Il sole torna a splendere || Giuseppe Conte FF

Capitolo 31 - Il nostro contratto segreto

«Come scusa?!».

Conte: «Hai capito benissimo: sposami».

Gli scoppio a ridere in faccia, è ovvio che stia scherzando. Ma quando la mia risata si affievolisce lui è ancora qui: fermo, serio, deciso, l'espressione rilassata ma un accenno di sorriso e le immancabili fossette. E ancora quello stupido anello di fil di ferro teso verso di me.

Non sta scherzando. Sta dicendo sul serio. E il fatto che non sia teso, ma anzi tranquillo lo rende ancor più consapevole e convinto di ciò che mi ha appena detto. E a me questo mette molta ansia, comincio ad agitarmi ancora di più e ad alzare la voce.

«Ma ti è dato di volta il cervello per caso?! Ma cosa stai dicendo!!! I 56 anni ti hanno reso rincoglionito non c'è altra spiegazione» gli dico mentre comincio ad agitare le mani e a vagare per la stanza. Lui non fa una piega: mi osserva divertito e ride.

«Cosa cazzo ridi! Ma ti sembra il caso?! Non puoi dire una cosa simile mentre stiamo litigando. Anzi, non puoi proprio fare una proposta simile proprio perchè stiamo litigando!».

Conte: «Ho detto quello che ho detto non per sviare il discorso. Ma perchè ti amo, anche quando fai l'isterica. E sposarti è la giusta soluzione per tutto».

"Ok. Qualcuno deve avergli fatto il lavaggio del cervello. Come può seriamente pensare che in questo momento il matrimonio sia la soluzione?! Che poi io odio i matrimoni, e non è nelle mie intenzioni sposarmi, tutta quella cerimonia, tutte quelle promesse...".

Conte: «Lo so cosa stai pensando. Con tutto quello è successo e che sta succedendo il matrimonio non è certo la soluzione ideale...e poi tu nemmeno vuoi sposarti vero? Lo so benissimo ma ascoltami...».

Quest'uomo mi legge dentro. Si avvicina a me mentre io indietreggio, appoggiandomi al tavolo.

Conte: «Come ti ho già detto, e lo sai, ti amo. Questo è il primo punto e il più importante. Ma poi pensaci. Tutti ti vedono come una ragazza con cui "il Presidente se la spassa". Così dimostreremo che facciamo sul serio. E credimi, nessuno a lungo andare vorrà fare lo scoop sulla nostra noiosissima vita coniugale. Non ho intenzione di proporti un matrimonio in grande, i mille invitati, la chiesa, il pranzo, il vestito bianco... Possiamo fare un semplice matrimonio civile, un paio di testimoni, e noi. Fine. Non faremo servizi fotografici, non daremo quel momento in mano alla stampa. E quando si presenterà l'occasione, mi faccio consigliare anche da Rocco e lo dirò molto serenamente».

Ha detto tutto fissandomi negli occhi. Detto da lui sembra un piano infallibile. Non posso crederci, pensa sul serio che questo funzionerebbe? Mi sta seriamente preoccupando. Mi volto verso i due bicchieri di Moscato e ne prendo uno, bevendolo tutto d'un fiato, mentre lui mi osserva quasi divertito.

«Giuseppe smettila. Non è così che risolveremo tutto questo. E non posso credere che Rocco sia d'accordo con te, deve esser andato fuori di testa anche lui».

Conte: «Beh in effetti non lo so se è d'accordo, non sa niente ancora, ma lo saprà presto dato che voglio chiedergli di celebrare. Chi meglio di lui? Per i testimoni possiamo chiedere alle persone più vicine, agli assistenti, a Gualtieri...».

Dannazione. Ha proprio pensato ad ogni dettaglio. Mi metto a ridere pensando a Rocco Casalino che celebra questo matrimonio. O meglio, ancor prima a quando Giuseppe andrà a chiedergli questa cosa...e Rocco andrà su tutte le furie.

Conte: «Tu non ti devi preoccupare di niente. 10 minuti. Un paio di firme e saremo sposati, facile».

«Giusè, stai dimostrando di non dar minimamente peso a questa cosa. Guarda non so più cosa dirti...ed ora che fai?» gli chiedo mentre prende un foglio di carta, e comincia a scrivere dicendo ad alta voce quelle parole che stanno uscendo velocemente dalla penna: