Quella notte pensai molto, come avevo detto alle mie compagne era tutto molto strano... dovevo solo capire chi stava cercando di attirare la mia attenzione con questi strani incantesimi; nella mia mente cercavo di crearmi una tabella dei ragazzi della mia casa, ma mai nessuno mi aveva mostrato interesse... se non per copiarmi i compiti. C'era qualcosa d iveramente carino dietro quei gesti, abbastanza inaspettati.
Mi alzai senza far rumore dal mio letto e sedendomi sul davanzale della finestra, guardai le stelle farsi sempre più luminose nel firmamento. Avrei dovuto frequentare il corso di Astronomia, almeno la notte sarei rimasta sveglia per qualcosa di costruttivo.
Il giorno seguente, dopo le varie lezioni rimasi nella sala grande a continuare i miei compiti e a provare degli incantesimi nuovi, stringevo forte la mia bacchetta mentre cercavo di capire meglio i movimenti.
<< Hermione, allora? Hai pensato a chi potrebbe essere?>>
Feci segno con la mano a Lavanda di abbassare la voce e la tirai verso di me.
<< Shhh, non voglio che Harry o Ron lo sappino.>>
Dissi un po' infastidita, Lavanda aveva un tono di voce troppo alto e non volevo che qualcuno spifferasse ciò che era successo.
<< Ops perdonami! Sai non riesco a contenermi a delle volte...>>
Mossi il capo da destra a sinistra sorridendo appena prima di tornare a leggere il libro che avevo aperto.
<< Comunque, a proposito di Harry e Ron, ti stanno aspettando in cortile... mi è stato chiesto di riferirtelo!>>
Sollevandomi di scatto rammentai che avrei dovuto aiutarli con i compiti di erbologia ed io me ne ero completamente dimenticata. Che sciocca Hermione!!
Acciuffai ciò che era mio sul tavolo e ringraziando Lavanda corsi verso l'uscita della sala, ero talmente piena di roba che facevo fatica a mantenere l'equilibrio ed infatti, pochi metri più avanti, inciampai cadendo tra delle forti braccia mentre i miei effetti finirono sul pavimento.
Avevo gli occhi chiusi, pronta a cadere al suolo.
<< Dovresti fare più attenzione Granger, potevi farti male.>>
Quella voce.
Con i pugni stretti, aprii leggermente le palpebre e risalii con lo sguardo verso il ragazzo biondo a cui ero aggrappata. Le mie guance si colorarono e il mio cuore batteva all'impazzata, il respiro era quasi affannato per via della mia corsetta e i miei occhi fissi su quelli di Draco.
<< Grazie.>>
Ripresi l'equilibrio e passai una mano tra i capelli spostandoli su una spalla. Con la stessa mano appoggiata sulla fronte questa volta, osservai tutti i miei appunti e i miei libri sul pavimento, e mi morsi le labbra; mi inginocchiai e facendo attenzione cominciai a raccoglierli.
<< Aspetta, ti aiuto.>>
<< No Malfoy non c'è bisog...>>
Non ebbi il tempo di replicare che lo trovai in ginocchio accanto a me a raccogliere i miei oggetti, avevo davvero tanta roba accumulata nei libri.
Afferrai l'ultima scartoffia con fretta e la mia mano toccò quella di Draco, aveva il palmo sul mio dorso ed era freddo, un brivido percorse la mia schiena a quel contatto e le mie guance tornarono a colorirsi. Mi porse il foglio e si alzò su due gambe, rimasi qualche minuto ferma e prendendo coraggio mi rialzai anche io.
<< Grazie.>>
Ammiccò e mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni mi osservò da capo a piedi.
<< Al terzo grazie proverò anche io a scaraventarti giù dal muretto in piena lettura.>>
Mi sorpassò toccandomi la spalla.
<< Te lo sei meritato, arrogante.>>
Si voltò ridendo e si fermò con le gambe perfettamente serrate.
<< Ficcanaso.>>
Aggrottai le sopracciglia e sbuffando camminai velocemente verso il cortile.
Per una volta che aveva osato avvicinarsi a me con gentilezza era riuscito a rovinare tutto, sempre con quella sua aria da intoccabile faccia da schiaffi; mi prudevano le mani per quanto mi ero trattenuta da non rifilargliene uno. Affascinante maleducato...
**
Dopo aver aiutato i miei amici con i compiti, decisi di dirigermi con assoluta cautela al portico abbandonato. Muovevo i miei passi lentamente mentre sbirciavo dal portone se, per puro caso, ci fosse qualcuno.
Colsi la mia bacchetta dalla tasca del mantello e mettendomi al centro del giardino malridotto chiusi gli occhi, con semplici movimenti feci fiorire attorno a tutte le colonne dei cespugli di rose rosse. Sorrisi nell'osservare il mio operato e incrociai le braccia una volta finito, annuii soddisfatta e mi sedetti sui gradoni.
Il portico aveva riacquistato valore, era molto più bello da vedere e anche molto più profumato. Non c'era più quell'odore acre che inondava le mie narici.
<< Devo ammettere, anche se è scocciante dirlo, che è carino.>>
Spaventata rivolsi il capo verso la voce alle mie spalle, sobbalzai dal mio posto e sospirai guardando verso il ragazzo biondo che ammirava ciò che avevo creato; la voce mi si era bloccata in gola e farneticai qualche parola, che aimè, continuava a non avere un senso.
<< Granger, non sei sempre una dalle mille parole come fai credere.>>
Toccai la mia fronte con la mano tremante e abbassai il viso imbarazzata.
<< Posso assicurarti che non è così.>>
Si avvicinò a me mordendosi le labbra, io deglutii e a mia volta mi allontanai appena.
<< Non ho mai sentito uscire dalla tua bocca parole diverse da "antipatico", "arrogante" o qualche aggettivo similare.>>
Pronunciava ogni aggettivo con cui lo descrivevo contandolo sulle dita della propria mano, quasi ridendo.
<< Evidentemente non ci sono altri aggettivi che potrebbero descriverti, Malfoy.>>
Sputai quasi incrociando le braccia e alzi un sopracciglio.
Lui si grattò un angolo della sua bocca ghignando e mostrò il suo sorriso scendendo i gradini, roteò lentamente su stesso dopo di che tornò con gli occhi sulla mia figura, ancora immobile.
<< Evidentemente, come tu dici, non siamo poi così tanto diversi! Anche io penso di te le stesse identiche cose che ti dico sempre, ma non mi sono mai creduto "uno dalle mille parole".>>
Fece spallucce e sogghignai nascondendomi le labbra con la mano. Scesi anche io i gradini fino a trovarmi faccia a faccia con lui, lo indicai minacciosamente e serrò i piedi al suolo.
<< La differenza tra me e te è che, al contrario tuo, io non mi credo padrona del mondo o delle persone... e la chiudo qui.>>
Spinsi i miei palmi sul suo petto gonfio e girai a largo andando verso il portone, sapevo che mi stava ancora addosso con le sue iridi celesti, ma non obbiettò alla mia frase; quando chiusi il portone lo intravidi uscire la bacchetta e scappai via, per un attimo avevo pensato che potesse vendicarsi per la caduta che gli avevo provocato.
Nascosta dietro un pilastro adiacente alle scale, ripresi fiato spostandomi, come di mia abitudine, i capelli su una spalla finché non riascoltai di nuovo quel cinguettio che perseguitava i miei pensieri, un altro uccellino era davanti a me e dio ero sempre più decisa a rintracciare questo incantatore ornitologo. Mi ci sarebbe voluto del tempo, ma ce l'avrei fatta costi quel che costi.

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One Last Time
FanfictionUn amore vissuto all'ombra degli altri, perché troppo diversi per mostrarsi.