Capitolo 1: Il nuovo vicino di casa!

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*Driin driin*
Odio da morire questa sveglia... Giuro che un giorno o l'altro la lancio dalla finestra.

Dopo svariati minuti di poca voglia di vivere, guardo l'orario, vedo che sono le 07:00 e decido di alzarmi per andare a fare una doccia veloce e prepararmi per il lavoro. Si, lavoro in una parruccheria e devo dire che mi piace tantissimo il mio lavoro.
Entro sotto l'acqua bollente, dopo dieci minuti circa esco, mi asciugo i capelli, corro nell'armadio e indosso una camicetta azzurra a righe bianche e un pantalone a vita alta bianco. Lego i miei lunghissimi capelli biondi in una coda alta, metto un filo di mascara e rossetto e scendo giù a fare colazione con mia madre come tutte le mattine.
Entro in cucina e mi dirigo verso il frigo per prendere del succo e prima di sedermi a tavola do un bacio sulla fronte a mia madre "Buongiorno mammina cara."
"Buongiorno tesoro" rispose.
"Come mai ancora in pigiama?" le chiesi divorando il mio croissant. "Tesoro, non ricordi? Mi sono presa la briga di chiudere l'ufficio per qualche mesetto per andare a trovare e passare un po' di tempo con tua sorella."
Ah, già... Dimenticavo che da oggi sarei rimasta sola a casa per chissà quanto tempo. Mia madre oggi partirà per Londra a trovare mia sorella Amber. Amber è la mia sorella minore, ci togliamo solamente due anni, io ne ho 20 e lei ne ha 18. Siamo sempre state legatissime, fino a quando un giorno non decise di seguire l'amore della sua vita a Londra ed è passato già un anno. Ci sentiamo spesso per telefono e ci vediamo via web cam ogni tanto, ma non vi nego che mi manca tantissimo.
"Tesoro, sei sicura di non voler venire con me?" disse mia madre riportandomi sul pianeta terra con la sua voce squillante.
"Si, mamma. Lo sai, sono impegnatissima al salone. Ma non ti preoccupare, me la caverò da sola. Tu pensa soltanto a rilassarti." dissi stampandole un bacio sulla guancia, prendendo le chiavi il cellulare e la borsa. "Ti vado a lasciare io all'aeroporto, ci vediamo più tardi." dissi chiudendo la porta. Notai andando verso l'auto che nella casa di fronte la mia stavano traslocando... Forse avremo dei nuovi vicini. Aprii la portiera della macchina e misi in moto per dirigermi al salone... DIAMO INIZIO AD UNA NUOVA GIORNATA.

"Signora Stewart, devo dire che questo biondo le sta veramente bene. La ringiovanisce tantissimo." dissi alla mia cliente mettendole un ultimo tocco di lacca sui capelli.
"Oh piccola Audrey, sei sempre così gentile" disse alzandosi dalla poltroncina dirigendosi alla cassa. Pulii la postazione per poi dirigermi alla cassa. "Hey, Audrey allora... Tua madre è già partita?" disse Megan sorridendomi. Megan è la mia migliore amica da tantissimi anni e lavoriamo per lo stesso salone da tanto tempo. "No, Megan. La devo accompagnare all'aeroporto dopo il lavoro... Anzi, ti prego dimmi che non ho più nessuna cliente e che posso scappare a casa" dissi quasi supplicandola. "No, Audrey, non hai più nessuno quindi puoi andare tesoro" disse lei ridendo. Presi la borsa e le chiavi e mi diressi verso l'uscita. "Ah, Audrey... Non dimenticare che oggi è arrivato il mio ragazzo da New York quindi non dimenticare la cena di domani sera così te lo farò conoscere." Disse continuando a tenere lo sguardo sul computer. "Sai, sono proprio curiosa di conoscerlo. Devo chiedergli assolutamente cosa spinge un ragazzo di New York a trasferirsi qui a Seattle" dissi soffiando una risata. Megan rise pure, ci facemmo un cenno con la mano in segno di saluto e uscii dal salone per dirigermi all'auto. Misi in moto e mi diressi verso casa per portare mamma all'aeroporto.
Nonostante il traffico non ci misi tanto ad arrivare a casa. Presi il telefono e feci uno squillo sul cellulare di mia madre in segno che ero fuori che l'aspettavo. Notai che il furgone del trasloco non c'era più, ma c'erano tantissimi scatoloni davanti quella casa. Quindi era confermato... Avremmo avuto dei nuovi vicini. Quando ritornerò a casa farò una piccola torta ai vicini in segno di benvenuto.

