi facevano sentire così bella e non c'era sensazione migliore. 

-Camz..- disse mentre stavo per togliermi le mutandine, l'ultimo ostacolo alla mia completa nudità. 

-Voglio toglierle io.- quella ragazza era in grado di eccitarmi solo parlando. Mi avvicinai a dove era seduta e lei alzò le mani per accarezzarmi le gambe. Piccoli brividi percorrevano tutta la colonna vertebrale ogni volta che mi toccava. Iniziò a giocare con l'elastico delle mie mutandine fino a quando non si decise a togliermele. Tutta quella lentezza mi stava facendo esplodere. Si alzò in piedi ed io me la ritrovai a pochi centimetri da me, pensavo mi stesse per baciare ma non lo fece. 

-Distenditi.- disse indicando il divano dove prima era seduta lei. Non sapevo cosa volesse farmi ma ancora una volta obbedii senza discutere, non volevo rovinare quel momento. Sentii la sua mano accarezzarmi i lineamenti del mio corpo. Erano tocchi leggerissimi eppure io mi sentivo bruciare dentro. Finalmente si posizionò su di me con ancora quello sguardo di venerazione che mi faceva impazzire. 

Iniziò a baciare ogni parte del mio corpo mentre le sue braccia accarezzavano i miei fianchi. Lei diceva di essere una stronza eppure in quel momento sembrava la persona più amorevole che avessi mai conosciuto. 

-Tu non sei per niente un disastro.- disse ed in quel momento capii perché lo stava facendo. Mi stava davvero venerando per farmi capire quanto bella fossi per lei. Non mi ero mai sentita così bene in vita mia e mi sembrava che il mio cuore stesse per uscire dal petto. 

-Tu non sei per niente una stronza.- dissi con quel poco di voce che riuscii a tirare fuori. Lei alzò la testa e mi sorrise. Il mio cuore accelerò ancora di più ed io non sapevo fino a quando ancora avrei retto. 

-Laur..- gemetti quando le sue labbra baciarono una parte sensibile. -Ti prego..- aggiunsi, ormai al limite. Lei finalmente si avvicinò alla mia intimità ed entrò dentro di me. Urlavo cose senza senso ma non mi importava di chi avrebbe potuto sentirmi perché quel momento era così perfetto che nessuno avrebbe potuto rovinarlo. Che sensazione meravigliosa. 

-@demiistheonly -@lovatoismyfaith 

Can you be my nightingale?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora