Capitolo 4.

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La prima settimana ad Hogwarts passò molto in fretta, il tempo quando si sta bene è come un battito d'ali, veloce ed intenso. Il tempo sfugge dalle nostre mani senza nemmeno rendercene conto. Il vento soffiava, portando via quel poco che restava dell'estate facendo calare ben presto quell'autunno così lungo e angoscioso. 

Harry oltre alle lezioni si allenava spesso a quidditch ed io passavo molto tempo sola assieme a Ron, anche se molte volte bisticciavamo per ogni singola frivolezza. L'unico momento dove potevamo stare tutti e tre insieme era a cena nella sala grande, ci confrontavamo tutti e tre anche con gli altri Grifondoro per sapere qualche gossip o qualche notizia riguardante la scuola.

Durante quella settimana avevo utilizzato il mio giratempo solo per qualche lezione che mi sembrava interessante, il viaggiare nel tempo qualche anno fa era una cosa che adoravo particolarmente fare; confondevo sempre i miei amici e loro non capivano mai da dove saltassi fuori.

La domenica mi svegliai molto rilassata e con la voglia di fare quattro passi nei giardini del castello, mi sbrigai a fare colazione e con le mani nelle tasche dei miei jeans mi diressi in quello che prima era il mio posto nel mondo; mi sorpresi nel non trovare nessuno, così mi sedetti sotto un'arcata poggiando la testa ad una colonna di pietra. Il cielo era nuvolo, ma non dava segnali di un'eventuale pioggia.

Respirai a pieni polmoni l'aria fresca e mi avvolsi nella mia sciarpa rossa/oro, con la mia bacchetta provai qualche incantesimo per far fiorire delle rose in quel giardino mal concio... quasi dimenticato. Quando piano piano le mie rose cominciarono a sbocciare, qualcosa le fece appassire.. o qualcuno.

<< Non voglio stupidi fiori nel mio posto, Granger.>>

Strinsi la bacchetta tra le dita scendendo dal muretto.

<< Non c'è scritto da nessuna parte che questo è il tuo posto, Malfoy.>>

Rise prima di sedersi e posare il libro che aveva tra le mani.

<< Le vostre qualità di ficcanaso fanno di voi dei veri Grifondoro, non mi sono mai sbagliato a riguardo.>>

Si sdraiò comodamente con una gamba che gli penzolava dal muretto, poggiò un braccio dietro la sua testa e il libro si levitò sul suo petto. L'altro suo braccio cingeva il suo torace, il suo lupetto nero aderiva perfettamente al suo corpo mentre i suoi pantaloni, anch'essi neri, si erano accidentalmente sporcati a contatto con il muretto. Anche lui indossava la sciarpa della sua casata e fasciava tutto il suo collo.

<< E le vostre qualità di arroganti e maleducati vi si addicono, Serpeverde.>>

Senza distrarsi dal suo libro, si morse le labbra nascondendo un sorriso forzato.

<< Granger quando hai finito con le tue patetiche critiche, ne sarei pienamente onorato. Voglio stare solo e non in compagnia di una farfugliante Grifondoro, grazie.>>

Mi girai per lasciare il portico furiosa, ma arrivata al portone gli puntai contro la bacchetta e lo feci cadere dall'altra parte del muretto dov'era seduto beatamente. Solo quando lo sentii imprecare scappai all'interno della scuola ridendo, se l'era meritato ed ero abbastanza fiera di quello che avevo fatto.

Qualche minuto dopo raggiunsi Harry alla capanna di Hagrid, avevamo appuntamento lì prima dell'ora di pranzo e doveva dirmi delle cose riguardanti Silente. Avevo avvertito Harry del mio senso di preoccupazione verso il nostro preside e lui non potette fare a meno di darmi ragione; non l'avevamo mai visto così "assente"in tutti i nostri anni ad Hogwarts e ciò ci portava ad essere molto ansiosi.

<< Harry, eccomi, hai scoperto qualcosa di più? Sono abbastanza preoccupata, non è da Silente non partecipare alla vita scolastica, questa settimana non ha girato per i corridoio del castello e non si è presentato varie volte a cena.>>

Il mio essere logorroica non aiutava molto in quelle circostanze.

<< Non so Hermione, ho provato ad avere un colloquio con lui... il problema è che ha rifiutato. L'ho solo visto fare su e giù dal suo studio sulla mappa del malandrino.>>

Gli diedi una gomitata e lo guardai alzando un sopracciglio.

<< Non hai ancora consegnato quella mappa? Harry, impicciarsi negli affari altrui non è affar tuo o di qualcun altro!>>

Si sfregò la mano sul braccio dolorante e rise leggermente.

<< Che ci facevi con Malfoy nel portico abbandonato?>>

Arrossii senza volerlo e arricciai il naso, odiavo trovarmi in quelle situazioni.

<< Niente di importante, non ci badare.>>

**

Dopo pranzo, mi in camminai verso il bagno dei prefetti; avevano chiuso quel posto dopo un cedimento del soffitto e non ci andava più nessuno, a parte me. Stringevo il mio gatto al petto pensando a ciò che mi aveva riferito Harry. Con Grattastinchi avevo un legame particolare; amavo il suo pelo morbido e quando mi faceva le fusa diventava il mio antistress preferito.

Udii ad un certo punto un cinguettio, sollevai il viso e scorsi un uccello simile a quello che avevo trovato nel mio libro. Volava sulla mia testa, dopo di che me lo ritrovai quasi faccia a faccia; tentai di toccarlo con le dita, era così delicato quando volava e il cinguettio era molto dolce. Si posò sulle mie dita in modo da farsi osservare e sorrisi prima che ritornasse un foglietto, cadendo leggiadro sul pavimento.

Con Grattastinchi ancora appoggiato al mio petto, mi girai su me stessa un paio di volte per capire chi avesse fatto tale incantesimo. Non potevano più essere solo coincidenze, qualcuno conosceva le mie abitudini e ciò che mi piaceva per farmi sorridere in modo, stranamente, piacevole.

Sorrisi ancora portandomi una mano alle labbra per nascondere quell'evidente curva verso l'alto e camminando all'indietro, per qualche passo, arrivai finalmente nel mio luogo tranquillo.

**

<< Guardala, ha sorriso più oggi che in cinque anni di scuola.>>

Ero sul mio letto assieme alle mie due compagne di stanza, Lavanda e Calì.

<< Qualcuno è interessato ad Hermione.>> continuò Lavanda.

Io ero ancora incantata da quel bellissimo cinguettio che riempiva le mie orecchie, ci avevo pensato per tutto il tempo che sono stata sola nel bagno dei prefetti, sdraiata a guardare il cielo da quel enorme buco sul soffitto.

<< Ma che dici Lavanda, è solo un po' strano...>>

<< Ha ragione Hermione, uno che si mette a fare incantesimi così senza alcun motivo è molto strano!>> intervenne Calì.

Portai i miei capelli su una spalla e arrotolai qualche ciocca al mio dito.

<< E' strano, irrazionale e per di più senza alcun senso... il problema è solo uno, mi è piaciuto.>>



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