Capitolo 10 - Ah, Lei provoca vedo...

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E' stata una settimana frenetica: tanto lavoro, conferenze e riunioni, Consiglio dei Ministri fino a notte fonda. Ed io, pur non partecipando a quel tipo di incontri, devo comunque essere sempre sul pezzo. Sistemare i discorsi, controllare i canali social ufficiali, contattare i giornalisti, smentire un sacco di fake news. Oltre alle normali attività lavorative che devo seguire per Palazzo Chigi.

Non avrei mai pensato a questo enorme carico di lavoro quando sono stata assunta. In realtà, nessuno avrebbe mai immaginato che in breve tempo un'epidemia avrebbe messo in ginocchio prima l'Italia, poi l'Europa e il mondo intero. Ma l'adrenalina e la volontà di lavorare seppur in minima parte per lo Stato mi motiva ai massimi livelli.

Questa settimana io e Conte non abbiamo avuto molte occasioni per vederci, anche solo per lavorare assieme come stavamo facendo. Sta mettendo anima e cuore in tutto quello che fa, ed ora che ci sono quasi ogni giorno anche incontri con i rappresentanti degli altri stati europei, è davvero una responsabilità immane.

E questo mi porta ad ammirarlo e stimarlo ancora di più. In questi giorni Raffaella è tornata al lavoro, alternando la presenza in ufficio al lavoro da casa come sempre. Averla accanto in momenti in cui mi sono trovata sola a gestire mille pratiche diverse, è stata davvero una manna dal cielo.

Ieri sono rientrata nell'ufficio del Presidente perchè avevo lasciato lì alcuni faldoni, e ho avuto la possibilità di incrociarlo, mentre si stava preparando per andare in Senato per un'informativa. L'ho visto stanco, davvero provato per tutto questo. Chissà da quanto non dorme e da quanto non mangia un pasto decente.

Ed io non ho potuto fare a meno di andargli incontro e stringerlo forte. In un abbraccio senza secondi fini, senza nessuna malizia. Volevo fargli capire che io ci sono, come ci siamo tutti noi in questi giorni difficili.

«Sei un grande Presidente, Giuseppe, non dimenticarlo», sono riusciata a sussurargli, emozionata.

Lui mi ha fatto un leggero sorriso, alzando gli angoli della bocca. E già mi è bastato.


Venerdì 6 marzo 2020, ore  9:00

Oggi abbiamo la possibilità di lavorare insieme: avremo solamente un incontro in Parlamento, abbastanza importante, ma sarà l'unica riunione della giornata, a cui dovrò partecipare anch'io per prendere appunti sugli interventi dei parlamentari e sulle loro proposte, e poterle studiare con attenzione insieme ai ministri e al comitato tecnico-scientifico di esperti nei prossimi giorni.

In queste occasioni tutti i presenti si vestono sempre in maniera più elegante e formale rispetto al solito. Per rispetto del luogo e delle istituzioni presenti. E' una sorta di regola non scritta che però ognuno ha fatto propria. Decido così di indossare un tubino che ho utilizzato anche in altre occasioni per lavoro: nero e bordeaux, un trucco leggero ma più curato e un rossetto rosso scuro, e scarpe col tacco nere lucide.

Ieri sera io e Conte ci siamo messi d'accordo per partire da Palazzo Chigi insieme, così mi avrebbe dato lui stesso il badge per poter entrare e il posto a me assegnato, dietro di lui.


Conte's POV

Sto per scrivere a Giada per dirle che io sono davanti al mio ufficio, che abbiamo deciso come punto di ritrovo

Giada: «Buongiorno Presidente, eccomi qui!».

Alzo gli occhi dal mio cellulare e...rimango senza fiato. E' davvero stupenda. Il cappotto aperto lascia intravedere la sua figura: un vestito perfetto per l'occasione ma che ne sono sicuro farà girare la testa a molti. Rimango con la bocca socchiusa senza riuscir nemmeno a salutarla.

Il sole torna a splendere || Giuseppe Conte FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora