capitolo 22: taxi

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il locale era pieno zeppo di gente, tutti più o meno sulla quarantina

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il locale era pieno zeppo di gente, tutti più o meno sulla quarantina.
Erano tutti vestiti bene, alcuni portavano anche cinture firmate.
C'erano donne ovunque, tutte ben vestite. I colori non mancavano:c'era chi era vestito di rosso, di giallo e di blu, ovviamente non mancava il nero.
Finn aveva avuto una delle due brillanti idee?
Non c'erano ragazzi, e la maggior parte delle persone che erano lì bevevano champagne...
Ricchi, ben vestiti, belle donne, champagne...ma dove erano finiti? nel paese delle meraviglie?
"aspettate qui"disse finn.
Finn entró, lasciando dietro i ragazzi. Parlò con un uomo, stavolta oltre che ben vestito e ricco era anche giovane e bello.
" entrate"
Finn si stava cacciando di nuovo nei guai, ma Jack voleva impedirgli di fare cazzate.
"finn, non credi che non sia una buona idea?"
"ho tutto sotto controllo"
Sembrava così, sembrava che fosse davvero tutto sotto controllo.
In spagna le menti erano molto più aperte e non c'era differenza tra gay e etero, così i ragazzi erano liberi di sbaciucchiarsi seduti ad un tavolo.
Ma non successe questo.
Jack era teso, come se sapesse che qualcosa sarebbe andato male. Cosa però?
"ragazzi io non mi sento a mio agio"
"shh, sta zitto" disse Jaeden.
Jaeden era nel pieno dello spettacolo che stavano costruendo lui e Wyatt, tra frasi sconce e faccie strane.
Jack invece era rimasto da solo, seduto, ad aspettare che Finn la smettere di parlare con il bel barista.
"stanno arrivando" disse Finn, quando si mise a sedere vicino a Jack.
Jack non lo aveva considerato minimamente, ma non per la gelosia o cose simili, no, ma perché voleva solo andarsene.
"chi deve arrivare?" chiese Wyatt.
Finn però non rispose.
Ci vollero quindici minuti prima che questo famigerato cantante o comico o quel che era arrivasse.
Era un comico, faceva battute...e cercava di far ridere la gente intrattenendola.
"datemi dello champagne, vi prego" disse Jack, perché era talmente scocciato che voleva trovare conforto nell'alcool.
"io vado a farmi una sigaretta" disse Jaeden
"vengo con te" disse Jack.
Finn era sorpreso.
Il suo ragazzo, che fumava...?
'' jack, tu non fumi"
"mi annoio, devo distrarmi"
"non fumerai?"
"no, ti pare"
E uscì.
Jaeden si accese la sua sigaretta, e senza motivo iniziò a piangere come una fontana.
Jack non sapeva che cosa fare.
Jaeden iniziò a dare dei colpi forti al muro con le nocche, che iniziarono a sanguinare.
"oh che cazzo fai Jaed?"
Jaeden aveva gli occhi lucidi dalle lacrime.
"che cazzo fai?"
Jack era arrabbiato. Sapeva che sarebbe successo qualcosa, ma non si sarebbe mai aspettato questo.
"perché stavi dando dei cazzotti al muro?"
"perché ora dovrei essere a casa! a casa capisci?"
"jaed, perché?"
"mio fratello...è morto in un incidente auto"
Jack non sapeva cosa dire, si mise la mano davanti alla bocca.
Jack iniziò a piangere e abbracciò l'amico.
Jack conosceva il rapporto tra i due.
Jaeden aveva due fratelli, uno più grande e uno più piccolo.
Il piccolo va all'asilo, il più grande al college.
Il più grande aveva preso da poco la patente e Jaeden lo definiva uno spericolato perché faceva molte cazzate con la macchina.
Il peggio era arrivato, era morto per uno stupido incidente del cazzo.
"Jaeden basta!"
Le sue mani che sanguinavano ancora...
Finn e Wyatt uscirono.
Wyatt vide Jack che gridava e il suo ragazzo in lacrime.
Finn corse verso Jaeden e lo separò dal muro.
Poi lo abbracciò forte.
"era un pezzo di me, e lui ha preferito fare il coglione con la sua auto di merda, e io non sono nemmeno a casa!"
"jaeden ora sa calmo, io ti amo!" disse Wyatt
"è morto mio fratello"
"mi-mi dispiace, lo sai"
Jack nel frattempo si era allontanato dai ragazzi, o meglio, era scappato.
Aveva preso il primo taxi e sarebbe tornato in hotel.
Non ce la faceva a sopportare il dolore di quei ragazzi,e si sentiva estraneo a tutto quello,perché lui aveva buoni rapporti con i genitori, era figlio unico...non aveva preoccupazioni.
Si sentiva estraneo, si sentiva diverso...
Era terribile, davvero, non poter capire gli altri quando parlavano di morti o di litigi con i propri cari.
Si sentiva diverso.
Vedeva tutte le immagini di Barcelona scorrere davanti ai suoi occhi ancora lucidi.
Fu un attimo.
Chiuse gli occhi.
Avrebbe voluto capire che cosa si prova a perdere qualcuno a lui caro, un fratello, o un nonno, oppure provare a capire che significava litigare con la madre, ma non avrebbe mai pensato di poter perdere se stesso.
In un battito di ciglia...ci fu l'impatto.
Jack si risvegliò sotto le macerie di due auto completamente distrutte.
Gli faceva male la gamba sinistra e la testa fischiava.
Perdeva sangue.
Aveva la gamba bloccata tra due lamine, che per fortuna, non gli avevano fatto gravi danni.
Le braccia le aveva libere e riusci a chiamare Wyatt.
"venite davanti la sagrata familia il prima possibile..."

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