Parte 1

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Ci troviamo a Gangi, un paese sito nell'entroterra siciliano, sul territorio Palermitano. La nostra storia inizia in un piccolo monolocale, un po' trasandato, dove è in scena una lite tra un uomo e una donna. Lui si chiama Gianluca, pessimo soggetto, alto, capelli lunghi e scuri e barba trasandata; lei si chiama Clara, ha un viso acqua e sapone, lunghi capelli color castano chiaro e gli occhi verdi. La donna si lamentava dei loschi affari compiuti dal compagno negli ultimi tempi. Lui, da seduto su di un divano, vecchio e malandato, che era, si alzò si scatto, prendendo la donna per il collo e sbattendola contro il muro, sbraitando:"Qui sono io che porto i soldi, non importa come! Tu devi solo stare zitta!". Clara scoppiò in lacrime e uscì correndo di casa, recandosi al Bar "Schiticchio", il più frequentato del paese. Eleonora, la titolare del locale, si accorse subito che Clara non era nelle sue condizioni migliori e le si avvicinò: "Ciao Clara, qualcosa non va? Ti porto qualcosa?" – "Gianluca, l'ha fatto di nuovo", rispose la donna singhiozzando. Eleonora aveva già assistito a scene simili nei mesi addietro, a quel punto la barista tuonò: "Devi lasciarlo, non puoi lasciare che ti tratti così!", Clara le rispose fiocamente "E cosa faccio? Non ho un lavoro, né una casa dove andare, io non ho nessuno...". Proprio in quel momento entrò nel bar una ragazza alta, con i capelli rossi e gli occhi castani che, abbastanza provata, chiede "il solito" ad Eleonora. La barista si precipita con un sorriso beffardo alla ragazza appena entrata, con un'idea geniale, va quindi a parlarle: "Ciao Emma, si, adesso ti porto il solito, nel frattempo perché non fai due chiacchiere con la mia amica Clara?", la barista presenta quindi le due ragazze. Dopo aver portato ad Emma la sua ordinazione, Eleonora fa una domanda ad Emma: "Ma nel tuo condominio non c'è un appartamento vuoto?"-"No, l'unico locale non abitato è la saletta della portinaia... dove dovrei abitare io"-"E non è abitabile?"-"Si, arriva tutto, luce, acqua e gas, ma è piccola come stanza. Ma perché me lo chiedi?"-"Vedi, la mia amica Clara cerca una piccola sistemazione e..." –"Aspetta" la interrompe Clara "Io non lavoro, come pago l'affitto?"-"Il lavoro non è un problema, potresti darmi una mano qui al bar!". Clara ritrovò un barlume di speranza nelle parole di Eleonora, si accorda con Emma e va a vedere il palazzo. Si recano quindi al "condominio Barone Bongiorno", un antico palazzo appartenuto ai Baroni Bongiorno, adesso ristrutturato e adibito a condominio, conosciuto in tutto il paese come "Plazzina B", dove la "B" sta per "Bongiorno" o "Barone", non si sa di preciso, dove Emma lavora come portinaia. Le due entrano nel palazzo ed Emma mostra il localino a Clara. "Certo, non è il massimo, ma l'affitto è minimo e con qualche lavoretto potrebbe diventare grazioso" disse Emma a Clara, "Sai, io dovrei abitare qui, ma per fortuna divido un appartamento al primo piano con mia sorella Gaia". Clara non dava molta attenzione alle parole di Emma, era troppo intenta a rimettere insieme i cocci della sua vita, pensando al futuro.

Il giorno seguente, dopo la prima notte passata al Palazzo, Clara torna a casa di Gianluca, per prendere tutti i suoi averi e trasferirli nella sua nuova sistemazione. Appena suonò, il cupo individuo non perse tempo: "Dove diavolo sei stata?! Credi di poter fare quello che vuoi?! Te ne vai e poi torni?!" Clara urlò per la prima volta in vita sua contro Gianluca: "Sono venuta a prendere la mia roba! Me ne vado, lontana da un essere immondo come te!"-"FA PURE!" rispose Gianluca "Tanto tornerai da me come sempre!" . Clara caricò tutto sull'auto di Eleonora, che l'aveva accompagnata. Tornata alla Palazzina B, trovò Emma che discuteva animatamente con un signore sulla cinquantina, abbastanza basso e robusto e con i capelli grigi. Questi era Giovanni Vicari, unico impiegato dell'unico ufficio postale del paese, nonché amministratore di condominio; "Quindi, una nuova inquilina viene a subaffittare il monolocale della portinaia e io che sono amministratore non vengo avvisato?!"-"Don Giovanni, stavo per citofonarle per comunicarlo a vossia"-"Non prendermi in giro, appena arriva la nuova inquilina mi faccio sentire io!". "Sono io la nuova inquilina" disse Clara con voce fioca e intimorita dal signore "Clara Chietti, molto piacere" disse porgendo la mano all'uomo. "Giovanni Vicari, amministratore del condominio. Piacere mio"-"Ho sentito la discussione che ha avuto con Emma, c'è qualche problema?"-"Il problema è che non vengo mai preso in considerazione!", detto questo, l'uomo uscì dal palazzo borbottando. "Clara lascialo stare, non è così di solito..." disse Emma alla ragazza per rassicurarla, "No, tranquilla, dopo Gianluca sono immune alle lamentele di un signore di mezza età!" - "Il fatto è che il signor Vicari è rimasto vedovo da qualche mese, sua moglie ha avuto un incidente autostradale mentre tornava da Palermo..."-"Questo mi dispiace" disse Clara – "Si, ma non pensarci. Dai ti aiuto a portare dentro la tua roba". Comincia così la storia che ci terrà compagnia per un po' di tempo...

Gli inquilini della palazzina BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora