Capitolo 9

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PUNTO DI VISTA DI DEMI 

Ero arrivata al negozio già da un bel po' ma Marissa ancora non si era fatta viva. La cosa mi sembrava molto strana visto che era sempre stata puntuale prima di allora. 

I clienti iniziarono ad arrivare ed io stranamente mi stavo preoccupando. Sapevo di non aver nessun motivo per farlo ma ultimante non riuscivo a controllare i miei sentimenti in nessun modo. 

-Scusa.- sentii una debole voce alle mie spalle. 

-Hey finalmente.- mi voltai e le sorrisi ma appena vidi il suo volto mi incupii.

-Tutto bene?- le chiesi, più preoccupata di quello che potevo dar a vedere.

-Sisi, non ho sentito la sveglia.- rispose lei e si vedeva chiaramente che stava mentendo. 

-Vieni un attimo dietro?- le chiesi e lei spalancò gli occhi.

-Perché?- fece un passo indietro. 

-Voglio solo parlarti.- le sorrisi e lei sembrò calmarsi. 

Mi incamminai verso la stanza che si trovava dietro al negozio e lei mi seguì. 

-Mi vuoi licenziare?- mi chiese ed io feci di no con la testa. 

-Voglio sapere la verità...- dissi e dai suoi occhi capii che era di nuovo in agitazione. -Ma so che non me la dirai quindi non ci provo neanche a chiedertelo.- aggiunsi e lei abbassò lo sguardo. -Ma voglio chiederti un'altra cosa..- presi fiato per trovare il coraggio di continuare. Lei intanto alzò lo sguardo e non appena i suoi occhioni blu incontrarono i miei andai ancora più in confusione. 

-Che ne dici se stasera usciamo insieme?- riuscii finalmente a dire ma me ne pentii dopo un secondo. 

-Come un appuntamento?- mi guardò confusa. 

-No...cioè si...cioè solo come amiche.- stavo sudando, il cuore batteva all'impazzata e le parole uscivano dalla mia bocca senza ragionare. 

-Vedi io..- provò a dire ma io la interruppi. 

-Non accetto un no come risposta.- incrociai le braccia al petto e finalmente vidi un debole sorriso sulle sue labbra. 

-Io non lo so.- disse solamente lei. 

-Ti prometto che non ti chiederò nulla sulla tua vita personale.- aggiunsi per convincerla. 

-Ad una condizione..- disse ed io annuii. Avrei accettato qualsiasi cosa. 

-Promettimi che in qualunque momento io ti chieda di andarcene noi c'è ne andremo.- restai un pò sorpresa da quella condizione. 

-Va bene, qualsiasi cosa tu voglia.- dissi. 

-Perché vuoi così tanto uscire con me?- mi chiese ed io alzai le spalle. 

-Magari lo scoprirai stasera.- le feci l'occhiolino e poi ritornai nel negozio.  

Per tutto il giorno non feci altro che pensare a quello. Nella mia mente avevo già organizzato tutta la serata alla perfezione milioni di volte. 

-Posso parlarti?- Marissa venne vicino a me ed io sussultai. 

-Si dimmi.- le sorrisi. 

-Non mi va di uscire stasera.- disse ed io sentii il mio cuore sgretolarsi. 

-Perché?- le chiesi, tristemente. 

-Tu non c'entri nulla, è solo che non mi va di uscire, vedere tante persone, stare in luoghi affollati o cose del genere.- mi rispose ed io non potei fare altro che annuire. Se lei non voleva non potevo costringerla...ma potevo fare qualcosa per rimediare. 

-Puoi cavartela da sola?- le chiesi, prendendo la giacca. 

-Si, manca solo un'ora alla chiusura.- rispose lei con sguardo evidentemente confuso. 

-Allora chiudi tu il negozio ma aspettami dentro perché devo dirti una cosa.- dissi e mi incamminai verso l'uscita. 

-Non puoi dirmela ora?- mi chiese ed io feci di no con la testa. 

Dovevo fare qualcosa e questo era il momento giusto per farlo. 

Andai a casa a preparare qualcosa da mangiare e per fortuna non trovai Camila. Lei mi avrebbe sicuramente preso in giro per quello che stavo cercando di organizzare. Rimasi il cibo nel forno e corsi al negozio sotto casa alla ricerca di qualcosa...non sapevo ancora cosa. Presi delle candele, lo spumante e una rosa finta. Dovevo fare tutto di fretta perché sapevo che Marissa non avrebbe aspettato tanto. Appena ritornai a casa e vidi che quello che avevo cucinato era cotto a puntino corsi al negozio. Marissa era sicuramente nel retro del locale ad ascoltare musica e quindi grazie alle cuffie potevo fare tutto quello che volevo senza che lei se ne accorgesse. 

Feci diventare il bancone un tavolo da pranzo, abbellendolo nel miglior modo possibile e disposi le candele per tutto il locale. La luce delle candele illuminò il buio del locale creando un'atmosfera davvero perfetta. 

-Cosa stai facendo?- sentii la voce di Demi alle mie spalle e sospirai perché per fortuna avevo finito di fare tutto. 

-Avevi detto che non volevi stare in un luogo affollato e non volevi incontrare tante persone così possiamo stare qui, ho cucinato qualcosa.- dissi tutto d'un fiato perché avevo paura della sua risposta. Vidi le sue labbra formare un sorriso e mi rasserenai. 

-L'hai fatto per me?- mi chiese sorpresa ed io annuii. 

-Però valgono le stesse regole di prima.- disse ed io annuii di nuovo. Ero così contenta che le fosse piaciuta la mia idea che volevo solo urlare e saltare per tutto il negozio. 

Quella sera fu una delle più belle di tutta la mia vita. Parlammo per così tanto tempo che persi completamente il senso del tempo. Il bello è che avevano tante cose da dirci senza mai entrare sul personale anche se l'argomento su cui passammo la maggior parte del tempo fu la musica. 

-Hai visto non, non sei voluta andare via.- dissi, interrompendola. 

-Cosa?- mi chiese, confusa. 

-Sono le 3 di notte.- le dissi, indicando l'orologio. 

-Cosa? Davvero?- lei si alzò in piedi ed io mi pentii di averlo detto. Che stupida. Se non le avessi detto nulla saremmo rimaste insieme ancora un po'. 

-Posso chiederti una cosa?- dissi, prima che lei potesse correre via. 

-Per caso tu sei...cioè tu...- non sapevo come dirlo senza sembrare troppo diretta. 

-Non lo so ma so un'altra cosa.- disse. 

-Cosa?- le chiesi. 

-Non passavo una bella serata da tanto tempo, grazie.- mi sorrise ed il mio cuore esplose di gioia. 

-È stato un piacere...ah prendi la rosa.- gliela posi e lei mi fece un'altro sorriso. Mi stavo per sentire male. 

-Ci vediamo domani.- dissi e uscì. Sapevo che il sorriso sul mio volto sarebbe durato per tantissimo tempo. 

 -@demiistheonly

-@lovatoismyfaith

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