Capitolo 18 - Il peggior sbaglio dopo due parole

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Conte's POV

Ti amo.

Mi ha detto "Ti amo".

Non so quanto sia passato, forse 2 o 3 ore. Lei dorme pacifica appoggiata a me. Cerco di rallentare il mio respiro per non svegliarla, ma sono agitato. Continuo a guardarla. E' una ragazza così giovane, potrebbe avere molto di più di me. Molto più di questo. Una vita più semplice, senza troppi problemi.

Ma ha detto che mi ama. Lei ama me. Nonostante tutto.

Nonostante il mio casino. Nonostante il mio passato. Nonostante, diciamolo, io sia abbastanza stronzo. Nonostante mi abbia detto che non ci provo mai a rendere le cose più semplici - e ha ragione.

Ed io sono rimasto fermo con non so bene quale espressione indefinita, perchè lei si era messa a sorridere. Poi subito mi ha messo una mano sulla bocca per non farmi parlare, dicendomi che non dovevo dirglielo di risposta subito se lo provo anch'io.

Vuole che siano due parole dette perchè mi vengono dal cuore, in un momento in cui non posso trattenerle. Non perchè devo risponderle per forza. Vuole che sia un momento mio. E questo suo ragionamento mi ha affascinato. L'ho vista ancor più matura, più spontanea, più particolare. Più...perfetta per me.

Eppure perchè questa cosa mi fa paura?

Sono un uomo di quasi 56 anni. Ho alle spalle un matrimonio in cui avevo dato tutto me stesso, perchè ci credevo, perchè ero innamorato. Volevo un figlio, una famiglia. Eravamo felici. Ma è fallito, e solo Dio sa quanto ho sofferto. Poi ho avuto la possibilità di ricominciare, di provare nuovamente un sentimento così forte per un'altra donna.

Relazioni che non ho saputo gestire. Perchè mi sono fatto tentare, perchè spesso lontano da casa, perchè la monotonia, perchè "Eh sai, il lavoro, ho fatto tardi", mentre mi affrettavo a gettare scontrini di qualche cena o a coprire segni ambigui sulla pelle.

Da quando sono diventato Premier, ho messo un punto a tutto questo. Perchè alla mia età, va bene anche così. Perchè mi volevo accontentare. E ci credevo, ci stavo riuscendo.

Poi è arrivata Giada. E sono tornato ad avere 30 anni. A fare battute pessime per vederla sorridere, a flirtare come se non ci fosse un domani mentre lei mi teneva testa. Ad eccitarmi come un sedicenne per una gonna troppo corta. Mi sono fatto spazio nella sua vita, mi sono fatto raccontare i più intimi segreti, senza sapere a cosa andavo incontro.

Senza rendermi conto che lei si stava innamorando di me. Ed io?

Sto cercando di far luce sui miei sentimenti. Sto provando a ricordare i discorsi psicologici che ogni tanto mi fa, come se potessero essermi di aiuto. Io ho paura di farle del male. Non ho mai voluto farne, ma inevitabilmente è la sola cosa che riesco a fare. A Valentina, a Olivia...e a Giada.

Non so se sono innamorato di lei.

O forse...lo sono. Ma ho paura ad ammetterlo a me stesso. Sarebbe una gran botta nella mia vita frenetica. Un macigno che non vorrei mai farle sopportare.

Mi volto a guardare la sveglia sul comodino. Dannazione, sono le 04:00 ed io non ho chiuso occhio. Cerca di stare calmo Giuseppe, continuare a torturarsi così è peggio, e pensare di notte in questo stato non porta mai a niente di buono.


Ore 13:00

La mattinata è trascorsa tra qualche telefonata e documenti da revisionare, mentre i contagi in Italia continuano a diminuire e si vede sempre più la luce in fondo al tunnel. Questo mi dà grande sollievo, ne stiamo uscendo.

Il sole torna a splendere || Giuseppe Conte FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora