CAPITOLO 17: Tom.

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È passato un mese da quando Jordan è andato via... È da un mese che continua a chiamarmi e a mandarmi messaggi. Non posso perdonarlo. Non dopo quello che ha fatto. Non sarei dovuta fidarmi di lui. Sarei dovuta aspettarmi una cosa del genere.
Suona il campanello della porta e io vado ad aprire.
"Tom!"
Se non ricordate chi è Tom, Tom è il ragazzo con cui mi frequentavo prima dell'arrivo di Jordan.
"Ciao Tom, entra."
Tom entra un po' imbarazzato.
"Spero di non disturbare, ma la mia auto si è fermata proprio qui davanti e ho dimenticato il cellulare a casa e volevo chiederti se potevi farmi usare quello tuo per chiamare un carro attrezzi."
"Ma certamente!" Dissi andando verso la borsa e prendendo il telefono da dentro. Lui lo prese e digitò dei numeri.
Dopo un minuto esatto chiuse la chiamata ed esclamò:"Cazzo!"
Io ero in cucina a preparare due tazze di caffè e ritornai in salotto.
"Allora che ti hanno detto?"  Dissi porgendogli la tazza.
"Non mi verranno a prendere prima delle 19:00. Forse è meglio che vada a casa a piedi." Disse sorseggiando il suo caffè.
"Ma che dici!? Abiti dall'altra parte della città, puoi rimanere qui a pranzo finché non arriva il carro attrezzi." Dissi sorridendo.
"No, davvero non voglio disturbare. Poi magari anche il tuo ragaz..."
"Nessun ragazzo, Tom tranquillo. Con Jordan è già finita da un mese." Dissi guardando il pavimento... Oddio ma perché ogni volta che ci penso mi viene da piangere!
"Mi dispiace..." disse lui accarezzandomi una spalla.
"Passerà anche questa!" Dissi forzando un sorriso.
"Sai che ti penso sempre?" Disse lui sorridendo.
"Davvero?". Stavo arrossendo e lui notandolo mi regalò un altro dei suoi sorrisi.
"Si, penso a tutti i bei momenti passati insieme, le risate, le pazzie... Abbiamo passati tantissimi momenti belli."
"Gia, con te non mi annoiavo mai!" Dissi ridendo.
"Audrey, non voglio sembrare poco delicato... Ma il tuo sorriso mi scioglie, quindi ti andrebbe di venire a cena con me domani sera?" Disse poggiando la tazza sul tavolino.
Li per li non sapevo cosa rispondere... Con Jordan era ormai finita, non volevo sapere nulla. Ma andare a cena con Tom non significa andare a letto insieme. Sono sicura che passeremo tutta la sera a ridere e a scherzare come i vecchi tempi, nulla di più. Quindi cosa ce di male!?
"Ma si dai..." dissi sorridendo.
Continuammo a passare il resto del tempo a parlare e a scherzare... Proprio come ai vecchi tempi. Ho sempre adorato passare il tempo con Tom. Con lui non mi annoio mai, mi fa sempre ridere. Passammo anche tutto il pranzo così.

"Hahahah non lo dimenticherò mai" dissi ridendo. Guardai l'orologio. Erano le 19:00.
"Wow, com'è passato il tempo. Il carro attrezzi dovrebbe essere..."
Sentiamo un clacson provenire da fuori.
"Eccolo!" Esclama Tom. "Bene, allora io vado."
"Tom, stavo pensando..." mi fermai per l'imbarazzo.
"Si?" Disse lui incoraggiandomi a parlare.
"Perché non anticipiamo la cena a stasera? Sono stata cosi bene con te oggi che vorrei continuasse ancora un po'."
"Non posso desiderare altro, ti passo a prendere alle 20:30." Disse lui sorridendo. Mi baciò la guancia e andò via.
Ho giusto il tempo di fare una doccia e prepararmi alla svelta. Vado di sopra, faccio una doccia veloce. Quando esco asciugo i miei lunghi capelli e li piastro.  Corro verso l'armadio e tiro fuori un vestitino corto fin sopra le ginocchia, con un scollo nelle spalle e nero semplice. Metto un filo di eye liner e mascara, scendo giù a mettere un paio di tacchi neri qualsiasi, guardo il cellulare e vedo un messaggio di Tom dove mi avvisa che è fuori ad aspettarmi. Prendo la mia borsa, le chiavi ed esco. Eccolo lì che mi aspetta e mi ammira come faceva sempre. Si avvicina verso di me e mi bacia la mano come da vero galantuomo.
"Sei bellissima" disse lui e io arrossisco a quel complimento. Mi apre la portiera e mi invita ad entrare in macchina. Io faccio come dice lui e partiamo subito dopo. Ci mettiamo dieci minuti ad arrivare e mi porta al nostro solito ristorante dove mi portava sempre, un posto abbastanza raffinato. Ci avviciniamo all'entrata e sento il mio telefono squillare.
"Vai tu, ti raggiungo subito." Dissi sorridendo. Presi il cellulare ed era Jordan. Non so perché, ma l'istinto mi disse di rispondere.
"Pronto..." dissi con voce rauca.
"Pronto Audrey... Audrey, oh cielo. Non ci speravo più."
"Cosa vuoi!?" Dissi con tono infastidito.
"Audrey, ti prego... Ho bisogno di vederti, di parlarti. Ti prego, non ce la faccio piu senza di te. Mi sento uno schifo. Dammi la possibilità di vederci, quando vuoi tu." Disse parlando velocemente.
"Forse ancora non ti è chiaro... Fatti entrare in quella tua fottutissima testa che non voglio più sapere nulla di te, lasciami in pace cazzo. È finita Jordan, lo capisci!? È finita!" Non lo feci nemmeno parlare che chiusi la chiamata. Mi volto le spalle e Tom era dietro di me. Molto probabilmente aveva sentito tutto.
"Tutto bene?" Disse lui con viso preoccupato.
"Tutto risolto. Andiamo?" Dissi sorridendo ed entrammo al ristorante.
Ci fecero sedere ad un tavolo vicino l'entrata ed ordinammo.
I nostri piatti arrivarono subito e cominciammo a mangiare, parlare e ridere come sempre.
Arrivato ad un certo punto della serata vedo all'entrata un viso familiare. Cazzo, Jordan. E insieme a lui c'era quella sciacquetta. Wow, si vede che sta da schifo e che gli manco. Lui mi nota e continua a fissarmi per tutto il tempo, ma faccio comunque finta di nulla.
Dopo quasi un'oretta Tom si decide di andare a pagare il conto e io vado in bagno a rifarmi il trucco. Mi sistemo il rossetto e nel momento in cui mi giro vedo lui davanti a me... Jordan.
"Cosa vuoi? Lasciami stare." Dissi cercando di sorpassarlo. Lui mi prese per un braccio e mi MiSE con le spalle al muro.
"Che cazzo ci fai con quello stronzo eh?" Disse arrabbiato.
"Non sono cose che ti riguardano, lasciami andare." Dissi urlando.
"No, tu da qui non ti muovi... Che ci fai con lui. Te lo sei già scopato?!"
"Che ti importa! Tanto vedo che anche tu sei di buona compagnia. Adesso fammi andare."
"Tu non vai da nessuna parte, tu sei solo mia." Mi MiSE una mano sul collo e cominciò a stringerla lentamente finché non cominciò a mancarmi l'aria.
"Tu sei solo mia, Audrey. Solo mia. Nessuno ti deve toccare."
Cominciai a tirare pugni sul suo petto facendogli capire di mollare la presa. Lui la mollò subito dopo. Cominciai prendere fiato lentamente. Il cuore mi batteva a 300 l'ora. Ma che cazzo gli succede!? Lo spinsi il più lontano possibile da me e corsi verso l'uscita del bagno senza voltarmi. Mi mancava l'aria, ma la cosa più di tutti che mi faceva stare era che non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui. Tom mi viene incontro.
"Hey Audrey, stai bene? Cos'hai!?" Disse soccorrendomi.
"Ti prego, portami via da qui!" Dissi piangendo e continuando a tenere una mano sul collo.

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