11 dicembre
Margareth's Pov
Oggi mi ero svegliata, stranamente, di buon umore.
Mi sono preparata per l'università con un sorriso leggero stampato in faccia e, dopo aver fatto colazione tranquillamente e con tutta la calma del mondo, gustandomi al meglio i pancake di mamma, mi sono diretta all'università con il solito furgoncino.
Mi sentivo così leggera.
Da ieri pomeriggio non riuscivo a togliermi il sorriso dalla faccia ed era così strano per me.
Non mi era mai successo di sentirmi così rinata, piena di speranze e di forza per lottare e per vincere."Sei così forte, Margareth Evans."
Le parole di Matthew mi erano entrate dentro e si erano impossessate di ogni cellula del mio corpo.
Continuavo a rivivere la scena di ieri pomeriggio nella mia testa all'infinito: mi immaginavo la sua espressione mentre mi dedicava quelle semplici parole, ma piene di significato.
Continuavo a sentire il calore delle sue mani sulle mie e, ogni volta, un brivido mi attraversava la schiena.
Era strano, non mi ero mai sentita così.
Forse perché nessuno mi aveva mai detto delle parole simili con così tanta sincerità e convinzione.
Non mi conosceva neanche eppure dai suoi occhi sembrava che avesse capito tutto di me, come se mi conoscesse da una vita.Scossi la testa, tornando dal mondo dei sogni fino alla lezione di economia aziendale a cui stavo partecipando.
Iniziai a prendere appunti su appunti, riempendo 3 fogli interi fino alla fine dell'ora.
Non mi sentivo più la mano da tutto quello scrivere e la testa mi stava scoppiando per le troppe informazioni.
Fortunatamente oggi avevo solo questa lezione a cui partecipare, quindi tra non molto sarei potuta tornare a casa a riposarmi un po'.La lezione finì dopo 2 ore e mezza estenuanti e insieme ad Allison mi diressi fuori dall'edificio.
Gli studenti continuavano a lanciarmi sguardi ostili, ma rispetto a ieri, mi importava molto di meno.
Oggi ero troppo serena e felice per farmi rovinare la giornata da gente che preferiva credere ad un viscido come Wilson che costruirsi delle idee e pensieri propri.
《Ti va oggi di venire da me? Così ti posso rispiegare anche l'argomento di matematica finanziaria di ieri e potremmo iniziare a studiare insieme per i prossimi esami.》 Mi chiese la mia amica con un sorriso stampato in faccia mentre percorrevamo il lungo ed immenso giardino della Seattle Pacific University.Pensai alla sua proposta e ne dedussi che fosse un'ottima idea, così alla prossima lezione di matematica mi sarei presentata più preparata e coscienziosa di quale argomento stessimo trattando.
Inoltre gli esami si avvicinavano sempre di più e studiare con lei mi avrebbe fatto solo che bene.
《 Per me va benissimo! Tanto il prossimo incontro con l'avvocato ce l'ho domani mattina, dopo la lezione di diritto privato.》
Le dissi mentre ci dirigevamo verso il furgoncino di mia madre.
Le chiesi se volesse un passaggio ma lei declinò gentilmente l'offerta, dicendo che preferiva fare una passeggiata, così dopo aver concordato l'orario per questo pomeriggio, la salutai.Tornai a casa e iniziai a cucinarmi qualcosa, visto che erano già le 11:30 e sarei rimasta sola fino alle prime ore del pomeriggio.
Mi preparai due fettine di carne con l'insalata e i pomodorini che spolverai in in pochi minuti per la troppa fame.
Dopo pranzo, decisi di stendermi sul letto in camera e di continuare a guardare una delle mie serie TV preferite, ovvero The 100.
Guardai 3 episodi della 4 stagione senza staccare neanche un momento gli occhi dallo schermo.
Aww, quanto shippavo i Bellarke!Una volta concluso l'ultimo episodio, notai che fossero già le tre passate e che avevo 3 messaggi non letti, di cui due da parte di mamma che mi comunicava che avrebbe fatto tardi e uno di Allison in cui mi chiedeva conferma per questo pomeriggio alle 16 a casa sua.
Alla prima rrisposi che non c'era alcun problema e che sarei andata da Allison a breve mentre alla seconda digitai una risposto affermativa
Decisi di passare quest'oretta libera leggendo uno dei tanti libri che avevo comprato la settimana scorsa in libreria, "The Selection" di Kiara Cass.
I libri fantascientifici erano i miei preferiti, insieme a quei fantasy e romantici.
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Love's Justice
Romance《Dichiariamo John Wilson colpevole.》 Erano queste le parole che Margareth Evans avrebbe da sempre voluto sentir dire in tribunale. John Wilson colpevole. Quello che le aveva fatto era orribile e non riusciva a togliersi dalla testa la sua cattiveri...