Ci abbiamo messo quasi mezz'ora ad arrivare all'aeroporto a causa del traffico. Aiutai mi madre a scendere i bagagli dall'auto e ci stringemmo in un abbraccio che durò più di un minuto. Io e mia madre avevamo un rapporto speciale, come sorelle e sapevo già che mi sarebbe mancata tantissimo in quei mesi.
"Tesoro, mi raccomando fai la brava e non farmi stare in pensiero... Ci sentiremo spesso." mi disse mia madre stringendomi di nuovo in un abbraccio.
"Tranquilla mamma, non devi preoccuparti. Pensa a divertirti e salutami tantissimo Amber. Adesso vai altrimenti rischi di perdere il volo." dissi dandole un bacio sulla guancia.
Ci salutammo e io salii in auto dirigendomi verso casa.

Dopo un'altra mezz'ora finalmente arrivai a casa. Corsi su in bagno per andarmi a fare una lunga doccia, così dopo mi sarei imbattuta nella pasticceria per fare la torta ai famosi vicini. Mi infilai sotto l'acqua bollente e ci rimasi per un po'. Sarei voluta morire sotto l'acqua, era così rilassante dopo una lunga giornata. Dopo circa 15 minuti uscii da sotto la doccia, asciugai i capelli e mi misi un completo di tuta grigio, legai i capelli in una coda alta e mi diressi giù in cucina ad "impastarmi le mani".
Cominciai a preparare l'impasto per la ciambella. Decisi di fare una ciambella al cioccolato. Devo dire che ci misi tutto l'amore in quella torta, forse perché dovevano mangiarla degli sconosciuti e non avrei voluto rischiare un avvelenamento. Bene,la ciambella era pronta. Guardai l'orologio che era sul mio polso e vidi che erano le 18:35. Guardai fuori dalla finestra per vedere se i miei vicini erano in casa e in effetti c'erano le luci accese, quindi presi il ciambellone, le chiavi e uscii di casa. Passai la strada e suonai il campanello. La porta non tardò ad aprirsi, quando ad un tratto mi vidi davanti il Dio della bellezza... Moro, occhi castani, alto e dal corpo possente. Mi ero imbambolata a guardare la sua bellezza, non notando il fatto che fosse li davanti a me in accappatoio a fissarmi. "HEEY, ci sei?" Disse riportandomi sulla Terra... Dio, anche la sua voce è da orgasmo. "Oh ehm, si mi dispiace... Forse sono venuta al momento sbagliato. Sono la tua vicina, abito lì di fronte." Dissi sentendo ogni centimetro del mio viso prendere fuoco.
"Ah mi fa piacere... Ascolta, entra pure. Il tempo che mi vesto."
Non me lo feci dire più di una volta che entrai aspettandolo all'ingresso. Wow, la sua casa era bellissima. Era molto simile alla mia, dello stile bianco e grigio che si usa ora. Subito dopo lui scese. "Comunque, piacere Jordan"  disse facendo un sorriso che avrebbe fatto svenire anche gli angeli dal cielo. "Piacere mio, Audrey" dissi fissandolo. "È bellissima la tua casa, si vede che c'è la mano di una donna qui dentro." dissi guardando ogni centimetro della casa. "No, beh a dire la verità abito da solo" dissi toccandosi il dietro della testa. Quanto mi attraeva quel ragazzo...
"Oh beh, sono venuta per portarti il ciambellone come segno di benvenuto e farti sapere che qualsiasi cosa ti serve io ci sono... Tra di noi vicini ci comportiamo così, ci aiutiamo a vicenda." dissi porgendogli il ciambellone. "Oh, ti ringrazio davvero tanto. È bello avere dei vicini cosi gentili. Pen..." non fece in tempo a finire di parlare che suonarono al campanello. "Scusami" disse dirigendosi verso la porta. E nel momento in cui l'aprì non potevo credere ai miei occhi...

Angolo autore
Heyyy belle... Questo è il primo capitolo, spero vi piaccia tanto e che vada bene. Fatemi sapere se vi piace, se devo fare qualche modifica o se il capitolo è troppo corto. Molto presto pubblicherò il secondo capitolo. Chi sarà secondo voi alla porta?😚☺❤

Un amore complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora