Capitolo 13.

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Corsi velocemente verso l'infermeria del castello dove avevano trasportato Draco, il mio amuleto non l'aveva protetto come speravo e la pioggia era così tanta che fu impossibile non inzupparsi da capo a piedi. I miei compagni erano rimasti tutti insieme a discutere sull'andamento del match, io con una scusa ero riuscita a svignarmela.

Arrivai con il fiatone e mi fermai per riprendermi, salii le scale con una mano sul petto e notai che c'erano tanti ragazzi fuori dalla stanza. Indossavano tutti quanti i colori dei Serpeverde e non mi sembrò il caso di farmi vedere. Mi nascosi sulle scale di emergenza e strizzai i capelli, una broncopolmonite non me la risparmiava nessuno in quelle condizioni.

Catturò la mia attenzione una ragazza che faceva il nome di Draco quasi gridando, affacciandomi con aria perplessa la vidi entrare in infermeria facendosi spazio trai suoi compagni. Astoria Greengrass.

Avevo sentito parlare di lei da qualche mia compagna, apparteneva anche lei ai Serpeverde ed era una strega molto furba e scaltra. Aveva una particolare dote per attrarre i ragazzi a sé e averla sentita pronunciare il suo nome mi metteva una certa agitazione.

Aspettai un bel po' di tempo su quelle scale, non riuscivo ad avere ancora notizie del ragazzo biondo. Non appena Madama Chips uscì dalla stanza mi alzai istintivamente, chiese ai ragazzi di tornare al loro dormitorio e di lasciar riposare Draco; anche Astoria uscì ed era molto preoccupata. Mi si formò un nodo in gola.

Quando tutti sparirono dall'atrio, a passo svelto aprii la porta dell'infermeria e ci entrai chiudendola alle mie spalle. Draco era steso sul letto con un braccio fasciato.

Deglutii e mi avvicinai a lui sedendomi sul letto, gli accarezzai la fronte spostandogli i capelli come facevo di mia abitudine e lo osservai. Sospirai profondamente e presi tra le dita l'amuleto che aveva ancora al collo.

<< Perdonami, avrebbe dovuto proteggerti.>> sussurrai.

Abbassando lo sguardo mi asciugai una lacrima che mi era scesa, rigandomi la guancia pallida.

<< N-non essere triste... io sto bene.>>

Disse con un filo di voce e con gli occhi ancora chiusi, girò il viso verso di me e sbattette le palpebre lentamente. Portò una mano sulla mia guancia e la accarezzò, gli presi il polso stringendolo e tornai con lo sguardo su di lui.

<< Certo stai benissimo infatti!>>

Esclamai e lui rise appena.

<< Ho fatto solo una brutta caduta, Granger.>>

Il suo palmo era ancora intento ad accarezzarmi la guancia e i suoi occhi mi scrutarono.

<< E' stato imprudente venire a trovarmi qui, lo sai vero?>>

Annuii mordendomi le labbra e lui si sollevò appena avvicinandomi a lui, eravamo fronte contro fronte ed entrambi con le palpebre socchiuse. Ci sfiorammo le labbra parecchie volte fino ad arrivare al bacio vero e proprio.

<< Ho visto Astoria molto preoccupata per te.>>

Mi bloccai staccandomi da lui e mi alzai dal letto aggiustandomi la divisa stropicciata. Si era irrigidito al nome della sua compagna ed era tornato il solito Draco, serio e con aria infastidita da tutto.

<< Quindi? Pensi me ne importi qualcosa?>>

Incrociai le braccia al petto e sospirai nel sentirlo così antipatico.

<< Beh si, è l'unica tua compagna che ha gridato il tuo nome.>>

E se avessero avuto dei retroscena insieme?

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