Capitolo 5: Un grosso errore.

45 1 0
                                    

Io non potevo credere a quello che stavo facendo... Ho appena scoperto il tradimento del mio ragazzo e cosa faccio? Bacio il ragazzo della mia migliore amica? Ma che mi sta succedendo?
Mi staccai subito da lui. "No no no no, mi dispiace... Non dovevo farlo. Non so che mi è preso." dissi cominciando a camminare in maniera nervosa per tutta la stanza. "No, non ti preoccupare... Lo avrei fatto io!" disse abbassando lo sguardo. "Che vuoi dire?" dissi io mettendomi di nuovo a sedere accanto a lui. "Ecco, Audrey... Il fatto è che da quel giorno in cui sei venuta a prendere il caffè da me, ecco da quando ti fissai in quel momento..." si fermò. Dopo due secondi riprese a parlare "non riesco più a toglierti dalla mia testa. Sei diventata un pensiero fisso. Ti penso la mattina quando mi sveglio, ti penso sotto la doccia, ti penso quando lavoro... Audrey, io penso che mi sto per innamorare di te. E so che è una cosa sbagliata perché in questo momento ho preso un impegno con Megan..". Lo fermai subito e presi a parlare io. "Ecco Jordy, esatto.. Tu stai con Megan, nonché la mia migliore amica. E lei non si merita questo, lei merita di essere felice e tu la rendi felice. Il bacio di poco fa è stato solo un errore. Se solo lei dovesse soffrire a causa mia non me lo perdonerei mai. Anche io in questi giorni non ho fatto altro che pensarti, a come ti avrei voluto conoscere magari in altre circostanze, ma mi dispiace Jordan, devo chiederti di andare via da casa mia e... Non vorrei dirlo, ma anche dalla mia vita."
"Si, hai ragione... Addio.." si alzò e chiuse alle sue spalle la porta della cameretta. In questo periodo non ne sto combinando una giusta. Ma che mi sta succedendo. Mi dispiaceva tanto per lui e anche per me, ma era la cosa più giusta da fare... Cosi non avrebbe sofferto nessuno.
Adesso l'unica cosa che volevo era mettermi a letto e sprofondarci per tutta la notte.

07:30
Il telefono che squillava mi svegliò immediatamente. Guardai chi era e vidi che era la mia titolare. Oh no, che succede ora?
"Pronto Janette?" dissi schiarendo la voce. "Pronto Audrey, sei a casa?"
"Si, che succede?" Dissi molto preoccupata.
"Sto arrivando" chiuse la chiamata.
Sembrava molto giù di morale.
Decisi di alzarmi e fare una doccia velocemente prima che arrivasse lei. Ci misi dieci minuti. Mi asciugai i capelli, li legai e andai verso l'armadio e tirai fuori un leggings e una felpa bianca.
Sentii suonare il campanello e quindi scesi di sotto per andare ad aprire.
"Ciaoo Janette, entra pure" la feci accomodare nel salotto sul divano e nel frattempo io andai a preparare del caffè. Vi giuro che mi ci sarei drogata con il caffè, era il mio vivere. Presi le due tazze e mi sedetti accanto a lei e presi parola..
"Allora, che succede?" Dissi sorseggiando il mio caffè.
"Ecco vedi Audrey... Ti ho detto che di recente è morta mia madre."
"E mi dispiace davvero tanto..." dissi accarezzandogli la spalla.
"Grazie, ma vedi è che questa mancanza improvvisa di mia madre mi ha scosso veramente tanto che non riesco più a sostenere il salone moralmente... Cosi ho deciso di chiudere il salone e ritornare in Italia da mio padre Audrey... A me dispiace veramente tanto perché ti sto mettendo con le spalle al muro, ma credimi non ce la faccio." Disse asciugandosi le lacrime che rigavano il suo viso.
"No, Janette. Non ti devi giustificare di nulla... Si capisce, eri molto legata a tua madre e per te è stato molto difficile doverla lasciare. Stai tranquilla e cerca di riprenderti presto." Dissi consolandola.
"Ti ringrazio veramente tanto... Tieni, questa è la tua liquidazione con qualcosina in più in modo tale che tu possa farcela per qualche altra settimana. Adesso devo andare, fra poche ore avrò il volo." Disse dirigendosi verso la porta.
"Okay, tesoro fai buon viaggio" le diedi un abbraccio e la guardai entrare in macchina e mettere in moto per poi andare via. Avevo lo sguardo perso e solo poco dopo mi accorsi che Jordan era nel giardino di casa sua che mi guardava. Non avevo nemmeno il coraggio di salutarlo, così decisi di rientrare in casa. Chiamai Megan.
"Pronto Audrey"
"Hey, Megan. Sei libera per un caffè al nostro bar?"
"Si, certo tesoro ci vediamo lì. E da un po' che non ci vediamo e mi manchi"
In quel momento sentii un colpo al cuore. Dovevo dirgli tutta la verità, lei non meritava tutto questo. Avrei corso ogni rischio, ma dovevo essere sincera con lei.
"Okay, a dopo" chiusi la chiamata e salii di sopra per cambiarmi. Misi un paio di jeans neri a vita alta, una maglietta corta fin l'ombelico bianca e misi di sopra una giacca di jeans nera. Misi le mie amate Nike, scesi di sotto a prendere borsa e chiavi e uscii di casa.

Un amore complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora