Lampada o liana?

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Azzurra's POV

Quel maledetto orecchino alla fine si apre dopo innumerevoli bestemmie in italiano, per fortuna Jungkook non le comprende. I nostri occhi si intrecciano perchè siamo ancora appiccicati l'uno all'altro, ma lui riacquista la giusta distanza. Sembra a disagio e allora cerco di fingere che non me ne sia resa conto.

- Peccato che non ho una console, altrimenti avremmo potuto giocare a Mario Kart di nuovo. -

- Quando ci abbiamo giocato? - chiede perplesso.

- Ah, giusto. Eri ubriaco, ma non sembrava. -

Forse non ricorda nemmeno ciò che è accaduto dopo per colpa della sua vittoria schiacciante. Allora ci arrendiamo sul divano accompagnati dal mormorio della TV, alla quale non prestiamo molta attenzione. Si arrotola le maniche lunghe fino ai gomiti e solo in questo momento scopro che ha un giglio tatuato sull'avambraccio insieme alla scritta "Please love me".

- E' il mio fiore preferito. - dico indicando il tatuaggio.

- Davvero? E' legato alla mia data di nascita. -

Annuisco energicamente. - E' anche il simbolo della mia città natale, Firenze. -

Porto il ginocchio sull'imbottitura per giocherellare con l'elastico del calzino. Lui invece tiene le braccia allargate sullo schienale con la testa inclinata di lato per continuare a guardarmi.

- Namjoon l'ha visitata qualche anno fa, gli è piaciuta molto. - dice mentre descrivo le bellezze fiorentine.

- Mi piacerebbe tanto tornarci un giorno. -

- Potremmo andarci insieme, che ne dici? -

Non ci penso due volte e mi lancio su di lui per abbracciarlo. Lo sento ridacchiare come se la mia reazione lo diverta, ma sono davvero felice che me l'abbia proposto. Stacca le braccia dallo schienale per avvolgerle intorno alla mia vita ed io rimango sotto la sua stretta assaporandone la dolcezza.

E' strano che non provi un minimo di attrazione verso di lui in questo momento, solitamente c'è una forza che mi attira come una calamita. Forse perchè il mio inconscio mi sta suggerendo di andarci piano. Non voglio essere la ragazza di una sera e basta, preferisco dare tempo al tempo nonostante sia un figo pazzesco e quindi è difficile resistergli.

Dopo una buona mezz'ora di chiacchierata, Jungkook è costretto ad andare perchè l'indomani è molto impegnato. Inforca giubbotto e berretto, poi apre la porta sventolando la mano a mo' di saluto.

- Tutto qui? - gli chiedo a braccia conserte.

Lui mi fissa confuso senza capire; non è proprio nell'indole di un coreano essere più espansivo.

- Grazie per la cena. - si affretta a dire con un mezzo inchino.

Sospiro esasperata e mi picchietto la guancia con l'indice impazientemente.

La prima volta che ci siamo visti mi ha salutato con un bacio sulle labbra e ora strabuzza gli occhi quasi sorpreso?

Il mio volto rimane inclinato di lato in attesa per diversi secondi poi decido di muovermi. Incontro qualcosa di soffice e sottile, qualcosa che ho già assaggiato tempo fa. Per errore o forse per un gioco del destino, le nostre bocche si sono scontrate come le nostre auto in quella notte di pioggia. E' un tocco fugace e innocente, ma ha il potere di farmi surriscaldare persino le viscere fino a scioglierle come neve al sole.

Perchè?

Continuo a chiedermi mentre lo guardo andare via con il suo solito passo saltellante. Sto per chiudere la porta per rimanere da sola con i miei interrogativi, quando la sua voce mi richiama.

Ocean🔹j.jk {CONCLUSA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora