capitolo 23:interview canceled

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"oh cazzo" disse Wyatt appena vide il casino che c'era

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"oh cazzo" disse Wyatt appena vide il casino che c'era.
"e questo che c'entra con Jack?" chiese Finn
"Che cazzo c'entra??"
"mi ha detto solo che lo dovevamo raggiungere."
I dottori corsero verso l'auto.
"portate via il cadavere"
Finn svenne.
Non era Jack, ma il solo pensiero lo faceva stare male.
"ecco, ora respira ragazzo, respira"
si svegliò finn nello stesso posto in cuo c'era Jack.
Addormentato, ma c'era.
"si rimetterà"
"noi domani abbiamo un intervista"
"ragazzo, la cosa migliore sarebbe andare senza di lui"
"la annulleremo"
Finn chiamò la redazione e fece annullare l'intervista, e chiese dei biglietti per parigi, ma per come stava Jack, non avrebbe potuto viaggiare.
"annulleró anche parigi, se serve"
Finn rinunciò a Parigi.
Wyatt era d'accordo e Jaeden anche.
Supportavano questa scelta a pieno.
"sinceramente no...non voglio stare qui."
disse Finn.
"ci date i biglietti per il ritorno?"
"quando li vuole?"
"domani"
"sarà fatto"
e finn attaccò.
"io rimango con lui, voi andate"
I due ragazzi esitarono, ma poi capirono che era meglio andarsene via.
"credimi Jack è meglio così" disse finn a jack anche se era dormiente.
Arrivati all'ospedale Jack fu operato.
Finn si aspettava un risveglio dopo l'operazione e dopo la fine dell'anestesia.
I dottori avevano detto che era andata bene...

flashback
ero sotto due auto e non potevo muovermi...cosa avrei dovuto fare?
La testa mi sbatteva e la gamba sinistra sanguinava.
Mi toccai la ferita che avevo sulla fronte, ed era abbastanza profonda.
Cazzo,e adesso?
Non riuscivo a muovermi.
Ero stordito.
E poi...il niente.

"finn ha perso i sensi per troppo tempo, potrebbe essere in coma. Anche se con queste medicine...dovrebbe svegliarsi a breve."
"oh, va bene. Grazie dottore..."
Appena furono soli, finn gli baciò le labbra fredde e livide.
"ti voglio leggere quella canzone che ti stavo scrivendo da quando siamo partiti anche se non mi puoi sentire.
In realtà non è una canzone ma una specie di poesia.
Mi ero promesso di dartela nel momento del bisogno, ma a quanto pare quel momento è ora."
Finn prese il foglio ed iniziò a leggere.
"i tuoi occhi neri mi prendono alla sprovvista,
non ho più niente da dire perché sei la mia bella vista.
I tuoi capelli corvini
sono tremendamente carini
e guardati allo specchio
e pensa che tu sia bello.
Non sarai mai mio, ma se lo sai ti prometto che non ti lascerò mai."
finn richiuse il foglio.
" si, lo so...è davvero banale"
"no, non è banale finn"
Jack si era svegliato ed aveva ascoltato tutto.
"oh dio Jack"
"bella poesia, tenerone"
"come stai?"
"felice di non aver perso la mia gamba sinistra."
E finn rise, con le lacrime agli occhi.
"finn stai piangendo?"
"si lo so è strano"
Si abbracciarono.
Uscirono dall'ospedale prima del previsto ed andarono in hotel.
Finn aveva un compito ancora da svolgere e portare a termine:la sua nuova casa.
A breve avrebbe compiuto 18 anni e si sarebbe trasferito in una casa vicino quella di Jack.
Non aveva intenzione di lasciarlo andare per nessun motivo.
"Jack come stai oggi?"
"meglio, grazie"
"tra tre ore abbiamo l'aereo."
"uhm, certo"
Finn aveva preparato le valigie anche a Jack.
Jaeden e Wyatt erano finalmente tornati normali.
Tutti avevano un ricordo fin troppo vivido di quel viaggio.
"andiamo, al tre...uno due e tre" e Finn prese Jack in braccio
"tua madre sa che è successo, Jack?"
"purtroppo si".
Finn smise di parlare ed arrivati in aeroporto salirono sull'aereo per tornare a casa.

10 mesi dopo
Finn aveva finalmente compiuto i suoi 18 anni e aveva lasciato alle spalle i suo genitori.
Wyatt, dopo la festa di compleanno, si era trasferito da Jaeden, che aveva partecipato al funerale del fratello più grande e non si staccava mai dal fratellino.
Jack, invece, tornato a casa, non vide più il padre perché aveva tradito la mamma.
Alla fine Jack capi che alla fine era meglio essere diversi che conoscere una simile sofferenza.
La madre di Jack si era successivamente risposata con un uomo, purtroppo violento nei confronti di Jack.
A 18 anni, Jack aveva in mente di andarsene, ma non me aveva mai avuto davvero il coraggio, tanto che non aveva nemmeno un idea di dove dovesse andare.
Dopo la festa del diciottesimo, Finn gli porse il suo regalo.
Era una scatoletta piccolissima, e oer un attimo, Jack pensò che si trattasse di un anello, di un braccialetto...
"Finn che fai?" gli disse mentre si inginocchiava davanti a tutti.
"Jack, vuoi essere il mio coinquilino?"
Aprì la scatoletta e dentro c'era la chiave di casa.
"o dio si!"
e si abbracciarono.
"ti ricordi quella volta a Barcelona..."
"si..."
"quando la mattina non mi trovavi...oppure quando passavo le ore a telefono e ti facevo stare lontano da me...?"
"ovvio che mi ricordo"
"era tutto per fare questo"
"wow, ti amo"
"anche io"
Fu la prima volta che i ragazzi si dissero ti amo in modo esplicito e davanti a tutti...

{the End}

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