Non riesco a muovermi dalla paura, sento di dover vomitare per il terrore.
Una ventina di lupi lottavano con una crudeltà mai vista. Non riesco a muovermi, infatti voglio scappare ma non riesco. Il cuore mi batte forte e un lupo mi vede. Sono enormi, più grandi del normale.
Riesco a trovare la forza di muovermi ma, appena faccio un passo all'indietro, calpesto un ramoscello che si spezza facendo molto rumore. I lupi si fermano a guardarmi.
Cavolo.
Inizio a scappare dalla parte opposta quando so che alcuni lupi mi stanno inseguendo. Mentre corro, riesco ad inciampare su un tronco d'albero spezzato. Mi ritrovo con il sedere per terra. Senza alzare gli occhi, so che il lupo si stava avvicinando. Prendo coraggio e guardi davanti a me: un lupo enorme, nero e con gli occhi rossi mi sta ringhiando.
Urlo.
Il lupo mi salta addosso e affonda i cani nella coscia sinistra.
Mentre sento la pelle sfracellarsi, urla di dolore abbandonano la mia bocca.
Morirò così, da sola, dissanguata oppure a causa di un'infezione.
Cerco di dimenarmi ma il lupo è troppo forte e, mentre vedo la vita passarmi davanti, una voce in lontananza si fa distinguere dai rumori.
Ma che ca...
<<FERMO, NOI LA CONOSCIAMO!>> dice un ragazzo magro e pallido mentre sposta il lupo dalla mia gamba.
<<Argent, vieni ad aiutarmi, io svengo alla vista del sangue!>> dice il ragazzo, mentre un'altra sagoma si fa spazio tra il mio campo visivo.
Vedo sfocato.
<<Hey, mi senti? Come si chiama?!>> chiedo l'uomo, mentre cerca di fermare la mia emorragia.
<<Si chiama Kiara, è appena arrivata a Beacon Hills ed è la nostra nuova compagna di scuola!>> dice il ragazzo.
Non riesco a vedere chi siano queste persone, ma credo di aver capito chi è il ragazzo.
<<Ok Kiara, cerca di ascoltarmi, va bene?>> mi chiede l'uomo.
Non rispondo perchè sono troppo impegnata a soffrire e a tenermi la gamba tra le mani per il dolore.
<<L-la ascolto>> cerco di dire, spero mi abbia sentita.
<<Ok, ora devi togliere le mani al mio tre e poi cerco di fermare l'emorragia>> mi dice l'uomo, poi sento che qualcuno appoggia la mia testa sulle sue gambe.
<<Uno, due, TRE>>
Tolgo subito le mani dalla ferita profonda, mentre sento un liquido freddo bagnarmi la gamba e della stoffa avvolgersi attorno alla coscia.
E poi niente, solo buio.