5 dicembre
Margareth's pov
《Allora, signora Evans...Visto che, a quanto pare, sua figlia non vuole parlare con me di quello che è successo, mi farebbe la cortesia di illuminarmi sui fatti accaduti qualche settimana fa con l'imputato?》 Chiese infastidito e scocciato il mio avvocato a mia madre.
Era da circa 30 minuti che ci trovavamo all'interno del suo ufficio, con l'intento di chiarire il perché avessi deciso di denunciare uno fra i ragazzi più ricchi della città, se non dello stato, ma avevo scelto di fare scena muta.
Mi era stato difficile confidare quello che era successo persino a mia madre, la quale mi aveva visto piangere e andare in giro come uno zombie per giorni prima che prendessi la decisione di raccontarle tutto, non avrei mai e poi mai avuto la forza di raccontare tutto questo a uno sconosciuto, nonostante fossi, in un certo senso, obbligata.E che magnifico sconosciuto!
Non mi fa impazzire sinceramente...
Si come no! Queste parole rifilale a qualcun'altro che non sia la tua coscienza cara mia, che forse quel qualcuno ti crederà, anche se ne dubito!
Ma è la verità!
Mmh mmh...Se lo dici tu...Nel frattempo nella stanza continuava ad esserci un silenzio carico di tensione, in cui mia madre continuava a fissarmi, come a chiedermi il permesso di parlare, e Mister Nevrotico mi lanciava occhiatine nervose e infastidite da questo mio improvviso mutismo. Decisi quindi di prendere in mano la situazione. Ero adulta e, nonostante, le difficoltà avute negli anni, dovevo affrontare questa situazione di petto e da vera donna.
《Forse non parlo perché non ho tanto da dire. Tutto quello che c'è da sapere è scritto sul mio fascicolo, non c'è altro da aggiungere.》 Dissi tranquillamente con tono neutrale e privo di emozioni.
Non avevo voglia che venisse a sapere i dettagli che ogni notte mi apparivano in sogno e mi tenevano sveglia fino alle prime luci del mattino, quando, contro la mia volontà, i miei occhi si chiudevano, esausti di rividere quelle scene all'infinito.All'interno dell'ufficio si sentì un enorme sbuffo e non mi ci volle molto a capire da chi provenisse.
Lo guardai con occhi pieni di fastidio per il suo atteggiamento poco professionale.
Era o non era uno dei migliori avvocati dello studio, nonostante la giovane età? No perché ai miei occhi sembrava solamente un bambino.
《Molto maturo, complimenti!》 Gli dissi sarcastica, vedendo il suo sguardo cambiare da infastidito ad arrabbiato, che ricambiai immediatamente con un sorrisino.Potrò aver affrontato problemi più grandi di me stessa e non esserne uscita sempre vincitrice, ma se sono ancora è perché sono forte e ne sono consapevole, quindi non mi farò di certo mettere i piedi in testa da un ragazzino che gioca a fare l'avvocato.
《Io....Io vado a prendere qualcosa da bere mentre voi parlate e vi chiarite.》 Disse mi madre, lanciandomi un'occhiataccia per il mio comportamento irriverente nei confronti di una persona più adulta e che mi vuole solo aiutare, o almeno questo é quello che ha continuato a ripetermi stamattina mentre mi aiutava a prepararmi per l'appuntamento.
Senza aggiungere altro o chiedere se volevo anch'io qualcosa da bere, visto che non avevo neanche fatto colazione stamattina, uscì chiudendosi la porta alle spalle e in quel momento si scatenò l'inferno.Sentì un rumore forte e quando mi rigirai verso la scrivania attorno alla quale ci eravamo precedentemente accomodati per parlare, vidi una mano appoggiata su esso e non era la mia.
《Ascoltami bene piccoletta...》Appena sentì pronunciare quelle parole alzai lo sguardo verso la persona dalla quale proveniva.《...Io non so qui per giocare e solitamente neanche i miei clienti lo sono, ma a quanto pare tu si. Con la tua causa potrei benissimo perdere il posto di lavoro e penso che tu lo sappia bene visto contro chi ti sei messa, quindi smettila di giocare alla povera vittima e dimmi la verità! Quello che c'è scritto sul fascicolo, sul fatto che John Wilson ti abbia violentato è vero o no? Perché sai, ho visto molti casi in cui le vittime mettevano su bugie su bugie nei confronti dell'imputato, solitamente ricco, per estorcergli soldi o favori.
Quindi ti pregherei di essere sincera e raccontarmi cosa è successo il 14 novembre con John Wilson.》Disse tutto con un'estrema calma dopo l'iniziale colpo dato alla alla scrivania, mentre io fumavo di rabbia dopo le sue parole.
Cercai di contare fino a 10 per tranquillizzarmi, ma non ci riuscì. Anzi, più pensavo alle sue parole e più mi infuriavo, quindi presi un respiro profondo e buttai fuori quelle parole che da 3 settimane mi portavo dentro e che lottavano per uscire fuori.
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Love's Justice
Romance《Dichiariamo John Wilson colpevole.》 Erano queste le parole che Margareth Evans avrebbe da sempre voluto sentir dire in tribunale. John Wilson colpevole. Quello che le aveva fatto era orribile e non riusciva a togliersi dalla testa la sua cattiveri...