Capitolo 24 - Decisioni e promesse

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Venerdì 7 agosto 2020

Essere turisti a Roma ha sempre il suo fascino. Prima del mio incarico a Palazzo Chigi, avevo già visitato Roma grazie a qualche piccola vacanza, poi con qualche trasferta lavorativa. Ma prendermi un weekend e tornare a camminare per queste vie, osservare i palazzi, i monumenti, entrare in qualche museo, è una sensazione che mi mancava.

Mi guardo intorno e noto con piacere e anche una leggera commozione che ci sono vari turisti stranieri, segno che la grave pandemia che ci ha colpito e che ora sembra piano piano lasciarci tregua, non ha intaccato la voglia di scoprire le bellezze dell'Italia. La gente ha ancora voglia di visitare il nostro Paese, ma soprattutto gli italiani sentono verso la propria patria un profondo rispetto, e la voglia di ricominciare si respira davanti al Colosseo, ai Fori Imperiali, a Piazza San Pietro. Nei ristoranti, nelle piccole trattorie, nei vicoli e nei piccoli negozietti di souvenir.

E per me, essere qui con la mia migliore amica significa molto, ne avevo bisogno. Lei che è sempre stata come una sorella, e che non ho potuto riabbracciare per troppo tempo. Essere qui, con lei, ha un grande significato. Essere qui, a Roma, e sapere che in questi giorni avrò la possibilità di farle conoscere Giuseppe, fosse anche solo per 5 minuti, è una delle cose che più mi emoziona e mi mette ansia al tempo stesso.

Io e lei siamo una l'ombra dell'altra, due anime inseparabili. E farle conoscere l'uomo di cui sono innamorata dà al legame tra me e Giuseppe quel sapore di certezza, di stabilità, di ufficialità.

«Ti faccio conoscere la persona più importante della mia vita. La mia migliore amica da quando ho 6 anni. Con lei ti giochi tutta me stessa, vedi di comportarti bene», gli ho detto ieri sera al telefono dopo aver preparato la valigia. Una frase detta scherzando ovvio. Ma lui ha perfettamente capito cosa volessi dire, e per me è ciò che conta.

Mentre io e Francesca ci perdiamo in chiacchiere passeggiando tra le strade di Roma, senza quasi rendermene conto arriviamo nei pressi di Palazzo Madama dove ha sede il Senato, e ci avviciniamo incuriosite accanto ad alcuni giornalisti, che spesso sono lì appostati nell'attesa di strappare qualche dichiarazione o solo scattare qualche foto al politico di turno che entra o esce dall'edificio.

E poi succede. Una macchina dai vetri scuri si ferma davanti l'ingresso e, dopo aver fatto spazio tra la piccola folla di curiosi che si era fermata in quel momento, scende lui: Giuseppe Conte. Il Presidente Giuseppe Conte. Il Mio Giuseppe.

Una cartellina di documenti sottobraccio, e fa qualche cenno con il capo scusandosi per non potersi fermare. Tengo gli occhi fissi su di lui nella speranza che riesca ad incrociare il mio sguardo...ed eccolo. Appena succede il mio cuore esplode attraverso uno dei migliori sorrisi che potessi fare. E lui, nonostante non stia fermando il suo passo, mi sorride. Mi sorride con la bocca, con gli occhi. Con il cuore. Compaiono quelle meravigliose fossette sul viso e credo che i fotografi presenti faranno una fortuna con questi scatti. Ed entra veloce nell'edificio, mantenendo il nostro contatto visivo finchè non scompare.

Strano come il primo momento in cui rivedo Giuseppe dopo 2 settimane, vista la situazione, non possiamo far altro che scambiarci solo questo veloce sguardo. Eppure per me vale ogni cosa. Mi ricorda con quella sua espressione perchè sono qui. Perchè dopo tutto quello che è successo non ci siamo persi.

Francesca: «Giada...vi ho osservato bene perchè ero dietro di te. Le persone intorno sicuramente non ci hanno fatto caso, ma io che so tutto vi dico che vi stavate mangiando con gli occhi...dio mio, sembrava la scena di un film e la tua felicità di adesso lo dimostra!».

Le sorrido con il cuore pieno di gioia mentre passeggiamo verso Piazza Navona. Ha ragione. Ci ha visto "insieme" solo per pochi secondi. Eppure ha già capito quanto quest'uomo significhi per me. Prendo il cellulare dalla tasca al suono della notifica di un messaggio. Non può che essere lui.

Il sole torna a splendere || Giuseppe Conte FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora