Capitolo 29 - Notte brava

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Domenica 13 settembre 2020

Un drink in mano, vestito forse un po' troppo corto, - ma per il locale in cui mi trovo va bene così - tacchi alti che non mettevo da un po' di tempo, capelli e trucco che stranamente questa sera sono usciti perfetti al primo tentativo.

La mia ultima sera in Veneto con gli amici di una vita, in occasione del compleanno di Annachiara, prima di tornare a Roma domani. Non siamo mai stati tipi da discoteca, qualche serata ogni tanto in occasione di qualche evento particolare e nulla più. Ma non vedevo l'ora che arrivasse questo momento.

Questi giorni sono stati pesanti, ieri per fortuna ho rivisto Giuseppe che mi mancava da morire, ma che per forza di cose in serata è dovuto ripartire: il lavoro di Presidente del Consiglio non conosce ferie. E anche quando quei pochi giorni all'anno riesce a staccare la spina, non sono mai ferie reali.

Mi piace però che quando vuole svagarsi, quando vuole cercare di pensare il meno possibile al lavoro, alla sua vita frenetica, ci sia sempre io. Perchè fare tutti quei chilometri solo per venirmi a trovare per qualche ora, non è cosa da tutti.

Annachiara: «Avanti Giada, ti vedo un po' pensierosa, buttiamoci in pista!».

Annachiara ha ragione. In fondo ora sono qui con gli amici, e finchè ne ho la possibilità, voglio pensare solo a loro. Accantono Giuseppe in un angolo nei miei pensieri, e con le altre ci appropriamo di uno spazio abbastanza grande per ballare e scatenarci tra di noi.

Non sono mai stata una grande ballerina, ma il buio del locale e un drink di troppo mi aiutano a sciogliermi. Ridiamo, balliamo, cantiamo.

Le luci che illuminano la pista e i flash che ogni tanto appaiono come per magia sui nostri volti. Quando sono con questi amici sembra di tornare indietro nel tempo. Ognuno lascia da una parte le preoccupazioni, il lavoro, la quotidianità che per forza di cose con i 30 anni è cambiata.

Siamo solo noi, liberi, in mezzo alla folla, ma pur sempre solo noi.


Lunedì 14 settembre 2020

Conte's POV

Rocco: «Hai intenzione di non dire niente per tutto il giorno?».

Rocco rompe il silenzio duranto una decina di minuti. Siamo nel mio ufficio, lui seduto di fronte a me dopo che mi ha chiesto di aprire un articolo di un noto quotidiano online dedito al gossip.

Sullo schermo che osservo impassibile, un titolo troneggia su tutti:

"La giovane fidanzatina di Conte. Look lontanissimo dai canoni di Palazzo Chigi per una notte folle senza il Premier. E questa sarebbe la First Lady?".

Ad accompagnare le poche righe di questo insulso articoletto alcune foto di Giada e gli amici in discoteca. In una lei al bancone del bar mentre beve e chiacchiera. Un'altra foto con uno zoom decisamente eccessivo sulla lunghezza del vestito, commentato anche all'interno dell'articolo. Un'altra foto mentre si scatena in pista, con qualche ragazzo intorno, un'altra ancora con le braccia in alto mentre probabilmente stava cantando.

«Beh...cosa vuoi che dica, è uscita veramente bene, molto sexy devo dire no?» dico sorridendo cercando di sdrammatizzare, ma so benissimo cosa sta cercando di dirmi.

Rocco si fa ancora più serio e sporgendosi nella mia direzione, prende la parola.

Rocco: «Ascolta Giuseppe, io non ho niente contro Giada: è una ragazza matura, seria, piena di ideali...sono sincero se ti dico che non potrei immaginare nessun'altra al tuo fianco. Capisce questo mondo, capisce te e qui a Palazzo Chigi la adorano tutti...ok le voglio bene anch'io lo ammetto...».

Alzo lo sguardo lasciandomi scappare una risata complice con il mio portavoce: Rocco è sempre stato molto fermo, risoluto, non si è mai lasciato scappare commenti di questo tipo, e quello che ha appena detto un po' mi diverte e un po' mi rende orgoglioso del rapporto che si è creato negli ultimi tempi tra lui e Giada. Lui arrosisce lievemente in imbarazzo, poi torna serio e continua.

Rocco: «Io non voglio dire che non doveva andare in quel locale, che non doveva bere, ballare o vestirsi in quel modo. Caspita se non lo fa lei a 30 anni, chi lo dovrebbe fare?! Ma i paparazzi sono sempre pronti per qualche scatto solo col fine di mettere in cattiva luce qualcuno...in questo caso lo sai che questi sono la peggior feccia del giornalismo... Rimane il fatto che ora queste foto stanno rimbalzando ovunque...».

«E cosa dovrei fare, sentiamo! So benissimo come sono i giornalisti, prima di uscire allo scoperto Giada ed io ne abbiamo parlato molto, soprattutto perchè lei non è di questo mondo. Io ho le spalle forti, queste cose me le lascio scivolare addosso. E spero che anche lei appena vedrà questa cosa se la lascia scivolare facendosi qualche risata...», torno a guardare lo schermo del pc e poi proseguo «...e magari che si salvi qualche foto perchè è davvero bella!».

Rocco spazientito si alza in piedi di scatto, con uno sguardo tra l'incazzato e l'esasperato.

Rocco: «Vuoi dirmi che lei non sa ancora di questa cosa? Non vi siete ancora sentiti?!».

«Sicuramente è tornata tardi, se permetti preferisco lasciarla riposare dato che comunque in serata torna a Roma in treno».

Lui comincia ad agitarsi ancor di più, camminando avanti e indietro per la stanza.

Rocco: «No Giuseppe, devi parlarle subito! Su Twitter ci sono un sacco di persone di destra, ma anche italiani che hanno sempre apprezzato te e il tuo operato, che ne stanno dicendo di ogni su di te, su di lei...sulla sua famiglia...».

Spalanco gli occhi e mi alzo anch'io spazientito, tirando un pugno alla scrivania: «Non possono giudicare una persona per una serata in discoteca, ma come si permettono!? E la sua famiglia va tenuta fuori da questa storia, non capisci... Dobbiamo proteggerla, non posso permettere che...».

Rocco: «Giuseppe scusa se sono brutale, ma il mio compito è proteggere te. Per quanto io tenga a Giada, io lavoro per Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio. E devo proteggere la tua immagine. A qualunque costo».

Detto questo, esce dall'ufficio lasciandomi solo con i miei pensieri.

Mi accascio sulla sedia sfinito. La mia mano destra va ad allentare il nodo della cravatta che, poi spazientito, finisco per togliere del tutto.

Cosa diavolo le è saltato in mente. Lo sa che deve fare attenzione ora che sanno di noi.

Rimango fermo con i gomiti appoggiati alla scrivania e le mani a massaggiare le tempie.

Devo parlare con Giada.

***

Cosa avrà in mentre il Presidente? E quale sarà la reazione di Giada?

Al prossimo capitolo!

❣️

Il sole torna a splendere || Giuseppe Conte FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora