Vengo svegliata dal suono della sveglia, impostata da me ieri sera sul mio IPhone. Stranamente, ieri mi sono addormentata sul letto di Summer, ma adesso sono sul mio letto.
Ricordo benissimo di non essermi svegliata...
Bah.
Controllo l'ora e sono le 06:50, ce la posso fare per fare colazione con gli altri.
Mi alzo e sveglio Summer per farla preparare. Mi lavo e mi vesto così, niente di volgare:Non mi trucco per la colazione, lo farò dopo.
<<Kiara, mi aiuti con i capelli?>> mi chiede Summer.
<<Certo, vieni che ti faccio due trecce alla francese!>> dico, facendola sedere davanti allo specchio intero che abbiamo in comune. Le trecce vengo bene e la bambina mi abbraccia con la luce negli occhi. Ricambio l'abbraccio e decidiamo di scendere per la colazione.
Summer mi mostra la strada per la Breakfast Room e riconosco tutti quelli di ieri sera.
<<Vieni a sederti vicino a noi, Kiara!>> mi dice Victoria.
Lascio andare Summer dai suoi amici e io mi siedo al tavolo dei grandi. Noto che c'è un posto tra Aadam e Hope e mi ci siedo.
<<Allora, in che classe sei?>> mi chiede Julian, fratello gemello di James.
<<Mi pare 4E, ma non sono sicura, controllo dopo>> rispondo, mentre penderò la mia porzione di uova strapazzate.
<<Peccato, noi siamo tutti in 4A, che è da tutt'altra parte>> dice Brandon.
<<Pazienza>> dico sospirando e facendo le spallucce.
Finiamo di fare colazione e vedo che sono le 07:30. Sono in anticipo di mezz'ora, quindi faccio tutto con molta calma (ma non troppa).
Vado in bagno e raccolgo i miei capelli lunghi con uno chignon disordinato e alzo la frangia con un frontino, giusto per togliere i capelli dalla faccia mentre mi trucco.
Metto il correttore sulle occhiaie, il mascara, un po' di fard, il blush sulle gote e il mio burro di cacao colorato. Sembrano tante cose, ma è il giusto necessario per avere un aspetto umano: alla fine devo andare a scuola, mica ad una sfilata!
Mi guardo allo specchio e mi esercito a fingere un bel sorriso: lo devo ai miei genitori.Devo essere forte per me e per loro; sarò una delle più brave sia riguardo allo studio sia a livello comportamentale. Io sono così. Il dolore non deve cambiare ciò che sono, ciò che ispiro ad essere. La sofferenza non riuscirà a far crollare l'educazione ricevuta dai miei genitori, non saranno sacrifici buttati al vento.
Ritorno alla realtà solo quando sento Summer chiamarmi e dirmi di uscire.
<<Un attimo!>> dico.
Mi sciolgo in fretta e i capelli, me li pettino e aggiusto la frangia.
Apro la porta del bagno e trovo Summer seduta sul mio letto ad aspettarmi.
<<Andiamo>> dico, mentre prendo lo zaino e il cellulare per poi avviarmi.
Io, James, Victoria, Amber, Julian, Aadam, Hope, Brandon e Ashley usciamo salutando tutti, poi ci avviamo presso la scuola.
Beacon Hills High School.
I miei amici mi salutano, mentre rimango ferma nel cortile a guardarmi intorno.
La prima cosa che penso è quella di cercare Stiles, così prendo una ragazza a caso per chiedere informazioni.
<<Scusa, sai dove posso trovare Stiles Stilinski?>> chiedo. La ragazza mi sorride. Ma quanto sorrido sti qua?
<<Certo, se vuoi ti ci accompagno>> mi dice. Accetto la proposta ringraziandola.
<<Comunque io sono Lydia>> aggiunge, mentre mi mostra la mano per la stretta. Accetto e dico il mio nome.
È una ragazza molto bella, la carnagione pallida e i capelli biondo-fragola.
Dopo ciò, Lydia mi porta nella scuola e mi accompagna agli armadietti, dove vedo il ragazzo magro e pallido.
<<Ciao Stiles!>> gli dico da dietro.
<<Hey Kiara, vedo che hai conosciuto Lydia>> mi dice Stiles sorridendomi.
<< Quindi sei nuova, vuoi che ti faccia vedere qualcosa?>> mi chiede Lydia. Annuisco, dicendo poi che dovrei andare in presidenza per dei moduli e per la chiave dell'armadietto.
<<Bene, significa che ti accompagnamo tutti>> dice Stiles, guardando altri ragazzi dietro di lui.
<<Comunque io sono Kira>> dice una ragazza dai tratti orientali stringendomi la mano.
<<Invece io sono Malia>>
<<Noi siamo Aiden ed Ethan>>
<<Liam>>
<<Jackson>>
<<Isaac>>
<<Theo>>
<<Cora>>
Ma quanto sono?! Non mi ricordo più nessun nome.
<<Piano ragazzi, avete dei nomi troppo difficili!>> dico, mentre faccio ridacchiare un po' tutti.
Spero di aver fatto una buona prima impressione....
Mi accompagnano gentilmente in presidenza, compilo dei moduli, ottengo le chiavi dell'armadietto e ritorno dai miei amici(?).
<<Cosa abbiamo alla prima ora?>> chiedo.
<<Matematica>> dice Stiles, mentre Isaac se la ride.
Ho gli stessi corsi di Stiles, Scott e i gemelli che, intanto fanno finta di svenire. Noto che i ragazzi sono tutti belli.
Dovrò dirlo a Loren e a Nate.
La campanella suona ed entriamo in classe.
Mi siedo al primo banco, mentre Stiles e Scott si mettono uno a destra e l'altro a sinistra e i gemelli si mettono dietro.
Il prof è il ritardo e mezza classe ne ha approfittato per dormire, compresi i gemelli.
<<I tuoi che fanno?>> mi chiede Scott.
Loro non devono sapere, nessuno deve.
Faccio per parlare, quando vengo interrotta da Stiles.
<<Sua madre è la signora Thompson, la proprietaria dell'orfanotrofio, mentre suo padre non lo so>> dice il ragazzo alla mia destra.
Sono salva.
<<Mio padre è in un altra città, a Seattle>> concludo con ansia.
Scott mi guarda strano, poi alza il sopracciglio sinistro.
Si gira e guarda stranito Ethan e Aiden, che ricambiano lo sguardo. Tornano a guardarmi ma non fanno domande.
Bah.
All'improvviso la porta si apre e spunta una ragazza bionda che, a parer mio, se veniva in intimo era più coperta, ma ognuno fa quello che gli pare.
Questa ragazza mi guarda con sguardo truce.
<<Si vede che sei nuova, alzati>> dice con aria di superiorità. Ma chi è sta qua?!?!
<<No, rimango qui>> dico.
Te la faccio abbassare quella cresta.
<<Questo è il mio posto, stronzetta>> mi dice la ragazza. Ora è con entrambe le mani sul mio banco.
<<Non c'è scritto il tuo nome, quindi rimango qui>> rispondo senza nemmeno guardarla.
All'improvviso sento un dolore alla guancia sinistra. Mi ha appena dato uno schiaffo?!?!
Devo stare calma.
Non dico niente, non mi alzo dal posto.
<<EVIDENTEMENTE MAMMA E PAPÀ NON TI HANNO INSEGNATO LE BUONE MANIERE! ALZATI SUBITO DAL MIO POSTO!>> urla la ragazza con voce da oca.
Mi ribolle il sangue. Non deve permettersi.
Mi alzo di scatto e la biondina indietreggia mentre mi avvicino pericolosamente a lei. Tutta la classe sta guardando.
Faccio per per tirarle un ceffone, quando delle braccia muscolose mi sollevano da terra e mi fanno indietreggiare.
Ethan e Scott mi stanno tenendo ferma, cerco di dimenarmi ma non ci riesco, loro sono troppo forti.
<<Lasciatemi andare>> dico.
<<No>>
Respiro profondamente. Devo sfogarmi.
La ragazza sorride in modo odio e fa per sedersi al mio posto, quando Stiles la ferma.
<<Questo è il suo posto, vai a sederti da un'altra parte>>
La ragazza fa per dire qualcosa, poi si avvicina a me (che sto ancora a dimenarmi dalla stretta di Scott ed Ethan) e mi sferra un pugno allo stomaco. Non ci voglio credere.
<<Ma dico, sei impazzita Camille?!!!?!>> urla Aiden.
Cado in ginocchio per il dolore, mentre tutta la classe è sconvolta.
Inizio a tossire.
Trovo la forza di alzarmi e decido di parlare, anche se dopo averlo fatto me ne pento subito.
<<E comunque i miei genitori sono morti una settimana fa>> e me ne vado sotto gli occhi stupiti di tutti.
Mi rifugio nel bagno delle ragazze e mi metto a piangere in silenzio.
Che giornata di merda.
Ora avrò la pena di tutti, lo verrà a sapere tutta la scuola e non mi guarderanno più come prima.
Mi faccio coraggio e rientro in classe.
Il professore non viene perché è malato e nessuno lo sapeva. La classe cade in un silenzio tombale mentre me ne vado a posto. Pian piano rincominciano tutti a parlare tra loro, tra Scott, Stiles e i gemelli.
Entra in classe la bidella che ci fa uscire per via dell'ora di buca.
I quattro ragazzi ed io andiamo in un angolo isolato del cortile enorme.
Loro sanno, posso lasciarmi andare.
Inizio a piangere come una bambina e i ragazzi non sanno che fare. All'improvviso vengo abbracciata dai gemelli, venendo letteralmente sommersa da muscoli.
Mi sentivo protetta.
<<Non ditelo a nessuno, per favore >>
<<Ok>> dice Scott.
<<Ma quindi è per questo che vivi in orfanotrofio>> dice Stiles.
Annuisco.
Racconto tutto di me ai ragazzi, solo a loro quattro.
Dal trasferimento a Los Angeles fino a quel momento.
Fa bene aprirsi a qualcuno ogni tanto...